Le immagini satellitari che la Cnn riporta, dimostrano una sola cosa: “La versione russa sull’attacco del 29 luglio alla prigione di Olenivka in cui sono morti oltre 50 prigionieri di guerra ucraini, per la maggior parte del battaglione Azov, è molto probabilmente una montatura”. Il dettagliato reportage del canale amaericano di all news Cnn è corredato da foto e immagini in 3D che mostrano in maniera inequivocabile come la struttura della prigione di Olenivka non possa essere stata colpita da un bombardamento con missili Himars dati in dotazione all’esercito ucraino da parte degli Stati Uniti – come sostenuto da Mosca-, ma sia stata danneggiata da un incendio che sarebbe originato all’interno di un edificio separato dagli altri cinque che costituiscono la prigione.

Alle 23 ora locale del 28 luglio, infatti, le fiamme avrebbero avvolto l’edificio, uccidendo oltre 50 prigionieri di guerra ucraini che era detenuti all’interno, dove in quel momento- secondo la ricostruzione della Cnn- si trovavano 200 detenuti. All’indomani della strage, il portavoce del Ministero della Difesa russo, il Maggiore Igor Konashenkov, si è affrettato a confermare la versione già diffusa negli istanti successivi all’accaduto, secondo la quale il centro di detenzione era stato” colpito da un attacco missilistico dell’Himars americano”. Le cose, però, non starebbero così. Secondo esperti militari intervistati dalla Cnn che hanno visionato le immagini dell’edificio colpito- secondo la versione del Cremlino- da un bombardamento ucraino, l’entità dei danni subiti dall’edificio non sarebbero tali da indurre a credere ad un bombardamento con lanciarazzi Himars: le pareti sono rimaste intatte e il tetto in lamiera è solo parzialmente crollato, cosa che sarebbe stato impossibile se ci fosse stato un attacco usando quel sistema missilistico. Le immagini dell’interno dell’edificio pubblicate dal canale americano di all news, fanno propendere per la tesi secondo la quale nel compound si sarebbe propagato all’improvviso un incendio che avrebbe colto di sorpresa i prigionieri, come dimostrato dai loro corpi inceneriti ritrovati sulle brande. Ad avvallare la tesi dell’incendio, arrivano anche le voci di diversi testimoni sul posto che riferiscono di non aver udito alcun rumore di razzi al momento del presunto bombardamento. A Olenivka, nei giorni scorsi, si è anche recato la star hollywoodiana Steven Seageal che oggi è rappresentante speciale per la Russia per le relazioni umanitarie con gli Stati Uniti. Il leader dall’autoproclamata Repubblica della regione di Donetsk, Denis Pushilin, aveva dato notizia dell’intenzione di Seagal di intervistare i prigionieri di guerra detenuto a Olenivka.

Altre foto satellitari sempre riportate dalla Cnn, invece, mostrano come almeno sette aerei da guerra russi siano stati distrutti dalle esplosioni che hanno colpito la base di Saki, in Crimea. Le immagini mostrano, infatti, le carcasse di sette jet bruciati lungo la pista di decollo della base. Come spesso è accaduto in questa guerra, le parti in causa si accusano a vicenda. Il ministero della Difesa ucraino, infatti, ha smentito il coinvolgimento di Kiev nell’attacco missilistico, mentre Mosca si è limitata a dire che le esplosioni sono state causate dalla deflagrazione dei due depositi di munizioni.

Nel frattempo, un nuovo bombardamento si è verificato nella notte sulla città di Nikopol, nella regione dell’Ucraina orientale di Dnipropetrovsk. Il bilancio è di due morti e sette feriti. Il capo dell’amministrazione militare regionale, Valentyn Reznichenko, lo ha annunciato su Telegram . «Una notte con bombardamenti e vittime. L’esercito russo ha attaccato quattro distretti della regione. Nikopol è stata bombardata più volte, due persone sono state uccise, 7 ferite. Più di 40 edifici sono stati danneggiati, 5 gli appartamenti distrutti. I soccorritori stanno ancora lavorando. Il linea elettrica è stata interrotta. Più di 6.000 persone sono senza elettricità». Ieri nel distretto sono state contate 13 vittime civili in seguito agli attacchi russi.

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