Nel simbolo del partito di Luigi Di Maio c’è un animale. Dopo qualche vegetale, dall’edera dei repubblicani all’olivo di Prodi, finalmente una bestia: la vera novità della simbologia politica. Ma che animale è, quello di Di Maio?
Ho cercato in rete e si dice che sia un’ape. La morfologia, però, non porta a questa conclusione. Cominciamo dalla testa. Lì ci siamo: l’animale è di profilo e si vede un solo occhio ma, giustamente, ci sono due antenne. Va bene. Le ali sono le due rivolte verso chi guarda, le altre due sono dall’altra parte e non si vedono. Solo che le ali delle api non sono così. A riposo sono ripiegate su torace e addome, e neppure in volo stanno così. Queste hanno la tipica postura delle ali di farfalla a riposo. Il tronco ha grossi problemi. Il corpo degli insetti, e le api sono insetti, è suddiviso in capo, torace e addome. Con il capo ci siamo, ma dopo c’è un tronco cilindrico segmentato: una struttura tipica di molte larve di insetti, come i bruchi. Anche le larve delle api sono così e, a differenza degli adulti, non hanno zampe.
Il simbolo del partito di Di Maio, quindi, è una chimera tra un insetto generico (il capo), una farfalla (le ali), e una larva di insetto (il tronco). Sarà un errore dovuto ad ignoranza zoologica o è un messaggio per i potenziali elettori? Sopra all'”ape” c’è un cerchio con una grossa scritta: CENTRO. Il partito si colloca al centro. Non è ape e non è larva, oppure è sia ape sia larva, un neonato adulto, un ossimoro. La parola sotto CENTRO è democratico. Una parola logora: sono tutti democratici, per la libertà, e per il popolo. Un tempo c’erano gli opposti estremismi, ora ci sono gli opposti centrismi che, all’infinito, si incontrano. Siamo alle sottigliezze della migliore Dc, con le convergenze parallele. Di Maio, però, non usa le parole, fa il disegnino.
Forse esagero ad attribuire simbolismi a quel logo, ma si vede c’è un investimento in grafica. Ci sono colori neutri e una striscetta tricolore. Sopra c’è un celestino indefinito e sotto un arancione intenso. Saranno il cielo e una colata lavica? La striscia tricolore pare un ghigno. Il rosso è molto schiacciato, ce n’è poco. Ma in compenso la scritta CENTRO è bianca su fondo rosso. Così chi è spaventato dal rosso comunista si rassicura vedendo che di rosso c’è il minimo indispensabile per rappresentare la bandiera, ma i comunisti si riconosceranno di certo nel rosso di quel CENTRO e la penna non sbaglierà nel tracciare la croce. Che potrebbe anche essere presa per una firma, portando all’invalidazione della scheda.
Berlusconi e la Lega hanno sdoganato l’ignoranza, rendendo gli ignoranti fieri del proprio stato e inducendoli a disprezzare chi si è fatto una cultura (come si suol dire), magari persino studiando. Ora “intellettuale” è una brutta parola. Aver studiato ed aver acquisito competenze è un disvalore. E se la maggioranza degli elettori è di scarsa cultura vincerà chi li blandisce, chi dice: io sono come te, ho le tue stesse pulsioni. Loro invece sono radical chic, anzi scic, con la puzza sotto al naso. Solo perché hanno studiato pensano di saperne più di te.
Per gli elettori quella è un’ape, e se uno si azzarda a spiegare che non lo è, che gli viene fatta vedere una cosa ma in realtà dietro c’è qualcosa d’altro, è facile che si innervosiscano. I più strenui difensori dei truffatori sono i truffati, perché cercano disperatamente di dimostrare di non essersi fatti fregare come dei fessi. Dimostrando di essere inguaribilmente fessi. Perché ci sta di essere fregati una volta, ma se si persevera… lo dice uno che ha votato Pd.
L’ape è anche un simbolo massonico, significa operosità: una schiacciatina d’occhio ai fratelli massoni che, magari, si sono stufati di Berlusca.
