Giovanni, Dino, Gandi, Fringuello. Tre medaglie d’argento, tre croci di guerra, la medaglia al valor militare della città di Roma. Era il partigiano più decorato d’Italia Mario Fiorentini morto oggi all’età di 103 anni. A darne l’annuncio è l’Anpi di Roma. “Con grande dolore informiamo che ci ha lasciati un grande uomo, un grande amico, un grande esempio. Mario Fiorentini, il partigiano più decorato d’Italia, il grande matematico, è morto stanotte”. Fiorentini era poi da autodidatta diventato professore di matematica e docente di Geometria all’Università di Ferrara.
Come riporta il sito dell’Anpi Fiorentini era ancora studente delle Commerciali quando “iniziò a svolgere attività clandestina in “Giustizia e Libertà” e nel Partito comunista. Dopo il 25 luglio del ’43, diede vita, con altri antifascisti romani, alla formazione “Arditi del Popolo”. Il 9 settembre Fiorentini prese parte ai combattimenti contro i tedeschi a Porta San Paolo e nell’ottobre del ’43 formò e diresse i Gap centrali “A. Gramsci” e “Carlo Pisacane”, con il nome di battaglia di “Giovanni”, operando nella IV Zona di Roma. In questo ruolo partecipò, nella Capitale, a numerose azioni, tra cui quelle di via Rasella e al carcere di Regina Coeli. Dopo la liberazione di Roma, si fece paracadutare al Nord. Col nome di battaglia di “Dino” operò in Liguria, Emilia, Lombardia e Piemonte, come ufficiale di collegamento dell’OSS, il servizio segreto americano. È stato decorato con tre medaglie d’argento al valor militare e tre croci di guerra al merito, e con la medaglia della Special Force (GB) e la medaglia Donovan dell’OSS (Usa). Autodidatta, nel dopoguerra ha iniziato, sostenuto dalla moglie (Lucia Ottobrini, un’antifascista conosciuta durante la clandestinità), gli studi liceali e poi quelli universitari. Fiorentini è così diventato docente di Geometria superiore all’Università di Ferrara. I suoi studi di matematica sono stati ripresi e approfonditi in tutto il mondo ed hanno fatto dell’ex gappista un matematico di fama internazionale”.
“L’uomo che comandò il Gruppo di Azione Patriottica ‘Antonio Gramsci’, operante nel centro di Roma, che durante i nove mesi di occupazione nazista della capitale sbaragliò, con le sue compagne e i suoi compagni, tre battaglioni nemici in pieno centro in pieno giorno, conquistando al mondo l’ammirazione per il combattente italiano e per la Resistenza antifascista italiana; l’uomo delle quattro evasioni da quattro carceri nazifasciste; e dopo la Liberazione di Roma l’agente dell’OSS decorato dagli alleati; e dopo la Liberazione del nostro Paese lo scienziato autodidatta che fu professore nei licei della periferia romana lasciando anche lì – continua la nota – tanti ricordi della sua potente e straordinaria umanità, e quindi professore universitario, che innovò la matematica e la geometria, non è più tra noi. Fu sempre a fianco della sua Lucia, la valorosa partigiana che fu sua moglie, che conobbe durante la Resistenza e che restò la donna della sua vita. Alla figlia Claudia e al nipote Suriel, che gli sono stati accanto fino alla fine donandogli serenità, va il nostro grande affettuoso abbraccio. Appena possibile informeremo dei funerali”. Anche Anpi Nazionale dedica un saluto: “Ciao #MarioFiorentini e grazie per la tua vita partigiana”, le parole affidate a Twitter. “Ci ha lasciato uno dei simboli della lotta partigiana, Mario Fiorentini. Il suo esempio, la sua testimonianza, la memoria che ha portato avanti per tutta la vita rimarranno indelebili nella nostra storia” scrive su Twitter il segretario del Pd, Enrico Letta.
L’intervista a Mario Fiorentini di Gad Lerner per Noi, partigiani