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Faida fra trapper, Sara Ben Salha della gang di Simba la Rue lascia il carcere: sconterà i domiciliari dalla nonna materna

La 20enne era stata la prima a esser stata interrogata dal gip ed è la prima a lasciare la prigione

Nuovo capitolo nella storia della faida tra trapper. Sara Ben Salha lascia il carcere e sconterà i domiciliari dalla nonna materna. Il giudice Guido Salvini ha accolto la richiesta degli avvocati Marcello Perillo e Antonino Crea, difensori della ventenne che ha così potuto fare ritorno nel paese di Verderio, in provincia di Lecco. Domiciliari accordati anche a Marco Locatelli, un 22enne “associato”, come riporta il Corriere, alla pari di Sara – unica ragazza fra i nove arrestati – alla gang del musicista trapper Mohamed Lamine Saida, alias Simba la Rue.

L’impianto dell’accusa, sotto la regia del pm Francesca Crupi, “ha registrato la progressione criminale dei ragazzi, in maggioranza residenti proprio nel Lecchese, fra agguati, accoltellamenti e sequestri di persona, nel caso specifico a danno di Mohamed Amagour, altro musicista trapper col nome d’arte di Baby Touché“. I legali Perillo e Crea pongono l’accento su come sia stata “premiata la scelta di far parlare Sara, collaborando […] A breve, andremo a incontrare Sara e stabiliremo l’imminente futuro”. Il gip le ha concesso la possibilità di uscire ogni mattina dalle 10 alle 12.