Anche quest’anno il sistema per l’assegnazione dei supplenti è andato in tilt. Nelle ultime ore, in diverse regioni d’Italia – in particolare Lombardia, Puglia e Campania – i centralini dei sindacati sono stati presi d’assalto da migliaia di docenti delle scuole di ogni ordine e grado che si sono ritrovati un mancato aggiornamento del proprio punteggio. Si tratta delle cosiddette Gps, le graduatorie provinciali dei supplenti che servono a ricoprire gli incarichi fino al 30 giugno o al 31 agosto 2023: una platea di almeno 500mila docenti che ogni anno, nel bel mezzo dell’estate (fino a qualche anno fa avveniva a settembre), si ritrovano a dover fare i conti con il loro destino professionale.
Dall’epoca Lucia Azzolina è stato introdotto un sistema informatico che ha il compito di velocizzare le operazioni. Tuttavia, la fase a monte del controllo della documentazione, eseguita dalle segreterie delle scuole e dagli uffici scolastici territoriali, sembra ancora non funzionare. I risultati, infatti, in queste ore sono sotto gli occhi di tutti: c’è chi si ritrova con due anni di insegnamento persi; chi ha titoli che non ha mai avuto o chi ha un punteggio fermo a quattro anni fa, pur avendo continuato a lavorare. Ogni anno di servizio vale dodici punti ma ci sono docenti che si son visti 24 punti in meno che possono far la differenza nella scelta delle scuole. “Tutto ciò accade – spiega Attilio Varengo della segreteria nazionale della Cisl Scuola – perché la valutazione dei titoli e dei punteggi viene eseguita nel giro di un lasso di tempo troppo breve da un contingente non sufficiente per esaminare migliaia di pratiche con la giusta attenzione”. Nessuno punta il dito contro il “cervellone elettronico” ma sull’errore umano.
Lo conferma il neo segretario nazionale della Uil Scuola Giuseppe D’Aprile: “È un film già visto lo scorso anno. È la fase a monte dell’algoritmo che non funziona. Bisognerebbe chiudere la presentazione delle domande a gennaio per poter consentire un controllo dedicato ad ogni singolo candidato”. A pagarne le conseguenze sono soprattutto i ragazzi. Secondo il numero uno della Uil Scuola assisteremo di nuovo ad un balletto di supplenti: insegnanti che si vedranno revocato il loro incarico durante l’anno a causa di ricorsi al Tar che verranno presentati: “Di nuovo si ricorrerà alle vie legali come se la scuola dovesse ogni anno – precisa D’Aprile – essere gestita dai giudici”. Intanto nelle diverse province è il caos. La Flc Cgil della Liguria ha ricevuto centinaia di segnalazioni da tutta la regione così a Torino e a Cremona dove si rilevano graduatorie errate. Gli uffici scolastici ora attendono indicazioni dal ministero ma è inevitabile che dovranno rifare gli elenchi e pure velocemente perché la prima campanella è a distanza di poche settimane. Anche quest’anno saranno in tanti tra i docenti, soprattutto del Sud, che staranno in ansia fino ai primi di settembre quando, forse, la questione sarà risolta.