Provavo simpatia per Di Maio quando lo chiamavano bibitaro, come ne provavo per Azzolina con la storia dei banchi a rotelle. Penso che allora fossero in buona fede, all’inizio del loro sviluppo politico… erano stadi larvali. Con la metamorfosi rivelano la loro natura. Basta richiamarsi a Kafka, o a Mac Ewan, per determinare la specie. Avrebbero dovuto metamorfosare in grilli, e invece…
Chi si è sviluppato direttamente in quel che è… è Silvio Berlusconi. Lui, incurante del ridicolo, si attesta l’ottenimento del Pnrr. Noi, poveri fessi, pensiamo che questo lo squalifichi agli occhi degli elettori. Ma lui mira a elettori di altro tipo. Quelli della nipote di Mubarak e del complotto della Magistratura. Letta, ingrato, sta cercando di sgraffignarglieli, emulando Renzi. Gli elettori di sinistra devono solo essere disgustati e non andare a votare, una strategia di grande successo, a dimostrare che i fessi sono anche dall’altra parte, visto che si fanno fregare dai democristiani. In un paese normale si dovrebbe capire la collocazione di una proposta politica in base ai programmi, e anche alle realizzazioni in termini di leggi e provvedimenti. I sondaggi dicono che vincerà lo schieramento che ci ha già portato ad un passo dal default, rendendo necessario l’intervento del primo uomo della provvidenza: Mario Monti. E sono quelli che hanno fatto cadere l’altro Mario della Provvidenza.
L’accanimento contro i 5S e Conte dimostra un pochino di paura. Ma io non mi faccio illusioni. Se doveste puntare sulla stupidità o sulla saggezza, dove puntereste i vostri soldi? Resistere, resistere, resistere. Siamo ancora lì.
Ferdinando Boero
Zoologo, Federico II Napoli, Cnr e Szad
Elezioni politiche 2022 - 11 Agosto 2022
Impegno Civico, nel simbolo del partito di Di Maio c’è un’ape: una bestia. Ma è davvero così?
Nel simbolo del partito di Luigi Di Maio c’è un animale. Dopo qualche vegetale, dall’edera dei repubblicani all’olivo di Prodi, finalmente una bestia: la vera novità della simbologia politica. Ma che animale è, quello di Di Maio?
Ho cercato in rete e si dice che sia un’ape. La morfologia, però, non porta a questa conclusione. Cominciamo dalla testa. Lì ci siamo: l’animale è di profilo e si vede un solo occhio ma, giustamente, ci sono due antenne. Va bene. Le ali sono le due rivolte verso chi guarda, le altre due sono dall’altra parte e non si vedono. Solo che le ali delle api non sono così. A riposo sono ripiegate su torace e addome, e neppure in volo stanno così. Queste hanno la tipica postura delle ali di farfalla a riposo. Il tronco ha grossi problemi. Il corpo degli insetti, e le api sono insetti, è suddiviso in capo, torace e addome. Con il capo ci siamo, ma dopo c’è un tronco cilindrico segmentato: una struttura tipica di molte larve di insetti, come i bruchi. Anche le larve delle api sono così e, a differenza degli adulti, non hanno zampe.
Il simbolo del partito di Di Maio, quindi, è una chimera tra un insetto generico (il capo), una farfalla (le ali), e una larva di insetto (il tronco). Sarà un errore dovuto ad ignoranza zoologica o è un messaggio per i potenziali elettori? Sopra all'”ape” c’è un cerchio con una grossa scritta: CENTRO. Il partito si colloca al centro. Non è ape e non è larva, oppure è sia ape sia larva, un neonato adulto, un ossimoro. La parola sotto CENTRO è democratico. Una parola logora: sono tutti democratici, per la libertà, e per il popolo. Un tempo c’erano gli opposti estremismi, ora ci sono gli opposti centrismi che, all’infinito, si incontrano. Siamo alle sottigliezze della migliore Dc, con le convergenze parallele. Di Maio, però, non usa le parole, fa il disegnino.
Forse esagero ad attribuire simbolismi a quel logo, ma si vede c’è un investimento in grafica. Ci sono colori neutri e una striscetta tricolore. Sopra c’è un celestino indefinito e sotto un arancione intenso. Saranno il cielo e una colata lavica? La striscia tricolore pare un ghigno. Il rosso è molto schiacciato, ce n’è poco. Ma in compenso la scritta CENTRO è bianca su fondo rosso. Così chi è spaventato dal rosso comunista si rassicura vedendo che di rosso c’è il minimo indispensabile per rappresentare la bandiera, ma i comunisti si riconosceranno di certo nel rosso di quel CENTRO e la penna non sbaglierà nel tracciare la croce. Che potrebbe anche essere presa per una firma, portando all’invalidazione della scheda.
