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Emergenza clima, nei campi perso fino all’80% del raccolto: “Per l’agricoltura un danno superiore a sei miliardi di euro”

Lo fa sa sapere in un monitoraggio Coldiretti. Grandinate in Campania, una bomba d'acqua nel Salernitano, un tornado in Puglia: gli eventi estremi si sono abbattuti in particolare nel Centro Sud, su terreni secchi che non riescono ad assorbire l'acqua piovana
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Dal Lazio alla Campania fino alla Puglia e alla Sicilia. I fenomeni atmosferici derivanti dal cambiamento climatico – come trombe d’aria, nubifragi e grandinate – hanno provocato in alcune zone fino all’80% della perdita dei raccolti. Non hanno, inoltre, mitigato i colpi della siccità: lo dice un’analisi Coldiretti. Negli ultimi tre giorni (9, 10 e 11 agosto) in Campania ci sono state almeno cinque violente grandinate che hanno devastato uva, olive e verdure di stagione fra Avellino, Benevento e Caserta. Recente il temporale che si è abbattuto su Monteforte Irpino (Avellino): le piogge torrenziali hanno allagato il centro storico e il primo cittadino Costantino Giordano ha chiesto agli abitanti di non uscire di casa se non per emergenze. Nel Salernitano, invece, una bomba d’acqua ha provocato l’allagamento dei campi di cipollotto azzerandone la produzione. La Puglia, prosegue Coldiretti, è stata invece raggiunta da un tornato nel Salento, a Capo di Leuca, e da un nubifragio nel Foggiano. Ortaggi e legumi hanno subito i danni peggiori. Fra i più colpiti ci sono fagioli e lenticchie della Tuscia, vicino a Viterbo. Gli eventi estremi si sono abbattuti in particolare nel Centro Sud, su terreni secchi che non riescono ad assorbire. L’acqua piovana, così, tende ad allontanarsi per scorrimento, provocando frane e smottamenti e facendo salire il conto dei danni.

Preoccupano poi gli incendi, causati dalle alte temperature e dalla siccità. Per ricostruire l’habitat nei boschi andati distrutti dalle fiamme, si legge nel monitoraggio, ci vorranno almeno 15 anni. Anche in questo caso, il fenomeno non ha risparmiato aziende agricole e campi coltivati. Lo stesso era accaduto l’anno scorso (2021), quando sono andati a fuoco 160mila ettari di superficie a causa di 1422 incendi sviluppati lo scorso anno. Lo rivela un dossier dell’Università Cattolica di Roma intitolato “Il cambiamento climatico in Italia. Lo scenario italiano alla luce del documento Climate Change Is a Health Crisis”, realizzato in collaborazione con l’Italian Institute for Planetary Health (IIPH). Il numero riportato è quasi un record: l’Italia è al primo posto in Europa per numero di roghi registrati e nel mondo si posiziona seconda. Coldiretti conclude ricordando le cifre dell’impatto per l’agricoltura nel 2022: oltre 6 miliardi di euro, pari al 10% della produzione nazionale.

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