Un po’ di sollievo per i portafogli di chi viaggia e una notizia positiva in funzione del contrasto all’inflazione. Il prezzo di benzina e gasolio è tornato sui valori precedenti all’invasione russa dell’Ucraina. È quanto emerge dai dati di monitoraggio sulla rete dei distributori del ministero dello Sviluppo Economico. I dati, aggiornati alle 8 di ieri mattina, segnalano un prezzo medio nazionale della benzina in modalità self di 1,823 euro/litro con i diversi marchi compresi tra 1,812 e 1,837 euro/litro (no logo 1,823). Il prezzo medio del diesel self è invece a 1,807 euro/litro, con le compagnie tra 1,798 e 1,815 euro/litro (no logo 1,807). “Finalmente la benzina scende sotto il livello precedente all’invasione dell’Ucraina. Era ora”, evidenzia il presidente dell’Unione nazionale consumatori Massimiliano Dona in una nota.
Naturalmente su questo risultato incide lo sconto fiscale da 34 centesimi prorogato del governo fino al prossimo 20 settembre ma influisce anche il calo delle quotazioni del petrolio, diminuite di circa il 10% nell’ultima settimana. “Dalla fine di giugno, il prezzo della benzina è sceso di oltre 24 cent al litro, con un ribasso dell’11,7%, pari a 12 euro e 17 cent per un pieno da 50 litri, il gasolio è diminuito di oltre 22 cent al litro, con una riduzione del 10,9%, pari a 11 euro e 13 cent a rifornimento”, evidenzia Dona. L’Unc segnala però anche come rispetto all’inizio dell’anno la benzina, nonostante il taglio delle accise, sia aumentata del 6,5%, pari a 5 euro e 55 cent per un pieno di 50 litri, 133 euro su base annua, il gasolio è salito addirittura del 14,3%, 11 euro e 30 cent a rifornimento, equivalenti a 271 euro annui”.