Cultura

Helen Mirren scende in campo per gli ulivi del Salento: “La xylella una terribile tragedia, stiamo lavorando per salvare gli alberi e ripiantarli”

Ospite speciale dell’iniziativa “Luci nel bosco – Notte di cinema, arti, natura”, organizzata da Associazione Cinema del Reale, OfficinaVisioni e Big Sur con il contributo del Comune, Mirren ha raccontato del suo amore per il Salento e dell’urgenza di salvaguardare la natura

di Maria Cristina Fraddosio

“Non sono una regina. Sono una contadina salentina onoraria. Questo è un paesaggio straordinario. L’arrivo della xylella è stata una terribile tragedia, di cui sono testimone. Stiamo lavorando per salvare gli alberi e per ripiantarli”. Le parole di Helen Mirren, attrice britannica premio Oscar nel 2007, hanno riecheggiato mercoledì sera nel bosco-giardino di Palazzo Baronale Serafini-Sauli a Tiggiano, nel cuore del Salento, in provincia di Lecce. Ospite speciale dell’iniziativa “Luci nel bosco – Notte di cinema, arti, natura”, organizzata da Associazione Cinema del Reale, OfficinaVisioni e Big Sur con il contributo del Comune, Mirren ha raccontato del suo amore per il Salento e dell’urgenza di salvaguardare la natura: “Sono cresciuta assistendo al fenomeno del consumismo e alle conseguenze che questo ha avuto sulla nostra società – ha detto – siamo così fortunati di essere a Tiggiano, dove l’amministrazione locale e organizzazioni come Cinema del Reale lottano per difendere l’ambiente. Sono arrivata qui 16 anni fa ed ho potuto assistere da subito alla crescita di attenzione che non solo in questo paese ma in vari comuni del Salento si ha verso l’ambiente. Penso che ognuno di noi esseri umani, come animali, può capire istintivamente l’importanza di tutelarlo. Ho fiducia nei giovani. Penso che possano trovare metodi, modi e idee per preservarlo sempre di più”.

Da Hollywood al Capo di Leuca. Il suo amore per questa terra – spiega – è sbocciato per la straordinarietà del paesaggio e la gentilezza e generosità della popolazione. La sua presenza, a queste latitudini, è consueta. Mirren è una tiggianese a tutti gli effetti. Trascorre il suo tempo tra il giardinaggio, la lettura e il buon cibo. Il suo contributo – anche quest’anno – è stato finalizzato alla celebrazione del rapporto con la natura, gli animali e le piante. Un incantesimo lungo una notte, dal tramonto all’alba, ha animato il Salento tra reading, proiezioni, performance, installazioni e musica. L’iniziativa, realizzata sotto la direzione artistica di Paolo Pisanelli e il coordinamento creativo di Francesco Maggiore, si è aperta con l’esibizione suggestiva di Coro a Coro, il laboratorio di canto polifonico per donne che amano cantare diretto da Rachele Andrioli. Dalla luna, adagiata sulla Terra (un’installazione di Hermes Mangialardo), è emersa Mirren accompagnata dai delicati arpeggi. Prima l’omaggio al Salento e alla sua poesia con Foglie di Tabacco di Vittorio Bodini:Tu non conosci il Sud, le case di calce / da cui uscivamo al sole come numeri/dalla faccia d’un dado …”. Poi, da vera regina delle fate, ha interpretato le parole pronunciate da Titania in Sogno d’una notte di mezza estate di Shakespeare: “Il mondo sbalordito non sa più distinguere dai frutti una stagione dall’altra. E tutta questa progenie di mali discende dalle nostre liti, dalle nostre discordie: ne siamo noi i genitori e l’origine”.

È iniziato così un vero e proprio rito collettivo catartico, di quelli che segnano la storia. Si è respirata appartenenza, cura, grazia, responsabilità al cospetto “di una crisi profonda – come la definisce Paolo Pisanelli – che ci riguarda tutti”. La tappa di Tiggiano è seguita alla 19° edizione della Festa di Cinema del reale e dell’irreale, che dal 20 al 23 luglio si è svolta nel Castello Volante di Corigliano d’Otranto (Lecce), dove sono ancora aperte le mostre, tra cui quella inedita PPP Pasolini – Sette scatti con le foto di Cecilia Mangini, la prima documentarista italiana, a Pier Paolo Pasolini. La magia che questo festival del documentario è in grado di creare ha avvolto mercoledì sera anche Tiggiano, con un palinsesto dedicato alla cinematografia e all’ambiente. Da Cantarono nel ‘600, di Antonio Marchi, Metaponto – La via del tabacco di Libero Bizzarri, Un pugno di terra di Hermes Mangialardo, al lungometraggio Antropocene – L’epoca umana di Jennifer Baichwal, Edward Burtynsky e Nicholas de Pencier.

Non è mancata la musica dal vivo e in cuffia. Celebrazione della natura e denuncia dei gravi danni causati dall’attività antropica hanno trovato un punto di contatto nella poesia che tutte le forme

d’arte riunite sono riuscite ad incarnare. Tra i rami di lecci e le piante del Mediterraneo sono spuntate fiamme sulla pietra leccese, immagini di tronchi accatastati dopo un disboscamento. Poco più in là un viaggio dal soggiorno alle stelle, la galassia dipinta sul momento a seconda del flusso interiore, il percorso solitario di consapevolezza della propria identità di genere tradotto in fotografie da un giovane artista locale, Tonio Martella. “Luci nel bosco” si annovera a pieno diritto tra i sogni più belli “di una notte di mezza estate in un bosco del Salento”.

Credit foto: Cinema del Reale

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