Berlusconi e la Lega hanno sdoganato l’ignoranza, rendendo gli ignoranti fieri del proprio stato e inducendoli a disprezzare chi si è fatto una cultura (come si suol dire), magari persino studiando. Ora “intellettuale” è una brutta parola. Aver studiato ed aver acquisito competenze è un disvalore. E se la maggioranza degli elettori è di scarsa cultura vincerà chi li blandisce, chi dice: io sono come te, ho le tue stesse pulsioni. Loro invece sono radical chic, anzi scic, con la puzza sotto al naso. Solo perché hanno studiato pensano di saperne più di te.
Per gli elettori quella è un’ape, e se uno si azzarda a spiegare che non lo è, che gli viene fatta vedere una cosa ma in realtà dietro c’è qualcosa d’altro, è facile che si innervosiscano. I più strenui difensori dei truffatori sono i truffati, perché cercano disperatamente di dimostrare di non essersi fatti fregare come dei fessi. Dimostrando di essere inguaribilmente fessi. Perché ci sta di essere fregati una volta, ma se si persevera… lo dice uno che ha votato Pd.
L’ape è anche un simbolo massonico, significa operosità: una schiacciatina d’occhio ai fratelli massoni che, magari, si sono stufati di Berlusca.
Provavo simpatia per Di Maio quando lo chiamavano bibitaro, come ne provavo per Azzolina con la storia dei banchi a rotelle. Penso che allora fossero in buona fede, all’inizio del loro sviluppo politico… erano stadi larvali. Con la metamorfosi rivelano la loro natura. Basta richiamarsi a Kafka, o a Mac Ewan, per determinare la specie. Avrebbero dovuto metamorfosare in grilli, e invece…
Chi si è sviluppato direttamente in quel che è… è Silvio Berlusconi. Lui, incurante del ridicolo, si attesta l’ottenimento del Pnrr. Noi, poveri fessi, pensiamo che questo lo squalifichi agli occhi degli elettori. Ma lui mira a elettori di altro tipo. Quelli della nipote di Mubarak e del complotto della Magistratura. Letta, ingrato, sta cercando di sgraffignarglieli, emulando Renzi. Gli elettori di sinistra devono solo essere disgustati e non andare a votare, una strategia di grande successo, a dimostrare che i fessi sono anche dall’altra parte, visto che si fanno fregare dai democristiani. In un paese normale si dovrebbe capire la collocazione di una proposta politica in base ai programmi, e anche alle realizzazioni in termini di leggi e provvedimenti. I sondaggi dicono che vincerà lo schieramento che ci ha già portato ad un passo dal default, rendendo necessario l’intervento del primo uomo della provvidenza: Mario Monti. E sono quelli che hanno fatto cadere l’altro Mario della Provvidenza.
L’accanimento contro i 5S e Conte dimostra un pochino di paura. Ma io non mi faccio illusioni. Se doveste puntare sulla stupidità o sulla saggezza, dove puntereste i vostri soldi? Resistere, resistere, resistere. Siamo ancora lì.
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Strage a New Orleans: 15 morti. Veterano, texano, indebitato: chi era il killer, Shamsud-Din Jabbar. I video girati prima dell’attacco
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Ho appreso con sgomento del vile attentato che ha provocato molte vittime e feriti nella città di New Orleans. Il popolo italiano partecipa al lutto di quanti hanno perso i loro cari e auspica il pronto ristabilimento per i feriti". Si legge nel messaggio inviato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Presidente degli Stati Uniti d'America, Joe Biden.
"In questo momento di dolore per il popolo americano, tengo a riaffermare il deciso proposito della Repubblica Italiana di contrastare nel modo più fermo ogni forma di terrorismo, sulla base di quei valori di civiltà, democrazia e rispetto della vita umana, da sempre condivisi con gli Stati Uniti. In spirito di vicinanza e in attesa di accoglierla a Roma, Le rinnovo, Signor Presidente, le espressioni del più profondo cordoglio delle Repubblica Italiana e mio personale".
