Da quando il 23 luglio l’Oms ha dichiarato il vaiolo delle scimmie (Monkeypox) emergenza sanitaria globale, i casi sono quasi raddoppiati. Sono 27.814 i contagi confermati dal 1 gennaio al 7 agosto in 89 Paesi, 11 i decessi secondo i dati contenuti nell’ultimo bollettino dell’Organizzazione mondiale della sanità che evidenzia come, nell’ultima settimana di monitoraggio (1-7 agosto) i casi nel mondo siano cresciuti del 19%, raggiungendo le 6.217 segnalazioni rispetto alle 5.213 della settimana precedente. Numeri che peraltro, secondo l’Oms, “dovrebbero essere interpretati con attenzione a causa della sottostima dei casi”. Nella classifica per Paesi Italia è decima con 505 casi. prendere la decisione di dichiarare l’emergenza globale era stato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nonostante la mancanza di consenso fra i membri del comitato d’emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità. Era la prima volta che il capo dell’agenzia Onu prende una decisione del genere senza il consenso all’interno del comitato.
Secondo quanto segnalato nel bollettino, al 7 agosto i dieci Paesi che hanno segnalato il maggior numero cumulativo di casi a livello globale sono: Stati Uniti (7.510), Spagna (4.577), Germania (2.887), Regno Unito (2.759), Francia (2.239), Brasile (1.721), Paesi Bassi (959), Canada (957), Portogallo (710) e Italia (505). Insieme, questi Paesi rappresentano l’89% dei casi segnalati nel mondo fino ad oggi. Negli ultimi sette giorni, 10 Paesi hanno segnalato il loro primo caso: Montenegro, Uruguay, Liberia, Sudan, Bolivia, Cipro, Guadalupa, Guatemala, Lituania e Saint Martin. Sono 14 i Paesi che invece non hanno segnalato nuovi casi per oltre 21 giorni, periodo massimo di incubazione della malattia.
Negli ultimi sette giorni, 42 Paesi hanno riportato un aumento del numero settimanale di casi, con l’aumento più alto registrato in Brasile. Dal bollettino emerge inoltre come il 99% delle persone che hanno contratto il vaiolo delle scimmie sia maschio e l’età media dei casi segnalati sia di 36 anni. Tra i pazienti che hanno riportato informazioni sull’orientamento sessuale, il 97% è stato identificato come gay, bisessuale o uomo che ha rapporti sessuali con uomini. Quanto alla modalità di trasmissione, il 91% di chi ha fornito informazioni (pari al 23% dei casi totali) ha dichiarato che è avvenuta attraverso incontri sessuali. Una questione importante riguarda il vaccino: “Un vaccino contro il vaiolo, chiamato MVA-BN, è stato approvato in Canada, Unione Europea e Stati Uniti per l’uso contro il vaiolo delle scimmie. Altri due vaccini, LC16 e ACAM2000, sono allo studio anche per l’uso contro il vaiolo delle scimmie. Tuttavia, ci mancano ancora dati sull’efficacia dei vaccini per il vaiolo delle scimmie, o su quante dosi potrebbero essere necessarie. Ecco perché esortiamo tutti i paesi che stanno utilizzando i vaccini a raccogliere e condividere dati critici sulla loro efficacia” aveva dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa. “L’Oms raccomanda la vaccinazione mirata per coloro che sono esposti a qualcuno con il vaiolo delle scimmie e per quelli ad alto rischio di esposizione, inclusi gli operatori sanitari, alcuni operatori di laboratorio e quelli con più partner sessuali. Al momento, non raccomandiamo la vaccinazione di massa contro vaiolo delle scimmie”.
Le campagne vaccinali sono iniziate già in diversi ma le scorte potrebbero essere inferiori alla richiesta per questo le autorità americane hanno dato il via libera all’uso di dosi ridotte. La decisione della Food and Drug Administration punta rendere il vaccino disponibile per un numero maggiore di persone così da proteggere il più rapidamente possibile una fascia della popolazione più grande. Il governo americano ha reso disponibili circa 620.000 dosi di vaccino ma il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) ritiene che siano circa 1,5 milioni le persone ad alto rischio e che devono essere immunizzate.