Un appello pubblico perché chi ha a cuore i diritti e la democrazia si candidi nella lista “Referendum e Democrazia“, lanciata dal leader radicale (e co-presidente dell’associazione Eumans) Marco Cappato per far entrare il tema della firma digitale nella campagna elettorale. La lista, ha spiegato Cappato presentando il programma, “pone al centro la transizione digitale verso la democrazia per valorizzazione e la tutela degli strumenti di democrazia affossati durante la precedente legislatura, come i referendum e le leggi di iniziativa popolare mai discusse, a partire da quelle per la legalizzazione di eutanasia e cannabis. Lanciamo un invito a chi ha a cuore i diritti e la democrazia di candidarsi con noi al sito listareferendumedemocrazia.it”.
Cappato e Virginia Fiume, co-presidenti di Eumans, con Marco Perduca, Presidente del Comitato promotore del referendum per la Cannabis Legale, hanno spiegato come la lista Referendum e Democrazia sia nata per garantire l’uguaglianza di accesso alla partecipazione civica e politica per chiunque gode dei diritti civili in Italia e nell’Unione Europea: “Il Presidente del Consiglio Mario Draghi e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella non hanno risposto alla richiesta di attivare la firma digitale da subito per nessuna delle liste attualmente fuori dal Parlamento”, denuncia Fiume. “Con questa nostra azione diretta proseguiamo l’iniziativa di dialogo con chi ha ancora il potere di consentire questa modalità di partecipazione – così come è stato fatto per il referendum – e allargare la partecipazione alle elezioni del 25 settembre a quelle persone che attualmente sono discriminate. Il nostro appello è ora a tutti i cittadine e le cittadine italiane che hanno a cuore la democrazia e ritengono le elezioni uno strumento per non escludere i loro bisogni, a partire dai diritti civili dal futuro Parlamento”.
“La lista Referendum e Democrazia ha come obiettivo principale far sì che possa accadere quanto dimostrato nell’estate 2021, e cioè che una volta rimossi gli irragionevoli ostacoli al rispetto della legalità costituzionale la partecipazione popolare c’è” hanno concluso Cappato, Fiume e Perduca. “Occorre che il contributo diretto delle persone divenga possibile in ogni ambito della vita politica e istituzionale della Repubblica italiana. Si tratta di una precondizione di attivazione della democrazia liberale senza la quale ogni proposta di riforma puntuale o strutturale continuerà a essere vana enunciazione”.