Niente da fare per il regolamento della Camera. I deputati che verranno eletti il 25 settembre si troveranno di fronte la necessità di approvare immediatamente il nuovo regolamento per adeguare tutte le norme alla riduzione del numero dei parlamentari. Nonostante questa riforma risalga al settembre del 2020, infatti, in quasi due anni i deputati non sono stati in grado di approvare il nuovo regolamento che serve per far funzionare il ramo del Parlamento in base alla riduzione del 30% dei parlamentari. Il Senato è riuscito a farlo in extremis proprio pochi giorni fa, evitando rallentamenti e problemi alla prossima legislatura.

La Giunta per il regolamento di Montecitorio, riunitasi questa mattina, ha così preso atto dell’impossibilità di arrivare prima delle prossime elezioni all’approvazione delle nuove disposizioni. Troppi i nodi ancora da sciogliere (numero minimo per la composizione dei Gruppi, quorum per la presentazione di atti ecc.) e poche le settimane a disposizione, tra l’altro con gli impegni della campagna elettorale, per riuscire ad elaborare un testo condiviso all’unanimità. Se ne riparlerà quindi all’inizio della prossima legislatura. L’unico punto sul quale si è trovato l’accordo è stata la proroga degli uffici giurisdizionali fino all’elezione dei nuovi, tema che doveva essere inserito in un’apposita norma e che è stato definito con una risoluzione interpretativa della Giunta del Regolamento, dando così il via libera alla richiesta che era stata posta dall’Ufficio di presidenza.

La conseguenza principale è che subito dopo l’insediamento sarà impossibile per molti partiti (medio-piccoli) costituire dei gruppi alla Camera, essendo il numero minimo richiesto ancora proporzionato alla vecchia composizione del ramo del Parlamento (630 deputati invece di 400): in più tutti i problemi connessi all’elezione dei membri delle commissioni parlamentari e la loro composizione. Movimento 5 stelle e Forza Italia puntano il dito contro il Partito democratico. “Non avremo il nuovo regolamento della Camera in questa legislatura: abbiamo dovuto prendere atto questa mattina che da parte del Pd e Italia Viva non c’è alcuna volontà di approvare le disposizioni prima delle prossime elezioni. Una scelta che non comprendiamo”, hanno dichiarano in una nota i parlamentari del M5S Valentina Palmisano ed Eugenio Saitta, membri della Giunta per il Regolamento di Montecitorio. “Il M5S ce l’ha messa tutta per evitare questa situazione, con lo scopo principale di tutelare il Parlamento”, concludono.

Sulla stessa linea il vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Simone Baldelli, relatore della riforma del Regolamento: “Sette giorni fa, per un inspiegabile veto del Pd, che si è rimangiato un assenso dato pochi minuti prima, è saltata la pdl condivisa da tutti i gruppi per ridurre i componenti delle commissioni bicamerali. Oggi, sempre grazie al veto del Pd, è saltata la possibilità di portare in Aula e approvare la riforma, neppure quella minimale, del Regolamento, che avrebbe almeno adeguato i numeri assoluti e, ad esempio, permesso più agevolmente la costituzione dei gruppi a inizio legislatura”. “Ho manifestato tutta la mia amarezza per quanto accaduto, anche perché – ha sottolineato – mi sono speso fino alla fine per farle approvare entrambe. Il Pd, col suo veto, ha scelto di impedirlo, e ne porterà sulle spalle la responsabilità, a partire dai problemi di funzionamento che la Camera dovrà affrontare all’avvio della prossima legislatura”.

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