Milano, 2 gen. - (Adnkronos) - Ha confessato il 19enne fermato mercoledì sera perché ritenuto responsabile dell'omicidio di Roberto Comelli, il 42enne ucciso con una coltellata al petto nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio a Provaglio di Iseo (Brescia).
Stando a quanto apprende l'AdnKronos, il ragazzo si è assunto la responsabilità del gesto. Secondo quanto ricostruito, la notte di Capodanno il 42enne avrebbe provato a entrare a una festa privata in cui erano presenti diversi giovani. Il 19enne durante l'interrogatorio ha riferito che la vittima avrebbe avuto un atteggiamento molesto già una prima volta alle 22, disturbando la festa in corso.
Dopo essere stato allontanato, attorno alle 4 si è ripresentato. Il giovane, sentendosi "impaurito" e "minacciato" da questo atteggiamento si è presentato alla porta recando con sé un coltello. Tra i due non ci sarebbe però stato alcun contatto prima della coltellata sferrata alla vittima. Il 19enne, dopo il fermo, è stato portato nel carcere di Bergamo.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - “È il patriottismo del quotidiano, il richiamo a cui dobbiamo rispondere. Le parole del Presidente della Repubblica sono sempre un monito e uno sprone. Sergio Mattarella ha Richiamato gli aspetti positivi dell’anno che si è concluso, come l’occupazione, i dati delle esportazioni e del turismo, l’altruismo e la speranza che ci ha donato Sammy Basso. E’ chiaro che ci sono delle problematiche ereditate che vanno risolte e siamo qui per questo". Così Augusta Montaruli, vice capogruppo Fdi alla Camera dei Deputati, intervenendo a “L’aria che tira” su La7.
"Il governo sta lavorando e non intendiamo sottrarci. Penso anche alla parola rispetto, citata dal Presidente Mattarella, per la giornata del rispetto da me proposta in onore di Willy Monteiro, che sarà celebrata il prossimo 20 gennaio, con la legge sul cyberbullismo di cui sono stata prima firmataria. È il patriottismo del quotidiano, il richiamo che ci muove Mattarella, all’esserci con l’azione, accorciando le distanze, come il governo sta facendo nelle zone d’ombra come a Caivano”.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Siamo vicini a Cecilia Sala e sosteniamo l’azione del governo ed in particolare della Farnesina che sta lavorando per riportarla a casa. In questo momento delicato è necessario evitare ogni polemica e stare tutti dalla stessa parte per favorire una rapida soluzione diplomatica". Lo scrive Maurizio Lupi sui social.
(Adnkronos) - Il mondo della musica nel 2025 riserverà diverse sorprese, con tanti nuovi album in arrivo nel corso dei prossimi 12 mesi, da Lady Gaga fino a Jovanotti. Alcuni sono una certezza, c’è già una data d’uscita. Per altri, solo velatamente annunciati. Quel che è certo è che sia il panorama italiano sia quello internazionale ne riserveranno delle belle.
A partire da Lady Gaga, tornata in pista con il nuovo singolo ‘Disease’. I rumors si rincorrono da mesi, lei ha garantito che a febbraio uscirà il nuovo album, 'LG7', a cinque anni da 'Chromatica' ma non si conosce ancora una data ufficiale per l’uscita. Le uniche informazioni trapelate sono un feat con Bruno Mars e che l’album conterrà un mix di generi diversi, come affermato da Miss Germanotta in un’intervista al Los Angeles Times.
E’ invece già cerchiata in rosso sul calendario, la data di uscita di ‘Il corpo umano’, l’album di inediti di Jovanotti anticipato dal singolo ‘Montecristo’ che il 31 gennaio segnerà il ritorno dell’artista con dei pezzi che troveranno spazio nel suo ‘PalaJova! 2025’, al via da marzo. Esce il 5 gennaio ‘Debí Tirar Más Fotos’, il nuovo disco di Bad Bunny, che includerà 17 brani, e cinque giorni più tardi, il 10 gennaio, sarà la volta di Franz Ferdinand con ‘The Human Fear’, che la band scozzese farà ascoltare anche in Italia a febbraio con un’unica data del suo tour al Fabrique di Milano. Tra gli album più attesi a gennaio ci sono anche FKA twigs con il suo 'Eusexua' e The Weeknd con ‘Hurry Up Tomorrow’, entrambi disponibili dal 24 gennaio. A due anni da ‘Club Topperia’, il 17 gennaio torna anche Myss Keta, con un nuovo progetto cui seguirà un tour europeo.
