Ammonta a 700mila euro invece la multa indirizzata alla società Top Ads Ltd. Le due ordinanze-ingiunzioni sono perciò di 1 milione e 450mila euro. Oltre alla sanzione amministrativa pecuniaria, l’Autorità ha ordinato "la rimozione di 625 contenuti illeciti ancora presenti sulla piattaforma YouTube"
È di 750mila euro la sanzione che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) ha adottato nei confronti di Google Ireland Limited – che controlla YouTube -, mentre ammonta a 700mila euro quella indirizzata a Top Ads Ltd. Nel complesso, le due ordinanze-ingiunzioni, ammontano a 1 milione e 450mila euro. Il motivo è la violazione del divieto di pubblicità del gioco d’azzardo, sancito dall’articolo 9 del decreto Dignità. Questo è il primo provvedimento adottato dall’Autorità nei confronti di un fornitore di servizi per la condivisione di video (video sharing platform o Vsp), multato per aver consentito la diffusione di pubblicità vietata, afferente a giochi con vincite in denaro.
Le evidenze istruttorie hanno accertato la violazione della norma sia da parte del soggetto/creator, cioè la società Top Ads Ltd, mediante il proprio sito e i propri canali Spike su YouTube, sia da parte della stessa YouTube, società controllata da Google, che – secondo Agcom – non ha “adottato alcuna iniziativa per la rimozione dei contenuti illeciti massivamente diffusi sulla propria piattaforma da un soggetto terzo (Spike), con il quale ha stipulato un contratto specifico di partnership, riconoscendo a tale soggetto lo status di ‘partner verificato”.
Oltre alla sanzione amministrativa pecuniaria, l’Autorità ha ordinato “la rimozione di 625 contenuti illeciti ancora presenti sulla piattaforma YouTube nonché presso il sito spikeslot.com entro un termine di sette giorni” e per la prima volta ha “inibito la diffusione e il caricamento di video aventi analoghi contenuti violativi, in linea con le più recenti pronunce della Corte di giustizia dell’Unione europea”. Google non è nuova agli interventi di Agcom, essendo stata già, come ricorda l’Autorità, “destinataria di una precedente ordinanza ingiunzione per un totale di 100mila euro” il 22 ottobre 2020 “per la violazione del medesimo divieto di pubblicità di giochi con vincite in denaro ad opera del proprio motore di ricerca”.