Il patron dell'azienda californiana ha confermato il target produttivo per il futuro, a patto di raddoppiare il numero di gigafactory passando dalle 5 attuali alle 10-12. Intanto, a livello mondiale nel primo semestre la cinese Byd ha venduto più di Tesla, che anche in Europa è stata superata nelle immatricolazioni di auto elettriche sia dal gruppo tedesco che da quello franco-italiano. In Germania però, chi ricarica la sua elettrica (anche non Tesla) presso il Supercharger di Hilden fa un bagno gratis in piscina...
Se tutto andrà secondo i piani, entro la fine del prossimo anno Tesla sarà in grado di produrre due milioni di auto l’anno, con o senza Elon Musk: “Continuerebbe a fare molto bene anche se venissi rapito dagli alieni”, ha dichiarato il manager di origini sudafricane presso la fabbrica di texana, a Austin, nel corso dell’incontro con gli investitori. Ai quali ha garantito che “l’azienda ha un futuro molto luminoso” anche senza di lui, annunciando di aver comunque intenzione di rimanere in Tesla finché potrà essere utile. Musk ha confermato l’obiettivo a lungo termine di produrre 2 milioni di veicoli l’anno.
Per centrarlo ha insistito sulla necessità di estendere la rete di Giga Factory a livello globale perché Tesla non ha problemi di domanda, ma di produzione. In giugno, il sito tedesco inaugurato qualche mese fa nei pressi di Berlino, ha “sfornato” appena mille auto la settimana, appena un decimo della sua capacità. Musk ha riferito di diecimila piccoli problemi che intende risolvere “uno alla volta”, ma senza lo stabilimento a pieno regime Tesla non riuscirà a raggiungere i due milioni di esemplari.
Serviranno 10 o 12 fabbriche con capacità comprese tra 1,5 e 2 milioni di veicoli l’anno, un livello ancora sconosciuto fra le case automobilistiche che pur volendo aumentare la produttività, stanno in alcuni casi ridimensionando la produzione. Attualmente Tesla ha 5 Giga Factory: oltre a quella di Berlino, ne ha tre negli Stati Uniti (ma solo a Fremont e Austin si producono auto) e una in Cina. Già entro la fine dell’anno potrebbe venire annunciata la localizzazione di una nuova fabbrica.
Musk ha in qualche modo rivendicato il “pionierismo” di Tesla sia nel campo dell’elettrificazione sia della guida autonoma, soluzioni che secondo il manager verranno in futuro offerte da tutti, ma sul fronte della redditività a lungo termine il costruttore americano è un passo avanti agli altri. “La cosa più difficile da replicare è la nostra strategia produttiva”, ha affermato. Il manager ha ricordato che Tesla punta a ripensare al modo di fabbricare i veicoli, citando ad esempio la Giga Press (tutto è di proporzioni maggiori in Tesla, inclusi le stazioni di ricarica, che sono Super Charger) “che fonde elementi strutturali in un unico pezzo di alluminio che può sostituire la saldatura di centinaia di singoli pezzi in acciaio”.
Il crossover Model Y (già 40.000 unità commercializzate in Europa a fine giugno) è già diventata l’auto che garantisce il maggior fatturato e con l’anno prossimo sarà anche quella più venduta di Tesla, superando la Model 3. L’atteso Cybertruck dovrebbe andare in produzione attorno alla metà del prossimo anno, in Texas.
Musk non è l’unico ad avere grandi ambizioni. A parte Volkswagen, che dalla svolta impressa dall’ormai prossimo ex Ceo Herbert Diess aspira a diventare il numero fra i produttori di veicoli elettrici, c’è anche Carlos Tavares che a nome di Stellantis punta a fare del gruppo franco-italo-americano il primo come volumi, almeno in Europa. Nel secondo trimestre dell’anno ha piazzato la Fiat 500e in testa alla graduatoria delle auto a zero emissioni più vendute: è la prima volta di un modello non fabbricato da Tesla da due anni a questa parte. A livello globale, nel primo semestre i cinesi della BYD, sui quali ha investito il miliardario americano Warren Buffet e che nelle prossime settimane nei Paesi Bassi presenterà la propria grande offensiva europea, ha venduto 641.000 macchine elettriche contro le 564.000 di Tesla. In Europa è preceduta non solo da Stellantis, che nello stesso periodo ha consegnato 105.413 esemplari, ma anche dei rivali tedeschi del gruppo Volkswagen, in testa con 116.307. Tesla si è fermata a 78.277, quasi 19.500 delle quali in Germania.
Forse non è un caso che proprio in questa nazione, a Hilden, nel Nord Reno Westfalia, Land vicino alle frontiere con Paesi Bassi e Belgio, abbia deciso di stuzzicare i conducenti di auto elettriche con una piscina (nella foto sotto) installata presso il Ladepark Seed & Greet. In pratica un Supercharger (40 quelli disponibili) con Superpool, una vasca da 8 metri di lunghezza, 2,5 di larghezza e 1,35 di profondità alla quale si può accedere dimostrando al personale che la vettura (non necessariamente una Tesla) è in carica. In questi giorni di caldo tropicale, anche i 10 minuti di permanenza massima in acqua sono un sollievo. Il container/piscina è aperto dal giovedì alla domenica tra le 14 e le 19 fino al 28 agosto.