L’Italia ha chiesto all’Unione Europea l’apertura di una procedura di infrazione contro la Slovenia “a tutela dell’aceto balsamico di Modena Igp”. L’esecutivo guidato da Mario Draghi ha presentato richiesta all’Unione Europea sulla base di un’ informativa del ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli. “Uno spiraglio di luce”, ha commentato il Consorzio di tutela dell‘Aceto Balsamico di Modena Igp, facendo riferimento alla scelta del governo di chiedere l’intervento dell’Ue a tutela del prodotto. Ora la battaglia potrà procedere per tutelare non solo la produzione esclusiva dell’Aceto Balsamico di Modena Igp, ma tutto il sistema dei marchi europei Dop (Denominazione origine protetta), e, appunto, Igp (Indicazione geografica protetta). Un sistema, questo, messo a rischio a inizio 2021, dall’azione della Slovenia che ha notificato alla Commissione Europea una norma tecnica nazionale in materia di produzione e commercializzazione degli aceti che, oltre a porsi in netto contrasto con gli standard comunitari e con il principio di armonizzazione del diritto europeo, cerca di trasformare l’aceto balsamico in uno standard di prodotto. La diretta conseguenza di questa norma messa in campo da Lubiana consisterebbe nella possibilità di produrre aceto balsamico in qualsiasi altro Paese, rendendo di fatto inutile il sistema dei marchi. Il primo passo dopo l’attivazione della procedura d’infrazione, ricorda il Consorzio modenese, “sarà una fase di consultazione presso la Commissione Europea, a cui farà poi seguito, qualora si rendesse necessaria, l’azione presso la Corte di Giustizia dell’Ue“. Ora bisogna solo aspettare i tempio tecnici per la formalizzazione del ricorso.
L’Aceto Balsamico di Modena Igp – quinto prodotto italiano agroalimentare Dop Igp per valore alla produzione secondo dati 2021 del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena – contribuisce al paniere made in Italy con 100 milioni litri di produzione certificata capaci di generare 400 milioni euro di valore alla produzione, tradotti in 1 miliardo di euro di valore al consumo, grazie anche al valore generato dal prodotto destinato all’export che tocca quota 92% del totale. Il pregiato condimento modenese, conclude il sottosegretario al Mipaaf, Gian Marco Centinaio, “è un simbolo di tutto il Made in Italy. Se si cede sull’aceto balsamico, si scardina l’intero sistema delle denominazioni in Italia e nella Ue, a partire dal Prosecco, in contraddizione con le politiche portate avanti dall’Europa per decenni”.
“I prodotti italiani sono da tempo oggetto di un saccheggio da parte di smaliziate industrie che utilizzano il lavoro e le tradizioni alimentari della Penisola per farsi pubblicità. L’aceto balsamico è uno dei prodotti che dà lavoro e lustro alla nostra terra. La Commissione Europea ora agisca e fermi questo tentativo assolutamente ingiustificato di appropriazione dei nostri marchi”. Così in una nota Sabrina Pignedoli, europarlamentare del Movimento 5 Stelle.