“Abbiamo perso il lavoro a causa dei fogli di via, chi ci ripagherà?”. Lo dicono le attiviste e gli attivisti di Extinction Rebellion che nelle scorse settimane hanno ricevuto la notifica del foglio di via emanati dal questore di Torino dopo la protesta del 25 luglio a Torino. Quel giorno due attiviste del movimento ambientalista erano salite con una scala sul balcone del palazzo della Regione Piemonte, per appendere uno striscione con scritto “Benvenuti nella crisi climatica. Siccità: è solo l’inizio”.
“Un’azione plateale ma radicalmente pacifica – scrive in una nota Extinction Rebellion – volta a denunciare, ancora una volta, il gravissimo stato di crisi idrica che l’Italia intera sta affrontando ormai da mesi”. Quella mattina le 21 persone presenti in piazza hanno ricevuto una denuncia “per manifestazione non preavvisa e invasione di edifici”, anche chi anche chi distribuiva volantini o faceva foto. Oltre alle denunce, sono stati notificati cinque fogli di via obbligatori nei confronti di altrettanti attivisti. “Queste misure sono totalmente illegittime, perché la maggior parte di noi vive, studia e lavora a Torino – racconta Alessio, uno dei destinatari del provvedimento che quel giorno faceva foto e video – io ho perso il lavoro a causa di un foglio di via. Chi mi ripagherà per tutti i danni subiti?”. Stessa sorte di Noemi. “Ho dovuto lasciare tutto da un giorno all’altro. Oggi non so se potrò tornare a vivere nella città in cui ho un affitto, in cui studio e in cui avrei dovuto iniziare un nuovo lavoro a partire da settembre”.