I numeri sono stati diffusi oggi dalla banca centrale e sono i primi a mostrare l'operatività delle misure "anti frammentazione" varate da giugno in poi. L'azione della Bce potrebbe contribuire a spiegare la contenuta reazione dei rendimenti dei titoli italiani alla crisi politica italiana deflagrata lo scorso 20 luglio
Tra giugno e luglio la Banca centrale europea ha destinato oltre 17 miliardi di euro per la difesa di Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. In particolare Francoforte ha disposto acquisti aggiuntivi di Btp italiani per quasi 10 miliardi di euro e altri 6 miliardi per comprare titoli spagnoli. Viceversa sono scesi di 18,9 miliardi di euro gli acquisti di bond tedeschi, francesi ed olandesi. La flessione ha riguardato soprattutto i bund della Germania (- 14,9 miliardi). I numeri sono stati diffusi oggi dalla banca centrale e sono i primi segali delle misure “anti frammentazione” decise in giugno. In sostanza man mano che i titoli di Stato acquistati dalla Bce nell’ambito del piano di emergenza pandemico, pari a 1.600 miliardi di euro, arrivano a scadenza, non vengono automaticamente rinnovati con titoli dello stesso tipo ma i fondi rimborsati sono dirottati a favore dei titoli dei paesi finanziariamente più fragili e quindi più esposti alle speculazioni. Questo ha l’effetto di contenere il differenziale di rendimento (spread) tra i titoli di stato dei vari paesi euro e mantenere una maggiore omogeneità di condizioni finanziarie e creditizie.
Lo scorso giugno la presidente della Bce Christine Lagarde aveva convocato una riunione d’emergenza per predisporre misure atte a contenere i differenziali di rendimento, rinvigoriti da politiche monetarie più restrittive. “Sembra che la Bce abbia già attivato la sua prima linea di difesa”, ha affermato Christoph Rieger, responsabile dei tassi presso Commerzbank, secondo quantor iporta l’agenzia Bloomberg. “Questa è di gran lunga la più marcata riduzione del portafoglio di titoli tedeschi da quando la Bce ha iniziato il quantitative easing (programma di acquisto di titoli partito nel 2015, ndr), e più di quanto ci aspettassimo”. L’azione della Bce potrebbe contribuire a spiegare la contenuta reazione dei rendimenti dei titoli italiani alla crisi politica italiana deflagrata lo scorso 20 luglio.