Provare a sgravare dalle conseguenze delle sanzioni alla Russia quei paesi che già versano in condizioni critiche, come il continente africano, nella consapevolezza che occorre una soluzione di sistema per impedire che si aprano altri fronti critici alla voce alimenti.
Per questa ragione lo scorso 22 luglio a Istanbul è stato siglato un Memorandum d’intesa tra il Segretariato delle Nazioni Unite e la Russia con l’obiettivo di promuovere cibo e fertilizzanti russi sui mercati mondiali. In sostanza, si crea in questo modo una corsia preferenziale per una fornitura trasparente e senza ostacoli di cibo e fertilizzanti ai mercati mondiali per attutire gli effetti diversificati delle sanzioni applicate alla Russia.
Alcuni mesi prima gli Stati Uniti avevano dato il via libera ad una serie di transazioni con la Russia relative a fertilizzanti, cibo, semi, nonché attrezzature mediche e medicinali con l’obiettivo di non far gravare la guerra in Ucraina su comparti già in crisi: anche per questa ragione l’Unione Europea, nell’adottare il settimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, ha anche preso atto dell’impegno a evitare qualsiasi misura che possa portare a una diminuzione della sicurezza alimentare nel mondo.
In questo senso va letta la mossa di una società privata russa, Uralchem, che ha annunciato la fornitura gratuita di 25.000 tonnellate di fertilizzante all’Africa come parte del suo contributo alla sicurezza alimentare globale e alla lotta contro la fame.
Dimitry Mazepin, ex azionista di maggioranza della società di fertilizzanti Uralchem, è tra coloro che sono stati sanzionati dall’Ue lo scorso marzo come parte delle conseguenze della guerra in Ucraina: il punto di caduta di una nuova lettura dello status quo passa, evidentemente, da una nuova consapevolezza tarata sulla realpolitik, che deve così sostituire i tentennamenti di Stati e premier.
Secondo Martin Griffith, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e coordinatore dei soccorsi di emergenza, i fertilizzanti russi sono necessari ai mercati globali: “Il mondo ha bisogno delle esportazioni di cibo e fertilizzanti russi. I colloqui non riguardavano l’allentamento delle sanzioni, ma la rimozione degli ostacoli alle esportazioni. Sono tutte parti dello stesso pacchetto”.
Dall’inizio del conflitto, la crisi alimentare si è sommata all’aumento dei prezzi dei fertilizzanti che restano volatili, incidendo sulla complessiva sicurezza alimentare. Per cui in attesa di un accordo tra Stati e premier, l’iniziativa privata può impedire che i deboli paghino il prezzo più alto.
@FDepalo