Un programma generico, dai toni soft, pensato per gestire il vantaggio, mirato a non spaventare più che a emozionare. Con una maggioranza di voci ascrivibili alla categoria “pace nel mondo” (concetti su cui potrebbero essere d’accordo un po’ tutti) e una piccola minoranza più identitaria, che contiene le “bandierine” care ai singoli partiti. Significativamente, l'”Accordo quadro di programma per un governo di centrodestra” intitolato “Per l’Italia” si apre con il capitolo dedicato alla politica estera, cioè l’aspetto su cui gli avversari della coalizione hanno impostato in buona parte la campagna elettorale (anche se il tema non appassiona gli italiani). E il titolo è più netto che non si potrebbe: “Italia, a pieno titolo parte dell’Europa, dell’Alleanza Atlantica e dell’Occidente. Più Italia in Europa, più Europa nel Mondo”. Anche tra i singoli punti, accanto alla “politica estera incentrata sulla tutela dell’interesse nazionale e la difesa della Patria” e alla “difesa e promozione delle radici e identità storiche e culturali classiche e giudaico-cristiane dell’Europa” si trova un rassicurante “rispetto degli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica” e un’ancor più rassicurante “piena adesione al processo di integrazione europea“. “Vengono ribaditi i nostri valori e la nostra collocazione in Europa, nell’Alleanza atlantica e in Occidente, la necessità di una profonda riforma fiscale con la flat tax, del superamento della legge Fornero con Quota 41, dei decreti sicurezza, dell’autonomia regionale e del presidenzialismo e di tutti gli altri elementi che sono indispensabili per affrontare i problemi dell’Italia e dare finalmente il via a un rilancio che non può più essere rinviato”, sintetizzano in una nota le quattro forze della coalizione: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e “Noi moderati“, il cartello appena presentato che racchiude Italia al Centro, Noi con l’Italia, Coraggio Italia e Udc.
Infrastrutture e giustizia – Il secondo capitolo, “Infrastrutture strategiche e utilizzo efficiente delle risorse europee”, si propone il “pieno utilizzo delle risorse del PNRR”, ma anche di stringere un “accordo con la Commissione per la revisione” del Piano “in funzione delle mutate condizioni, necessità e priorità”. E poi l’immancabile “realizzazione delle grandi opere” e del ponte sullo Stretto di Messina, inserito in un più generale “potenziamento della rete dell’alta velocità per collegare tutto il territorio nazionale dal Nord alla Sicilia”. Capitolo tre, riforme istituzionali: c’è il grande classico dell’elezione diretta del Presidente della Repubblica, la “piena attuazione della legge sul federalismo fiscale e Roma Capitale” (qui parla la Lega), nonché la “riforma dell’ordinamento giudiziario” con la “separazione delle carriere“, da intendersi, a quanto pare, in modo ancora più netto di quella prevista nella riforma voluta dalla ministra Marta Cartabia (che limita a uno solo i passaggi di funzione tra giudice e pm). Il programma, poi, parla di “giusto processo e ragionevole durata“, “stop ai processi mediatici e diritto alla buona fama“: espressioni dietro cui si intuisce il lavoro di Forza Italia, e che lasciano immaginare nuovi accorciamenti della prescrizione (trasformata in improcedibilità dal governo Draghi) e ulteriori strette all’informazione giudiziaria, sulla scia della direttiva sulla “presunzione d’innocenza” approvata nel 2021.
Fisco e famiglia – Il quarto capitolo è intitolato “Per un fisco equo“. Si affloscia la flat tax, per cui è prevista una versione molto morbida, in linea con i desiderata di Fratelli d’Italia. L’aliquota unica (non specificata nella cifra) si applicherà ai dipendenti solo sugli eventuali incrementi di reddito rispetto all’anno prima. Ad esempio, se il reddito sale da 30 a 32mila euro sui duemila euro d’incremento si applicherà l’aliquota unica. Dunque una formula molto, molto più blanda rispetto al prelievo unico del 15% su tutti i redditi ipotizzato da Salvini e ben lontano anche rispetto al 23% proposto da Berlusconi. La Lega ottiene qualcosa di più per le partite Iva che già oggi possono godere di questa forma di prelievo al 15% se fatturano fino a 65mila euro l’anno: la soglia si vorrebbe alzare a 100mila. Nel quinto capitolo – “Sostegno alla famiglia e alla natalità” – compaiono la “ferma tutela della proprietà privata” e l'”immediato sgombero delle case occupate” ma anche l'”aumento dell’assegno unico e universale” e il “sostegno ai genitori separati o divorziati in difficoltà economica”.