Febbraio sarà invece il mese del metal, con i Lacuna Coil di ritorno con ‘Sleepless Empire’, disco di inediti in uscita il 15 febbraio, a distanza di 6 anni dal precedente album della band italiana, ‘Black Anima’. Appuntamento il 7 febbraio, invece, con i Dream Theater e il loro ‘Parasomnia’, che segnerà il ritorno del batterista Mike Pornoy, assente dal 2009 dalla line-up. Sempre restando in territorio metal, febbraio sarà il mese degli Architects, la band metalcore di Brighton, che torna in scena il 28 febbraio con ‘The Sky, The Earth & All Between’. Tra le popstar più amate, Tate McRae, pubblicherà invece il suo terzo album, ‘So Close to What’, il 21 febbraio.
Si intitola invece ‘Tsunami Sea’ e promette di mantenere le promesse del titolo il nuovo album degli Spiritbox, che dovrebbe arrivare nei negozi il 7 marzo. Del resto, basta vedere il successo travolgente di questa band canadese per capire che strapperà più di un consenso tra i fan, visto che dal vivo gli Spiritbox continuano a inanellare trionfi su trionfi, aprendo show di giganti del metal come i Korn o i Linkin Park, che quest’anno accompagneranno nel tour mondiale. Grande attesa anche per il nuovo progetto di Lana Del Rey, 'The Right Person Will Stay', nel quale l’artista ha promesso di esplorare ancora il country e l'alternative pop. Il disco, inizialmente annunciato con il titolo di ‘Lasso’ uscirà il 21 maggio.
Non c’è niente di confermato ma i fan sperano in un ritorno in grande stile di due delle band che hanno segnato tutta una generazione negli anni Novanta. I primi sono i Deftones. L’ultimo lavoro della band capitanata da Chino Moreno, ‘Ohms’ risale a cinque anni fa e il frontman ha lasciato intendere di essere tornato in sala di registrazione con il gruppo. Niente di certo ma qualche indizio lo ha dato anche Trent Reznor. Il frontman dei Nine Inch Nails, dopo aver firmato negli ultimi anni che con Atticus Ross le colonne sonore di ‘The Social Network’, gli è valsa un premio Oscar, ‘Challengers’, ‘Soul’ e ‘Tron: Ares’ ha rivelato a ‘The Hollywood Reporter’ di star lavorando al nuovo album della band. “Stiamo prendendo l'ispirazione che abbiamo raccolto per incanalarla in un progetto dei Nine Inch Nails, a cui stiamo lavorando ora. Siamo pronti a tornare al posto di guida” ha ammesso.
Se così fosse, il 2025 si annuncia un anno davvero ricco e pieno di colpi di scena.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Chiediamo al Governo verità e chiarezza sulle condizioni di detenzione della nostra connazionale Cecilia Sala. E ribadiamo la totale disponibilità a collaborare con la maggioranza per ottenere la liberazione immediata. Non c'è altro tempo da perdere, non ci sono vacanze che tengano". Lo scrive sui social Marco Furfaro del Pd.
"Da 14 giorni Cecilia Sala è in isolamento completo. E le sue condizioni di detenzione sono ben lontane da quelle che il ministro Tajani ci aveva raccontato, arrivando a definirle 'dignitose'. In una cella senza letto, con una semplice coperta da usare come materasso. Privata del sonno attraverso la cosiddetta 'tortura bianca', con i fari della cella tenuti accesi giorno e notte".
"E il pacco con i beni di prima necessità (un ricambio di vestiti, una mascherina per gli occhi, prodotti per l'igiene), che l'ambasciatrice italiana ha tentato di consegnarle? Mai arrivato, malgrado il ministro degli Esteri avesse assicurato il contrario".
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Calpestare la dignità di Cecilia Sala significa calpestare la dignità dell’Italia". Lo scrive Beppe Provenzano sui social rilanciando la nota del Pd con Elly Schlein sul caso di Cecilia Sala.