Uno degli aspetti che più impensieriscono i funzionari dell' Aiea riguarda l'interruzione delle comunicazioni con la centrale. In questi lunghi mesi di guerra, l' agenzia ha perso più volte contatto con i sistemi di sorveglianza che tengono traccia del materiale nucleare della centrale. Il che significa che nel caso in cui dovessero esserci problemi, difficilmente si riuscirebbe ad intervenire per tempo
E’ la più grande d’Europa ed è “completamente fuori controllo“. Non usa mezzi termini Rafael Grossi, il direttore generale dell’ Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, parlando della centrale nucleare di Zaporizhzhia al momento occupata dai russi. “C’è un catalogo di cose che non dovrebbero mai accadere in nessun impianto nucleare“, ha sottolineato Grossi, citato dai media internazionali, aggiungendo che “la situazione è molto fragile. Ogni principio di sicurezza nucleare è stato violato in un modo o nell’altro e non possiamo permettere che questo continui”. L’Aiea non può accedere alla centrale per fare ispezioni, le comunicazioni si sono interrotte e non si è più sicuri che “l‘impianto stia ricevendo tutto quello di cui ha bisogno”. Insomma, una bomba ad orologeria al centro dell’Ucraina, pronta ad esplodere da un momento all’altro. Fin dall’inizio della guerra in Ucraina, quando i russi si sono asserragliati all’interno dell’impianto, il problema della messa in sicurezza della centrale di Zaporizhzhia è stato al centro delle preoccupazioni di tutta la comunità internazionale. Dall’ avvio dell’invasione russa dell’Ucraina, infatti, il sito nucleare è stato bersaglio di attacchi che hanno messo a rischio la sicurezza della struttura e dell’area attorno alla centrale. Lo stesso direttore dell’ Aiea, ha denunciato il fatto che l’integrità fisica dell’impianto non sia stata rispettata, citando i bombardamenti e le informazioni contrastanti che giungevano dalle due parti in causa, impegnate in un continuo rimpallo di responsabilità fra russi e ucraini. Ora, a distanza di 6 mesi da quel 24 febbraio, la situazione è peggiorata in maniera preoccupante.
Una degli aspetti che più impensieriscono i funzionari dell’ Aiea riguarda l’interruzione delle comunicazioni con la centrale. In questi lunghi mesi di guerra, l’ agenzia ha perso più volte contatto con i sistemi di sorveglianza che tengono traccia del materiale nucleare della centrale. Il che significa che nel caso in cui dovessero esserci problemi, difficilmente si riuscirebbe ad intervenire per tempo. Andare ad ispezionare il sito per i funzionari dell’AIEA, poi, è ancora praticamente impossibile soprattutto perche manca la collaborazione da entrambe le parti. Il viaggio via terra attraverso il territorio occupato richiederebbe il dispiegamento di speciali misure di sicurezza cosa che non è possibile garantire al momento a causa dei combattimenti. A complicare la situazione c’è una “situazione paradossale” nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. L’impianto, infatti, è controllato dalla Russia ma il personale che continua a svolgere le sue operazioni nucleari è ucraino. Secondo quanto affermato dal direttore dell’Aiea, questa situazione porta a inevitabili momenti di attrito e presunte violenze anche se, come precisa l’agenzia i contatti con il personale sono “poco affidabili”. In un briefing con la stampa, il Segretario di Stato americano, Anthony Blinken ha definito le azioni della Russia intorno all’impianto “l’apice dell’irresponsabilità” accusando Mosca di usarlo come “scudo nucleare” negli attacchi alle forze ucraine, quasi a voler dimostrare di avere il coltello dalla parte del manico, cercando di intimidire le forze ucraine.