"L’ultimo aumento dei prezzi del gas ha portato a un altro significativo deterioramento delle prospettive di attività nel Regno Unito e nel resto d’Europa", ha dichiarato la banca centrale
La Banca d’Inghilterra (Bank of England, BoE), la banca centrale britannica, ha aumentato il suo tasso d’interesse di riferimento, il Bank Rate, di 0,5 punti percentuali, portandolo all’1,75%. Si tratta del più grande aumento dei tassi d’interesse dal 1995 e porta i tassi d’interesse del Regno Unito ai massimi. Secondo l’istituto, l’indice dei prezzi al consumo (Cpi) nel Paese dovrebbe salire al 13% nel quarto trimestre del 2022 e rimanere a livelli molto elevati per gran parte del 2023, prima di scendere al target del 2% due anni più tardi. La Banca centrale ha anche avvertito che l’economia britannica entrerà in recessione a partire dal quarto trimestre di quest’anno, aggiungendo che il reddito reale delle famiglie al netto delle imposte scenderà bruscamente nel 2022 e nel 2023 e la crescita dei consumi diventerà negativa.
“L’ultimo aumento dei prezzi del gas ha portato a un altro significativo deterioramento delle prospettive di attività nel Regno Unito e nel resto d’Europa”, ha dichiarato la banca centrale. Nel comunicato, la BoE ha ribadito la sua ferma posizione per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%, affermando che, se necessario, “agirà con forza in risposta”. Nelle stime dell’istituto di emissione, il Pil dovrebbe tornare a crescere non prima di un anno, cioè dell’ultimo trimestre del 2023.
La maggior parte degli osservatori economici si aspettava che il comitato di politica monetaria della banca approvasse un aumento dello 0,5%, dopo che il governatore Andrew Bailey (nella foto) aveva detto due settimane fa che l’ente da lui guidato avrebbe “agito con forza” in caso di peggioramento delle previsioni sull’inflazione. L’ultima volta che il Regno Unito ha approvato un simile aumento dei tassi è stato nel dicembre 1994. La Banca d’Inghilterra era stata criticata nelle scorse settimane per essersi mossa troppo lentamente nel combattere l’inflazione.
L’aumento dei prezzi a giugno 2022 ha raggiunto il +9,4%, dato massimo da 40 anni, a fronte di una stima del Pil 2023 da parte dell’Fmi di solo +0,5%. Sebbene la Banca d’Inghilterra abbia approvato cinque aumenti consecutivi dei tassi da dicembre, nessuno è stato superiore a un quarto di punto. Al contrario, ad esempio, la Federal Reserve statunitense ha aumentato il suo tasso chiave dello 0,75% in ciascuno degli ultimi due mesi, portandolo a un intervallo compreso tra il 2,25% e il 2,5%. Anche il primo aumento della Bce in 11 anni è stato di 0,5 punti, più ampio del previsto, annunciato il mese scorso.