I calcoli della Cgil sugli effetti della decontribuzione aggiuntiva di 1,2 punti fino a dicembre. Poco meglio andrà ai pensionati con assegni fino a 35mila euro annui, per i quali viene anticipata ad ottobre una parte (2%) della rivalutazione legata all'inflazione. Chi riceve dall'Inps 1000 euro al mese se ne vedrà riconoscere 20 in più, che arrivano a 30 per pensioni da 1.500 euro
Dopo le critiche dei sindacati alle bozze del decreto Aiuti bis il governo ha ritoccato all’insù la dote stanziata per il taglio fino a dicembre del cuneo fiscale a carico dei lavoratori con redditi fino a 35mila euro, ampliandolo da 1 a 1,2 punti percentuali che si sommano agli 0,8 punti già previsti dalla legge di Bilancio. I benefici del nuovo intervento anti inflazione restano minimi, come calcolato dalla Cgil (vedi tabella). Per chi ha un imponibile di 660 euro al mese si fermeranno a meno di 8 euro lordi, che salgono a meno di 13 euro per chi ne guadagna 1000 lordi. Il risparmio sarà poi di 18 euro per i redditi di 1500 euro lordi, meno di 28 per chi ne prende 2.300 euro lordi, 32 a 2.700 euro lordi. Il beneficio cumulato, considerando che la misura vale da luglio a dicembre, senza considerare la tredicesima varrà tra i 16 e i 194 euro totali.
Poco meglio andrà ai pensionati con assegni fino a 35mila euro annui, per i quali viene anticipata ad ottobre una parte (2%) della rivalutazione legata all’inflazione. Chi riceve dall’Inps 1000 euro al mese se ne vedrà riconoscere 20 in più, che arrivano a 30 per pensioni da 1.500 euro, 40 a 2.000 euro e 47 a 2.500. Il beneficio totale, dato che l’anticipo vale per tre mesi, varierà da 42 a 201 euro complessivi.