Al momento è solo una bozza, che deve ancora passare al vaglio dei leader della coalizione per ottenere l’ok definitivo, ma i 15 punti del programma elettorale (in parte pubblicato dalle agenzie stampa) traccia le linee base di un eventuale governo di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Ci sono i vecchi cavalli di battaglia, come il ponte sullo Stretto e le centrali nucleari e poi l’intenzione di mettere mano alla Costituzione per arrivare all’elezione diretta del presidente della Repubblica.
Un aspetto particolare è anche il nome del programma. “Italia domani”, lo stesso scelto dal governo Draghi per il portale sul Pnrr. Quello stesso Piano nazionale di ripresa e resilienza che non ha mai ricevuto il voto favorevole del partito di Giorgia Meloni né al Parlamento italiano, né in quello europeo. Così come il punto sulla politica estera, in continuità con l’attuale esecutivo: rispetto delle alleanze internazionali e degli impegni assunti nella Nato, anche sugli stanziamenti per la difesa e sostegno all’Ucraina. Tutti aspetti che sembrano tentativi per eliminare la preoccupazione di Bruxelles e delle cancellerie europee su un eventuale governo di destra in Italia. Su questo c’è anche da segnalare un retroscena sulle pagine di Repubblica: si parla di una sorta di accordo, con tanto di suggerimento di ministri, tra Mario Draghi e Giorgia Meloni. E i nomi sarebbe quelli di Fabio Panetta, già direttore generale di Bankitalia e membro del board della Bce, e dell’attuale ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani. Soggetti utili a dare “autorevolezza” a un eventuale governo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia. Ma sono solo indiscrezioni, smentite da Palazzo Chigi, che però innervosiscono gli alleati della Lega.
Intanto, tornando ai 15 punti della bozza, l’elezione diretta del presidente della Repubblica e la “piena attuazione della legge sul federalismo fiscale e Roma capitale” sono gli argomenti centrali del punto “Riforme istituzionali e strutturali”. Tra le grandi opere torna, come detto, il ponte sullo Stretto e il potenziamento della rete dell’alta velocità, “contro la filosofia del no”. “Pieno utilizzo delle risorse del Pnrr” trovando un “accordo con la Commissione Europea, cosi come previsto dai Regolamenti Europei, per la revisione” dello stesso piano “in funzione delle mutate condizioni, necessità e priorità”. Sul fronte energia, il centrodestra punta sul “Ricorso alla produzione energetica attraverso la creazione di impianti di ultima generazione, compreso il nucleare pulito e sicuro, senza veti preconcetti”. Ma anche la “riattivazione e nuova realizzazione di pozzi di gas naturale, in un’ottica di utilizzo sostenibile delle fonti energetiche”.
In merito al fisco, netto no alle patrimoniali, sì alla pace fiscale, saldo e stralcio sul principio del “chi più assume, meno paga”, estensione Flat Tax per le partite Iva fino a 100.000 euro di fatturato. Via il reddito di cittadinanza da sostituire “con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro”, si legge nella bozza. Poi taglio del cuneo fiscale, azzeramento Iva sui beni di prima necessità, defiscalizzazione e incentivazione del welfare aziendale anche attraverso detassazione premi di produzione e buoni energia ed estensione di utilizzo dei voucher lavoro.
Punto immigrazione: il centrodestra è pronto a “nuovi decreti sicurezza” e propone “hotspot per migranti fuori dall’Italia”. Si parla di nuovo di “Operazione Strade Sicure e poliziotto di quartiere, e videosorveglianza”. E ancora “Contrasto al fenomeno delle baby gang. Contrasto alla microcriminalità. Forte contrasto al commercio e allo spaccio della diffusione delle droghe”. Nel testo provvisorio del centrodestra previsto anche un “piano carceri e accordi con gli Stati esteri per la detenzione in patria dei detenuti stranieri”. “Controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi per fermare, in accordo con le autorità del Nord Africa, la tratta degli esseri umani”, infine prevista la creazione “degli hot-spot nei territori extra-europei, gestiti dall’Unione europea, per valutare le richieste di asilo“. Infine da segnalare un passaggio sul contrasto alla pandemia. Nella bozza si parla di “promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali – come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti – senza compressione delle libertà individuali secondo il principio del convincere per non costringere”. In pratica mai più lockdown.
