Il teatrino politico assume aspetti ridicoli e privi di logica. Sul piano politico, come sul palcoscenico di un teatrino, diretto da un burattinaio straniero, si assiste alle più strane diatribe dei vari partiti e partitini che si battono fra loro, anche in vista del guadagno di pochissimi voti. È il caso dell’uscita dall’alleanza con il Pd di Carlo Calenda, che pensa di costituire, insieme con Renzi, il cosiddetto terzo polo che raggiungerebbe l’8% dei consensi, in modo da dare una mano alla destra secondo le varie necessità.
Eclatante è l’unico argomento di rilievo che viene sbandierato dagli esponenti della destra: la flat tax, la tassa piatta del 15% valida per tutti, e cioè sia per i ricconi, sia per i poveri. Una notizia diffusa prima da Berlusconi, come una conquista per il popolo, e poi da Salvini. Si tratta invero di una decisione profondamente ingiusta e menzognera che danneggia e distrugge la stessa possibilità di esistenza del popolo italiano e che viola in modo aperto l’articolo 53 della Costituzione, secondo il quale: “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.
Non si era mai assistito a una così spudorata proposta di cancellazione di un importantissimo articolo della Costituzione e con esso di numerosi principi fondamentali e diritti fondamentali, che proclamano l’eguaglianza economica, politica e sociale di tutti i cittadini (art. 3, comma due, Cost), al fine di partecipare all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese (art. 2, comma due, Cost.), consentendo a ogni cittadino, secondo le proprie possibilità e le proprie scelte, di concorrere, con lo svolgimento di un’attività o una funzione, al progresso materiale e spirituale della società (art. 4, comma due, Cost.), fino a violare il principio fondamentalissimo dell’articolo 1 della Costituzione, secondo il quale: “l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e la sovranità appartiene al popolo”.
Si tratta di un’abiura che investe, prima della Costituzione stessa, la logica che presiede le attività umane e specialmente le fonti del diritto.
Altro argomento assolutamente inaccettabile è quello che riguarda le trattative in corso con le cordate straniere che vogliono impadronirsi di quel poco che resta del trasporto aereo italiano. Infatti il governo ha complicato le trattative di vendita di Ita con numerose richieste, le quali poi si concludono con una beffa per gli interessi del popolo italiano. La beffa consiste nel fatto che, una volta raggiunta la vendita dell’80% del capitale di Ita, mantenendo il 20% al Tesoro, questo uscirà di scena lasciando tutto in mano straniera. Così il disegno di Draghi, nei fatti e indipendentemente dai suoi personali obiettivi, avrà dimostrato a tutti negli interessi di chi lavora questo governo, e cioè un interesse anti-italiano che spoglia il nostro popolo di qualsiasi fonte di produzione di ricchezza nazionale, ponendola in mano alle potenze straniere e mondiali, le quali si assicurerebbero i profitti lasciando a noi qualche piccolo lavoro mal pagato o precarizzato.
Come si nota una prospettiva che ha come obiettivo finale la distruzione del nostro Paese, i cui beni, completante tolti alla Comunità dei cittadini, finiranno nelle mani delle multinazionali e della finanza.
Spero che gli italiani ancora dotati di logica giudichino l’opera del governo attuale e le menzionate uscite di Berlusconi e Salvini come atti contrari all’esistenza del nostro Stato-Comunità e che alle prossime elezioni votino per qualche piccolo partito nascente che, saggiamente, veda nel titolo III della parte prima della Costituzione della Repubblica italiana il programma economico da attuare per il benessere della Nazione.