Sicurezza, salute e lavoro – Il capitolo dedicato a “Sicurezza e contrasto all’immigrazione illegale” si apre con due parole: “Decreti sicurezza“, cioè la proposta di reintrodurre le leggi anti-ong varate da Matteo Salvini durante il governo gialloverde. Qui si scatena l’ala più securitaria della coalizione: “Rafforzamento operazione strade sicure, poliziotto di quartiere e videosorveglianza”, “contrasto ad ogni forma di antisemitismo e all’integralismo islamico“, “combattere lo spaccio e la diffusione delle droghe con ogni mezzo”. C’è anche il riferimento al “blocco navale” evocato da Giorgia Meloni: “Difesa dei confini nazionali ed europei (…) con controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi per fermare, in accordo con le autorità del nord Africa, la tratta degli esseri umani”. Nonchè la “creazione di hot-spot nei territori extra-europei, gestiti dall’Unione Europea, per valutare le richieste d’asilo”. Capitolo sette, salute: considerazioni vaghe su rafforzamento della medicina territoriale ed estensione delle prestazioni esenti da ticket. Il capitolo otto, dedicato a lavoro e imprese, ammicca a Forza Italia con l'”innalzamento del limite all’uso del denaro contante” e offre altre considerazioni piuttosto comuni sulla necessità di tagliare il cuneo fiscale e tutelare il potere d’acquisto. Compare anche l’idea di defiscalizzare i costi della sicurezza sul lavoro.
Sociale, energia, ambiente e scuola – Nel capitolo sullo “stato sociale e sostegno ai bisognosi” si propone di sostituire “l’attuale reddito di cittadinanza con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro”, nonché l'”innalzamento delle pensioni minime, sociali e di invalidità” (anche se non si citano i famosi mille euro di Berlusconi). In quello su “cultura e turismo” si ammicca alla “tutela delle imprese balneari: 8000 km di litorale, 300.000 addetti del settore, un patrimonio che va tutelato”. In quello sull’energia c’è il “ricorso alla produzione energetica attraverso la creazione di impianti di ultima generazione senza veti e preconcetti, valutando anche il ricorso al nucleare pulito e sicuro“, cavallo di battaglia di Salvini. In quello sull’ambiente ci si impegna a “rispettare e aggiornare gli impegni internazionali assunti dall’Italia per contrastare i cambiamenti climatici”, in agricoltura alla “lotta al nutri-score e all’italian sounding“. Nella sezione sulla scuola e l’università spicca la promessa di “favorire il rientro degli italiani altamente specializzati attualmente all’estero”, in quella sui giovani il “supporto all’imprenditoria giovanile” con gli “incentivi alla creazione di start up tecnologiche”.
Politica
Programma di governo del centrodestra, ecco cosa c’è: atlantismo e integrazione Ue, mini-flat tax, ponte sullo Stretto e decreti sicurezza
Una maggioranza di voci sono ascrivibili alla categoria "pace nel mondo" (concetti su cui potrebbero essere d'accordo un po' tutti), mentre una piccola piccola minoranza è più identitaria e contiene le "bandierine" care ai singoli partiti: dal sostegno ai balneari alle grandi opere, dalle pensioni minime agli sgomberi. Nel capitolo sul sociale si propone di sostituire "l'attuale reddito di cittadinanza con misure più efficaci di inclusione sociale" e politiche attive del lavoro
Un programma generico, dai toni soft, pensato per gestire il vantaggio, mirato a non spaventare più che a emozionare. Con una maggioranza di voci ascrivibili alla categoria “pace nel mondo” (concetti su cui potrebbero essere d’accordo un po’ tutti) e una piccola minoranza più identitaria, che contiene le “bandierine” care ai singoli partiti. Significativamente, l'”Accordo quadro di programma per un governo di centrodestra” intitolato “Per l’Italia” si apre con il capitolo dedicato alla politica estera, cioè l’aspetto su cui gli avversari della coalizione hanno impostato in buona parte la campagna elettorale (anche se il tema non appassiona gli italiani). E il titolo è più netto che non si potrebbe: “Italia, a pieno titolo parte dell’Europa, dell’Alleanza Atlantica e dell’Occidente. Più Italia in Europa, più Europa nel Mondo”. Anche tra i singoli punti, accanto alla “politica estera incentrata sulla tutela dell’interesse nazionale e la difesa della Patria” e alla “difesa e promozione delle radici e identità storiche e culturali classiche e giudaico-cristiane dell’Europa” si trova un rassicurante “rispetto degli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica” e un’ancor più rassicurante “piena adesione al processo di integrazione europea“. “Vengono ribaditi i nostri valori e la nostra collocazione in Europa, nell’Alleanza atlantica e in Occidente, la necessità di una profonda riforma fiscale con la flat tax, del superamento della legge Fornero con Quota 41, dei decreti sicurezza, dell’autonomia regionale e del presidenzialismo e di tutti gli altri elementi che sono indispensabili per affrontare i problemi dell’Italia e dare finalmente il via a un rilancio che non può più essere rinviato”, sintetizzano in una nota le quattro forze della coalizione: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e “Noi moderati“, il cartello appena presentato che racchiude Italia al Centro, Noi con l’Italia, Coraggio Italia e Udc.