Politica
Centrodestra: ponte sullo Stretto, nucleare ed elezione diretta del presidente della Repubblica. La bozza del programma
Deve ancora passare al vaglio dei leader della coalizione per ottenere l'ok definitivo, ma i 15 punti del programma elettorale (in parte pubblicato dalle agenzie stampa) traccia le linee base di un eventuale governo di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia
Al momento è solo una bozza, che deve ancora passare al vaglio dei leader della coalizione per ottenere l’ok definitivo, ma i 15 punti del programma elettorale (in parte pubblicato dalle agenzie stampa) traccia le linee base di un eventuale governo di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Ci sono i vecchi cavalli di battaglia, come il ponte sullo Stretto e le centrali nucleari e poi l’intenzione di mettere mano alla Costituzione per arrivare all’elezione diretta del presidente della Repubblica.
Un aspetto particolare è anche il nome del programma. “Italia domani”, lo stesso scelto dal governo Draghi per il portale sul Pnrr. Quello stesso Piano nazionale di ripresa e resilienza che non ha mai ricevuto il voto favorevole del partito di Giorgia Meloni né al Parlamento italiano, né in quello europeo. Così come il punto sulla politica estera, in continuità con l’attuale esecutivo: rispetto delle alleanze internazionali e degli impegni assunti nella Nato, anche sugli stanziamenti per la difesa e sostegno all’Ucraina. Tutti aspetti che sembrano tentativi per eliminare la preoccupazione di Bruxelles e delle cancellerie europee su un eventuale governo di destra in Italia. Su questo c’è anche da segnalare un retroscena sulle pagine di Repubblica: si parla di una sorta di accordo, con tanto di suggerimento di ministri, tra Mario Draghi e Giorgia Meloni. E i nomi sarebbe quelli di Fabio Panetta, già direttore generale di Bankitalia e membro del board della Bce, e dell’attuale ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani. Soggetti utili a dare “autorevolezza” a un eventuale governo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia. Ma sono solo indiscrezioni, smentite da Palazzo Chigi, che però innervosiscono gli alleati della Lega.
Intanto, tornando ai 15 punti della bozza, l’elezione diretta del presidente della Repubblica e la “piena attuazione della legge sul federalismo fiscale e Roma capitale” sono gli argomenti centrali del punto “Riforme istituzionali e strutturali”. Tra le grandi opere torna, come detto, il ponte sullo Stretto e il potenziamento della rete dell’alta velocità, “contro la filosofia del no”. “Pieno utilizzo delle risorse del Pnrr” trovando un “accordo con la Commissione Europea, cosi come previsto dai Regolamenti Europei, per la revisione” dello stesso piano “in funzione delle mutate condizioni, necessità e priorità”. Sul fronte energia, il centrodestra punta sul “Ricorso alla produzione energetica attraverso la creazione di impianti di ultima generazione, compreso il nucleare pulito e sicuro, senza veti preconcetti”. Ma anche la “riattivazione e nuova realizzazione di pozzi di gas naturale, in un’ottica di utilizzo sostenibile delle fonti energetiche”.
In merito al fisco, netto no alle patrimoniali, sì alla pace fiscale, saldo e stralcio sul principio del “chi più assume, meno paga”, estensione Flat Tax per le partite Iva fino a 100.000 euro di fatturato. Via il reddito di cittadinanza da sostituire “con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro”, si legge nella bozza. Poi taglio del cuneo fiscale, azzeramento Iva sui beni di prima necessità, defiscalizzazione e incentivazione del welfare aziendale anche attraverso detassazione premi di produzione e buoni energia ed estensione di utilizzo dei voucher lavoro.
Punto immigrazione: il centrodestra è pronto a “nuovi decreti sicurezza” e propone “hotspot per migranti fuori dall’Italia”. Si parla di nuovo di “Operazione Strade Sicure e poliziotto di quartiere, e videosorveglianza”. E ancora “Contrasto al fenomeno delle baby gang. Contrasto alla microcriminalità. Forte contrasto al commercio e allo spaccio della diffusione delle droghe”. Nel testo provvisorio del centrodestra previsto anche un “piano carceri e accordi con gli Stati esteri per la detenzione in patria dei detenuti stranieri”. “Controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi per fermare, in accordo con le autorità del Nord Africa, la tratta degli esseri umani”, infine prevista la creazione “degli hot-spot nei territori extra-europei, gestiti dall’Unione europea, per valutare le richieste di asilo“. Infine da segnalare un passaggio sul contrasto alla pandemia. Nella bozza si parla di “promozione di comportamenti virtuosi e adeguamenti strutturali – come la ventilazione meccanica controllata e il potenziamento dei trasporti – senza compressione delle libertà individuali secondo il principio del convincere per non costringere”. In pratica mai più lockdown.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.