ll governo chiude il cerchio del decreto aiuti bis con 17 miliardi a sostegno di imprese e famiglie, destinando all’auto una proroga fino al 20 settembre dello sconto carburanti attraverso l’abbattimento di 25 centesimi delle accise. Non è stata questa l’occasione scelta per porre mano alla rimodulazione del meccanismo di incentivi all’acquisto di autovetture come ventilato dal ministro Giancarlo Giorgetti, che invece in queste ore ha dato via libera ad un decreto per lo sblocco del fondo per la riconversione, ricerca e sviluppo del settore automotive, previsto dal decreto-legge 1° marzo 2022.

Per ora, c’è una logica di settore, con 50 milioni per l’anno 2022 e 350 milioni per ciascuno degli anni dal 2023 al 2030 che vanno destinati per il 70% ai Contratti di sviluppo, con la quota restante a finanziare gli Accordi per l’innovazione. L’attenzione del ministro Giorgetti è andata dunque a sostenere il processo di transizione energetica della filiera automobilistica. Alle infrastrutture va la cifra di 40 milioni di euro indirizzata alle colonnine di ricarica di potenza standard destinate a veicoli elettrici, con una dotazione complessiva di 40 milioni di euro. Il contributo è pari all’80% del prezzo di acquisto e installazione, nel limite massimo di 1.500 euro e di 8.000 nel caso di aree condominiali. Oltre, per ora, il governo non ha inteso intervenire, pur restando sul tavolo la più rilevante delle questioni in termini di fondi pubblici, il loro reale utilizzo.

Secondo i dati Unrae, l’associazione che rappresenta in Italia i costruttori stranieri, nel mese di luglio le auto elettriche si sono attestate al 3,3% della domanda, in calo del 29,2% rispetto allo stesso mese del 2021, mentre le ibride plug-in sono scese di un eloquente 19,2%, fino alla quota del 4,6%. Ancora secondo Unrae, per fine anno si calcola un mancato utilizzo dei fondi del 62% per la fascia delle elettriche e dell’82% per le ibride plug-in, con un residuo potenziale di 300 milioni di euro, quando i fondi ora disponibili ammontano a 373. Aperto dunque il dibattito su quale indicazione dare al piano di sostegno all’acquisto per gli ultimi mesi dell’anno, se dunque aumentare del 50% il contributo previsto per le elettriche o le ibride plug-in, ora rispettivamente fino a 5 mila o 4 mila euro in caso di rottamazione, o ancora aprire ad un rifinanziamento del bonus a disposizione delle vetture full hybrid, mild hybrid e termiche a basso impatto. I fondi a loro destinati sono andati esauriti il 13 giugno scorso.

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