Infrastrutture e giustizia – Il secondo capitolo, “Infrastrutture strategiche e utilizzo efficiente delle risorse europee”, si propone il “pieno utilizzo delle risorse del PNRR”, ma anche di stringere un “accordo con la Commissione per la revisione” del Piano “in funzione delle mutate condizioni, necessità e priorità”. E poi l’immancabile “realizzazione delle grandi opere” e del ponte sullo Stretto di Messina, inserito in un più generale “potenziamento della rete dell’alta velocità per collegare tutto il territorio nazionale dal Nord alla Sicilia”. Capitolo tre, riforme istituzionali: c’è il grande classico dell’elezione diretta del Presidente della Repubblica, la “piena attuazione della legge sul federalismo fiscale e Roma Capitale” (qui parla la Lega), nonché la “riforma dell’ordinamento giudiziario” con la “separazione delle carriere“, da intendersi, a quanto pare, in modo ancora più netto di quella prevista nella riforma voluta dalla ministra Marta Cartabia (che limita a uno solo i passaggi di funzione tra giudice e pm). Il programma, poi, parla di “giusto processo e ragionevole durata“, “stop ai processi mediatici e diritto alla buona fama“: espressioni dietro cui si intuisce il lavoro di Forza Italia, e che lasciano immaginare nuovi accorciamenti della prescrizione (trasformata in improcedibilità dal governo Draghi) e ulteriori strette all’informazione giudiziaria, sulla scia della direttiva sulla “presunzione d’innocenza” approvata nel 2021.
Fisco e famiglia – Il quarto capitolo è intitolato “Per un fisco equo“. Si affloscia la flat tax, per cui è prevista una versione molto morbida, in linea con i desiderata di Fratelli d’Italia. L’aliquota unica (non specificata nella cifra) si applicherà ai dipendenti solo sugli eventuali incrementi di reddito rispetto all’anno prima. Ad esempio, se il reddito sale da 30 a 32mila euro sui duemila euro d’incremento si applicherà l’aliquota unica. Dunque una formula molto, molto più blanda rispetto al prelievo unico del 15% su tutti i redditi ipotizzato da Salvini e ben lontano anche rispetto al 23% proposto da Berlusconi. La Lega ottiene qualcosa di più per le partite Iva che già oggi possono godere di questa forma di prelievo al 15% se fatturano fino a 65mila euro l’anno: la soglia si vorrebbe alzare a 100mila. Nel quinto capitolo – “Sostegno alla famiglia e alla natalità” – compaiono la “ferma tutela della proprietà privata” e l'”immediato sgombero delle case occupate” ma anche l'”aumento dell’assegno unico e universale” e il “sostegno ai genitori separati o divorziati in difficoltà economica”.
