Dalle temperature medie più elevate fino alle condizioni reiterate di siccità, i cambiamenti climatici potrebbero giocare un ruolo fondamentale nel peggioramento delle condizioni e dei rischi associati alle malattie infettive. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, condotto dagli scienziati dell’Università delle Hawaii a Mānoa, che hanno considerato il legame tra inquinamento, cambiamenti climatici e rischi per la salute dovuti alle malattie infettive. Il gruppo di ricerca, guidato da Camilo Mora, ha esaminato lavori precedenti per rispondere agli interrogativi sollevati.
In totale, sono stati considerati 3.213 casi empirici collegati a 286 malattie a 10 rischi climatici, che comprendevano, ma non si limitavano a temperature elevate, eventi di inondazioni o siccità. 277 degli episodi segnalati dagli autori erano riconducibili ad almeno un rischio climatico. I ricercatori hanno cercato di ricostruire il quadro completo delle probabilità di complicazioni per la salute. Nei tentativi precedenti di stabilire i rischi delle malattie infettive associati al clima, infatti, gli studiosi si sono concentrati principalmente su gruppi specifici di agenti patogeni, ad esempio batteri o virus, e sulla risposta a determinati pericoli, come ondate di caldo o aumento delle inondazioni. Il gruppo di ricerca sottolinea però che tale approccio non è sufficiente per considerare tutte le potenziali minacce alla salute globale.
Stando a quanto emerge dal lavoro degli autori, il 58 per cento delle malattie infettive considerate risultava aggravato dalla situazione ambientale. Per esempio, riportano gli autori, la probabilità di esposizione umana agli agenti patogeni risulta oggi più elevata rispetto a qualche decennio fa, il che aumenta il rischio di spillover a causa delle maggiori opportunità di contatto con la fauna selvatica. Allo stesso tempo, gli effetti dei cambiamenti climatici sono correlati a un tasso di insorgenza più elevato per malattia di Lyme, dengue e malaria, mentre la frequenza in aumento di tempeste e inondazioni potrebbe provocare casi più numerosi di febbre di Lassa o legionellosi. Questo lavoro, concludono gli esperti, mostra che i rischi climatici possono essere correlati a diverse malattie, evidenzia la limitata capacità di adattamento della società contemporanea e sottolinea la necessità di ridurre le emissioni di gas a effetto serra per promuovere una maggiore salute globale.
Valentina Di Paola
Scienza
Cambiamenti climatici, lo studio su Nature: “Il 58% delle malattie infettive considerate aggravato dalla situazione ambientale”
In totale, sono stati considerati 3.213 casi empirici collegati a 286 malattie a 10 rischi climatici. La probabilità di esposizione umana agli agenti patogeni risulta oggi più elevata rispetto a qualche decennio fa, il che aumenta il rischio di spillover a causa delle maggiori opportunità di contatto con la fauna selvatica
Dalle temperature medie più elevate fino alle condizioni reiterate di siccità, i cambiamenti climatici potrebbero giocare un ruolo fondamentale nel peggioramento delle condizioni e dei rischi associati alle malattie infettive. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, condotto dagli scienziati dell’Università delle Hawaii a Mānoa, che hanno considerato il legame tra inquinamento, cambiamenti climatici e rischi per la salute dovuti alle malattie infettive. Il gruppo di ricerca, guidato da Camilo Mora, ha esaminato lavori precedenti per rispondere agli interrogativi sollevati.
In totale, sono stati considerati 3.213 casi empirici collegati a 286 malattie a 10 rischi climatici, che comprendevano, ma non si limitavano a temperature elevate, eventi di inondazioni o siccità. 277 degli episodi segnalati dagli autori erano riconducibili ad almeno un rischio climatico. I ricercatori hanno cercato di ricostruire il quadro completo delle probabilità di complicazioni per la salute. Nei tentativi precedenti di stabilire i rischi delle malattie infettive associati al clima, infatti, gli studiosi si sono concentrati principalmente su gruppi specifici di agenti patogeni, ad esempio batteri o virus, e sulla risposta a determinati pericoli, come ondate di caldo o aumento delle inondazioni. Il gruppo di ricerca sottolinea però che tale approccio non è sufficiente per considerare tutte le potenziali minacce alla salute globale.
Stando a quanto emerge dal lavoro degli autori, il 58 per cento delle malattie infettive considerate risultava aggravato dalla situazione ambientale. Per esempio, riportano gli autori, la probabilità di esposizione umana agli agenti patogeni risulta oggi più elevata rispetto a qualche decennio fa, il che aumenta il rischio di spillover a causa delle maggiori opportunità di contatto con la fauna selvatica. Allo stesso tempo, gli effetti dei cambiamenti climatici sono correlati a un tasso di insorgenza più elevato per malattia di Lyme, dengue e malaria, mentre la frequenza in aumento di tempeste e inondazioni potrebbe provocare casi più numerosi di febbre di Lassa o legionellosi. Questo lavoro, concludono gli esperti, mostra che i rischi climatici possono essere correlati a diverse malattie, evidenzia la limitata capacità di adattamento della società contemporanea e sottolinea la necessità di ridurre le emissioni di gas a effetto serra per promuovere una maggiore salute globale.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.