A più di un mese dal ritrovamento dei corpi, rimane un mistero la morte di due sorelle dell’Arabia Saudita, trovate senza vita in stanze separate nel loro appartamento a Sydney. Asra Abdullah Alsehli (24 anni) e Amaal Abdullah Alsehli (23 anni) sono state trovate lo scorso 7 giugno. Non ci sono stati segni visibili di effrazione, né ferite ai corpi, ma la polizia sta trattando le morti come “sospette” perché non è stata identificata alcuna causa del decesso. E ora emerge una nuova teoria: le due sorelle saudite avrebbero potuto temere persecuzioni per la loro sessualità dopo che è stato rivelato che avevano partecipato a un evento queer.
Una donna, che desidera rimanere anonima, ha dichiarato di aver incontrato le sorelle in un evento omosessuale per sole ragazze a gennaio, secondo quanto riportato dal Guardian. Ha affermato che la polizia crede che una delle sorelle sia stata identificata come queer e non è sicura dell’orientamento sessuale dell’altra. “Hanno detto che provenivano dall’Arabia Saudita e abbiamo parlato di com’è essere queer lì”, ha spiegato. “Hanno detto che le donne vivono nella paura per la loro sicurezza e che sono grate di vivere in Australia, dove possono esprimersi più liberamente”. La donna ha affermato di aver contattato la polizia dopo aver riconosciuto le foto delle sorelle che erano state rilasciate dalla polizia in seguito al ritrovamento. Bottiglie di sostanze chimiche come candeggina sono state trovate accanto ai loro corpi, portando gli investigatori a sospettare che la coppia avesse pianificato di togliersi la vita. I risultati tossicologici provvisori hanno mostrato tracce delle sostanze all’interno dei corpi delle giovani.
Saudi sisters found dead in Sydney had active claims for asylum with Department of Home Affairs https://t.co/mMveZQgvug
— Guardian Australia (@GuardianAus) July 29, 2022