Sicurezza, salute e lavoro – Il capitolo dedicato a “Sicurezza e contrasto all’immigrazione illegale” si apre con due parole: “Decreti sicurezza“, cioè la proposta di reintrodurre le leggi anti-ong varate da Matteo Salvini durante il governo gialloverde. Qui si scatena l’ala più securitaria della coalizione: “Rafforzamento operazione strade sicure, poliziotto di quartiere e videosorveglianza”, “contrasto ad ogni forma di antisemitismo e all’integralismo islamico“, “combattere lo spaccio e la diffusione delle droghe con ogni mezzo”. C’è anche il riferimento al “blocco navale” evocato da Giorgia Meloni: “Difesa dei confini nazionali ed europei (…) con controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi per fermare, in accordo con le autorità del nord Africa, la tratta degli esseri umani”. Nonchè la “creazione di hot-spot nei territori extra-europei, gestiti dall’Unione Europea, per valutare le richieste d’asilo”. Capitolo sette, salute: considerazioni vaghe su rafforzamento della medicina territoriale ed estensione delle prestazioni esenti da ticket. Il capitolo otto, dedicato a lavoro e imprese, ammicca a Forza Italia con l'”innalzamento del limite all’uso del denaro contante” e offre altre considerazioni piuttosto comuni sulla necessità di tagliare il cuneo fiscale e tutelare il potere d’acquisto. Compare anche l’idea di defiscalizzare i costi della sicurezza sul lavoro.
Sociale, energia, ambiente e scuola – Nel capitolo sullo “stato sociale e sostegno ai bisognosi” si propone di sostituire “l’attuale reddito di cittadinanza con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro”, nonché l'”innalzamento delle pensioni minime, sociali e di invalidità” (anche se non si citano i famosi mille euro di Berlusconi). In quello su “cultura e turismo” si ammicca alla “tutela delle imprese balneari: 8000 km di litorale, 300.000 addetti del settore, un patrimonio che va tutelato”. In quello sull’energia c’è il “ricorso alla produzione energetica attraverso la creazione di impianti di ultima generazione senza veti e preconcetti, valutando anche il ricorso al nucleare pulito e sicuro“, cavallo di battaglia di Salvini. In quello sull’ambiente ci si impegna a “rispettare e aggiornare gli impegni internazionali assunti dall’Italia per contrastare i cambiamenti climatici”, in agricoltura alla “lotta al nutri-score e all’italian sounding“. Nella sezione sulla scuola e l’università spicca la promessa di “favorire il rientro degli italiani altamente specializzati attualmente all’estero”, in quella sui giovani il “supporto all’imprenditoria giovanile” con gli “incentivi alla creazione di start up tecnologiche”.
SALVIMAIO
di Andrea Scanzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
Schlein: “Meloni dica che non ci saranno fascisti e nostalgici nelle sue liste. Può farlo o no?”
Articolo Successivo
Nubifragio a Baia Domizia, i Pinguini Tattici Nucleari interrompono il concerto: “Questioni di sicurezza”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Zonaeuro
Nuovo scandalo corruzione in Ue: in manette lobbisti di Huawei accusati di aver corrotto parlamentari. Arrestato ex assistente di due eurodeputati italiani
Cronaca
Tremano i Campi Flegrei: nella notte scossa di 4.4. Oggi scuole chiuse. Tensioni all’ex base Nato di Bagnoli: i residenti sfondano i cancelli
Mondo
Russia-Ucraina, la diretta | L’inviato Usa Witkoff a Mosca. Il Cremlino presenta le sue richieste per la pace
Parigi, 13 mar. (Adnkronos) - La regina Camilla ha inviato una lettera a Gisele Pelicot, la donna francese che il marito ha fatto violentare per anni da decine di uomini, per "esprimerle la sua solidarietà ai massimi livelli". Lo ha riferito a Newsweek un collaboratore reale, aggiungendo che la sovrana, che lavora da anni per le vittime di violenza domestica, ha voluto riconoscere "la straordinaria dignità e il coraggio" della donna francese.
Dominique Pelicot ha ripetutamente drogato e violentato la moglie Gisèle per quasi un decennio, ha reclutato decine di uomini per fare lo stesso e ha filmato più di 200 di queste aggressioni in un caso che ha sconvolto la Francia e il mondo. E la regina "è rimasta profondamente colpita da questi fatti e dalla straordinaria dignità e dal coraggio di quella donna nel render pubblica la sua vicenda", ha affermato la fonte. "Naturalmente, ha contribuito a mettere in luce un problema sociale molto significativo, nonostante tutte le sofferenze personali che aveva attraversato".
