Dopo il post dell'ex sindaca, che contestava a Conte le modalità di scelta dei candidati alle politiche e chiedeva di chiudere tutti i rapporti con il Partito democratico (anche, quindi, nella Regione Lazio), arriva la replica secca e dura di Lombardi, 5 stelle come Raggi e assessora alla Transizione ecologica della giusta del dem Nicola Zingaretti
Lo scontro interno al Movimento 5 stelle romano tra Virginia Raggi e Roberta Lombardi si riaccende. Sono trascorse meno di 20 ore dal post dell’ex sindaca – che contestava a Conte le modalità di scelta dei candidati alle politiche e chiedeva di chiudere tutti i rapporti con il Partito democratico (anche, quindi, nella Regione Lazio) – e arriva la replica secca e dura di Lombardi, 5 stelle come Raggi e assessora alla Transizione ecologica della giusta del dem Nicola Zingaretti.
“Sono i fatti che contano. Sono i risultati raggiunti che parlano del nostro operato e per i quali saremo giudicati alle urne”, sottolinea Roberta Lombardi che non nomina mai Virginia Raggi ma la attacca esplicitamente: “Se alla fine del mandato i cittadini ti mandano a casa, senza nemmeno farti arrivare al ballottaggio, allora è il caso di farsi una domanda“, taglia corto l’assessora laziale. Basta “lanciare proclami dal pulpito“, continua, criticando all’ex sindaca della Capitale “una doppia morale sulle candidature e sul processo partecipativo dal basso dopo aver riempito in buona parte le liste dei municipi con dei propri ‘nominati’”.
Una risposta, questa, alla richiesta di Virginia Raggi di “riaprire il dibattito interno” per “coinvolgere gli attivisti e non ‘pianificare’ tutto a tavolino nelle stanze del ‘palazzo’“. Le liste, continuava su Facebook l’attuale consigliera comunale di Roma, “si fanno alla luce del sole e devono essere aperte a tutti. Il MoVimento non può diventare un tram per portare in Parlamento gli ‘amici degli amici’“. L’ex prima cittadina, membro del Comitato di garanzia (insieme a Fico e Bottici), nel suo post si diceva “lieta” perché “finalmente Conte e i big del MoVimento 5 Stelle hanno capito che non c’è speranza con il Pd”. Per questo invitava il Movimento ad avere “coraggio” e “chiudere anche con le pseudo alleanze di comodo in quei Comuni o in quelle Regioni laddove è evidente anche alla luce dei programmi che non c’è conciliabilità”.
Riferimento, ovviamente, anche all’alleanza nella Regione Lazio dove proprio Roberta Lombardi ha un posto in giunta. “Meglio un dialogo con altre forze politiche funzionale alla realizzazione di un programma e fatto in assoluta trasparenza agli occhi dell’elettorato che una finta e inconcludente morale purista“, ribatte l’assessora regionale. “Grazie alla collaborazione con le forze di centrosinistra” in Regione “siamo riusciti a far escludere la costruzione di nuovi inceneritori dal Piano regionale dei rifiuti”, aggiunge Lombardi replicando a Raggi che “se invece di condannarci all’irrilevanza si fosse accettato di interloquire con altri per le elezioni di Roma, probabilmente oggi non staremmo parlando di un inutile e dannoso inceneritore invece che di impiantistica moderna per il recupero della preziosa materia prima”, conclude Roberta Lombardi confermando il sostegno a Giuseppe Conte e “a tutti quei consiglieri regionali e comunali che stanno verificando sui nostri territori se ci sono le condizioni per costruire e portare avanti progetti concreti anche con altre forze politiche che ci permettano di realizzare il programma del MoVimento 5 Stelle. In un mondo in cui abbondano i demolitori, in questo momento – chiude – costruire è la parola chiave“.