Il premier Mario Draghi si presenta in conferenza stampa per la prima volta dopo le dimissioni di metà luglio, innescate dalla mancata fiducia di tre partiti sul decreto Aiuti: e lo fa dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto Aiuti bis, che contiene le nuove misure contro inflazione e carovita per un importo complessivo di 17 miliardi. Un provvedimento “di proporzioni straordinarie”, che vale nel complesso “più di due punti percentuali di Pil”, ed “è stato condiviso con le parti sociali e i partiti della maggioranza e dell’opposizione”, dice Draghi. Poi ringrazia il suo ministro dell’Economia, Daniele Franco, che “quest’anno e l’anno scorso ha prodotto tre finanziarie? Quattro finanziarie? Insomma ha prodotto assieme a tutta la struttura del ministero uno sforzo straordinario che non credo abbia precedenti”, rivendica. Il premier sottolinea anche di aver “diversificato l’offerta del gas: oggi la nostra posizione è decisamente migliore rispetto agli altri Paesi europei per stabilità di forniture e il livello degli stoccaggi è oltre il 70%“. “Siamo intorno al 74%, abbiamo ripreso il trend che ci deve riportare al 90% a fine anno. C’è stata un’accelerazione importante”, conferma il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.
Quello della crescita, dice Draghi, è “un dato positivo sia se lo confrontiamo con il passato recente, sia con tutti gli altri Paesi. Nel corso degli ultimi 20 anni l’Italia non era mai cresciuta di oltre il 2%”. Ma, avverte, “Ci sono nuvole all’orizzonte, la crisi energetica, il prezzo del gas e il rallentamento dell’economia nel resto mondo” delineano “previsioni preoccupanti per il futuro. Noi siamo andati molto bene, le previsioni terribili a inizio anno sono state smentite dai fatti, ora dobbiamo prepararci ad affrontare terzo e quarto trimestre. Non dobbiamo sottovalutare i problemi, l’inflazione, il precariato” e “naturalmente anche l’incertezza politica, non solo nostra ma anche geopolitica, la crisi nel resto del mondo. Il sostegno che diamo serve ad aiutare le famiglie, soprattutto quelle più vulnerabili, in una fase incertezza e a difendere questa ripresa che c’è stata. Interveniamo a saldi invariati e non usiamo nessuno scostamento perché l’andamento dell’economia è migliore. Ed è merito della capacità degli italiani, delle famiglie e delle imprese e un po’ anche della politica economica del governo”. E annuncia che “se necessario” ci potrà essere anche un terzo decreto prima delle elezioni.
Per recuperare fondi, il decreto ha ridotto di 630 milioni di euro gli stanziamenti per l’assegno unico per i figli. “Queste risorse non erano state utilizzate e quindi dovevano essere impiegate. E se non fossero state impiegate avremmo avuto un deficit più basso alla fine dell’anno ma sono state usate per sostenere l’economia, imprese e famiglie”, spiega Draghi. Il ministro Franco, rispondendo a una domanda sulla Nadef (la Nota di aggiornamento al Def, il documento di economia e finanza, da presentare entro il 27 settembre) anticipa: “Definiremo il quadro tendenziale, ricorderemo gli obiettivi già fissati nel Def, credo che sarebbe bene restare sui medesimi obiettivi, ma sarà una decisione che verrà presa dal nuovo governo”. Mentre sarà l’esecutivo uscente a decidere su Ita Airways, la compagnia di bandiera di cui Giorgia Meloni vorrebbe bloccare la vendita: “Nessuna delle due proposte pervenute” da Lufthansa e Air France “è pienamente coerente con quanto richiesto dal Dpcm, per cui in tempi molto brevi, in questi giorni, verrà chiesto loro di formulare ulteriori proposte, chiedendo rispondere in tempi brevissimi“, spiega il titolare del Mef.
Rispondendo alle domande sul futuro dell’Italia, Draghi si dice sicuro che gli obiettivi del Pnrr saranno rispettati da chiunque andrà a palazzo Chigi: “Certamente non soddisfare gli obiettivi indebolisce la credibilità del Paese. Ma son certo che qualunque sarà il prossimo governo rispetterà gli obiettivi. Vorrei riuscire ad arrivare a dare al governo successivo il conseguimento di tutti gli obiettivi di quest’anno”. E a chi gli chiede cosa ne pensi dei continui riferimenti dei partiti all'”agenda Draghi“, risponde: “L’agenda Draghi è fatta di risposte ai problemi, di obiettivi raggiunti. È difficile dire che esiste un’agenda: sono le risposte pronte ai bisogni dell’economia e delle famiglie più povere. Risposta pronta e credibilità: il governo ha avuto credibilità interna e internazionale. Avere il credito internazionale alto è importantissimo”, specifica, lasciando a ciascuno il compito di interpretare i sottintesi. E aggiunge sornione: “Oggi alla fine del Cdm ho fatto tanti auguri di buone vacanze a quelli che non hanno la campagna elettorale e gli auguri a tutti quelli che devono farla, che si verifichino desideri e sogni, sono molto vicino a loro”.