"Quindi - prosegue la fonte reale - come sostenitrice di lunga data delle vittime di abusi domestici e sessuali, la regina ha scritto in privato a madame Pelicot, determinata a esprimerle al massimo il proprio sostegno." La lettera è un esempio del modo in cui Camilla intenda fare a livello globale ciò che fa regolarmente in Gran Bretagna - scrive il Newsweek - come dimostra la visita del 6 febbraio a Brave Spaces, a Exeter, nel sud-ovest dell'Inghilterra. L'organizzazione benefica spera di trovare una sede permanente, ma al momento offre supporto alle vittime di violenza domestica da una stanza sul retro del CoLab, uno sportello unico che fornisce servizi di supporto a una moltitudine di persone vulnerabili.
Quando la busta con il sigillo della famiglia reale britannica è arrivata insieme a migliaia di lettere di sostegno, la signora Pelicot "era sbalordita, commossa e molto orgogliosa di vedere che era riuscita a portare la sua battaglia fino alla famiglia reale britannica", ha detto a Le Monde l'avvocato della donna, Antoine Camus.
Il processo per stupro di massa, durato tre mesi in Francia lo scorso autunno, ha visto 51 uomini condannati per un totale di 428 anni. L'elettricista in pensione Pelicot è stato incarcerato alla pena massima di 20 anni. La 72enne, che The Independent ha definito la donna più influente del 2025, ha coraggiosamente scelto di rinunciare all'anonimato durante il processo che si è svolto nel villaggio di Mazan, nel sud-est della Francia.
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - "In merito all'accusa del sangue pubblicata dalla 'Commissione d'inchiesta': è uno dei peggiori casi di accusa del sangue che il mondo abbia mai visto (e il mondo ne ha visti molti). Accusa le vittime dei crimini commessi contro di loro. Hamas è l'organizzazione che ha commesso orrendi crimini sessuali contro gli israeliani. È davvero un documento malato che solo un'organizzazione antisemita come l'Onu potrebbe produrre". Lo ha scritto su X il portavoce del ministero degli Esteri israeliano Oren Marmorstein.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - Si terrà la prossima settimana, probabilmente giovedì 20 marzo, una seduta straordinaria della Camera dei deputati di tre ore e mezza per discutere le mozioni delle opposizioni sull'emergenza carceri. Lo ha stabilito la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Ramallah, 13 mar. (Adnkronos) - Secondo la Società dei prigionieri palestinesi e la Commissione per gli affari dei prigionieri ed ex prigionieri, almeno 25 palestinesi sono stati arrestati dalle forze israeliane durante le ultime incursioni nella Cisgiordania occupata. Tra gli arrestati ci sono una donna e diversi ex prigionieri, si legge nella dichiarazione congiunta su Telegram. Aumentano gli arresti a Hebron, dove secondo l'agenzia di stampa Wafa oggi sono state arrestate 12 persone, tra cui 11 ex prigionieri.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Non c'è stato l'affidamento da parte del governo di infrastrutture critiche del Paese a Starlink" e "come già rassicurato dal presidente Meloni ogni eventuale ulteriore sviluppo su questa questione sarà gestito secondo le consuete procedure". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani in Senato rispondendo a una interrogazione del Pd.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - Per quel che riguarda il piano 'Italia a 1 giga', "con riferimento alle aree più remote, il governo sta valutando con Starlink e altri operatori l'ipotesi di integrazione della tecnologia satellitare come complemento alle infrastrutture esistenti". Lo ha detto il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo in Senato a una interrogazione del Pd.
"Nel caso specifico di Starlink, sono in corso delle interlocuzioni con alcune regioni italiane - del nord, del centro e del sud - per sperimentare la fornitura di un 'servizio space-based' rivolto ad aree remote o prive di infrastrutture terrestri. In ogni caso, si ribadisce che non sono stati firmati contratti nè sono stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società Space X per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink per coprire le aree più remote del territorio", ha chiarito Ciriani.
Roma, 13 mar (Adnkronos) - "Presso la presidenza del Consiglio non è stato istituito alcun tavolo tecnico operativo per lo studio della concessione a Starlink della gestione delle infrastrutture di connessione e telecomunicazione delle sedi diplomatiche italiane o delle stazioni mobili delle navi militari italiane". Lo ha detto il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo al Senato a una interpellanza del Pd.