La pre-produzione è cominciata. La TOGG, la casa automobilistica autarchica della Turchia (Turkey’s Automobile Initiative Group), ha avviato le linee di assemblaggio per il primo dei due modelli elettrici della propria gamma, composta da 5 veicoli entro la fine del decennio. Il “Manufacturing try out” è stato confermato dal numero della TOGG, l’ex manager di Bosch Gürcan Karakas.

Il presidente Recep Tayyip Erdoğan (nella foto alla presentazione dell’auto) era stato il primo a mettersi al volante del prototipo del suv turco a zero emissioni di segmento C: la regia dell’operazione, che coinvolge un consorzio di cinque società del paese (Anadolu Group, BMC, Kıraça Holding, Turkcell e Zorlu Holding: 3 miliardi di dollari di investimenti annunciati), sarebbe ascrivibile al capo dello stato. Nel dicembre di 3 anni fa aveva trovato il tempo per animare la presentazione del modello (oltre che del concept di una berlina) e viene verosimilmente aggiornato sull’avanzamento del programma tra una mediazione e l’altra su guerra, grano, profughi e Siria.

Molti costruttori hanno stabilimenti in Turchia, fra gli altri Stellantis, Renault, Toyota, Hyundai, Mercedes, MAN e Iveco, dove nel 2021 tra auto e mezzi commerciali e industriali sono stati prodotti quasi 1,3 milioni di veicoli.

A regime la TOGG dovrebbe fabbricare 175.000 auto l’anno impiegando 4.300 addetti: l’80% dei componenti dovrà arrivare dalla Turchia, tanto che anche la piattaforma, che inizialmente sembrava dover essere quella della Saab 9-3, è ora modulare e, soprattutto, “autoctona”. La Germania, dove si è già insediata come TOGG Europe GmbH (a Stoccarda, la città di Porsche, Mercedes e Bosch) e dove punta ad accedere ad un “consorzio” di start-up innovative finanziato dal Ministero dell’Economia tedesco, dovrebbe diventare il primo mercato estero. Non solo perché è il più grande d’Europa, ma perché la comunità turca conta circa 3 milioni di persone. L’avanzata proseguirà poi in Francia e Italia. TOGG ha peraltro già depositato il marchio anche nel resto dell’Unione Europa, negli Stati Uniti, in Canada, Corea del Sud, Giappone, Cina, Russia e Azerbaigian.

E se il “cuore” tecnologico del progetto è situato poco distante da Istanbul, nella “Silicon Valley” turca di Gebze, quello estetico conduce in Italia, a Torino. La Pininfarina, una controllata degli indiani di Mahindra & Mahindra che l’hanno acquistata nel 2015, ha vinto l’impegnativo concorso che ha impegnato diversi centri stile per sei mesi.

L’obiettivo della TOGG è quello di portare sul mercato il suo primo modello, il suv, entro il primo trimestre del prossimo anno, poi dovrebbe toccare alla berlina. L’autonomia annunciata, a seconda della batteria, sarà di oltre 300 o più di 500 chilometri. La ricarica dovrebbe avvenire in mezz’ora, almeno fino all’80%: il programma prevede anche la realizzazione di una adeguata infrastruttura di rifornimento in Turchia entro la fine dell’anno. Il veicolo è stato annunciato a trazione posteriore con un motore da 203 Cv, ma a richiesta si potrà a avere a quattro ruote motrici con un’altra unità montata sull’asse anteriore. Nel primo caso lo spunto da 0 a 100 avviene in 7,6 secondi, nel secondo in 4,8. L’architettura integra già la guida autonoma di livello 2+, ma con il “3 e oltre” come prospettiva. Dentro l’abitacolo omologato per 5 occupanti sono previsti fino a sei schermi.

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