Gli animali della “Sfattoria degli Ultimi” saranno abbattuti. La notizia arriva direttamente dall’associazione di 200 volontari che si occupa di salvare e curare circa 140 animali tra maiali e i cinghiali recuperati tra le vie di Roma, vittime di maltrattamenti, oppure in condizione di disabilità. Il motivo va ricercato nel rigetto del ricorso della Sfattoria nei confronti della decisione dell’Asl 1, presa per il contrasto alla peste suina.
Era l’8 agosto quando l’azienda sanitaria locale aveva notificato l’avviso di abbattimento alla Sfattoria, dal momento che gli animali “si trovano in zona rossa” per quanto riguarda la peste suina, ma non si tratta di un allevamento. Così l’associazione li ha contestati, sostenendo che: “Tutti gli animali sono tutti controllati, microchippati, assolutamente sani e iscritti alla Banca Dati Nazionale del Ministero della Salute come Pet ovvero come animali di affezione e, per questo, non possono essere abbattuti“. Sono stati infatti regolarmente vaccinati, come previsto dalla legge, e inoltre sono state adottate misure di biosicurezza stringenti da parte dell’associazione, come accessi su calce, doppie recinzioni, utilizzo di calzari e tute per l’ingresso in stalla. Secondo la Sfattoria, il Tar del Lazio (decreto numero 5347 del 12/08 2022), che destina all’ellettroshock i 140 animali, rappresenta un “episodio di malagiustizia” e “non rispetta i diritti degli animali tutelati dalla Costituzione”.
A questo punto, quindi, Paola Samaritani, rappresentante di Sfattoria, si appella alle “coscienze civili” perché venga impedito “un vero e proprio sterminio”. Nella giornata di oggi, 12 agosto, verrà quindi effettuato l’estremo tentativo per “superare la decisione del giudice amministrativo e salvare la vita ai maiali e ai cinghiali”, invocando l’intervento del Consiglio di Stato. Intanto si è alzato un muro di solidarietà intorno alla Sfattoria degli Ultimi e sui social si leggono migliaia di frasi a supporto dell’associazione: “Salviamo gli animali del rifugio”. Nella mattinata del 9 agosto oltre 50 attivisti si erano piazzati davanti al rifugio, mentre Earth e Gruppo Randagio, che hanno incontrato (purtroppo, senza riuscire a portare a casa uno stop effettivo) esponenti del ministero della Salute, hanno annunciato una pesante e immediata battaglia legale. Con loro anche la Lav e l’Oipa: “Il diffondersi della peste suina africana, una malattia virale che colpisce i suini domestici e selvatici, non si trasmette all’uomo e dunque non sussiste alcun pericolo per la salute umana” ha spiegato il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. Inoltre è partita una petizione su Change.org: “Nonostante la normativa vigente escluda categoricamente gli animali non Dpa (ovvero non destinato alla produzione di alimenti) dall’abbattimento contro la diffusione della peste suina, la Asl procederà all’abbattimento di questi animali”. Il 9 agosto la petizione aveva superato le 40mila firme.
Cronaca
Peste suina, i maiali della Sfattoria degli Ultimi saranno abbattuti. L’associazione contesta: “Ingiusto, sono sani”
La notizia arriva dall'associazione di 200 volontari che si occupa di curare circa 140 animali tra maiali e i cinghiali vittime di maltrattamenti, oppure disabili o recuperati tra le vie di Roma. Il motivo va ricercato nel rigetto del ricorso della Sfattoria nei confronti della decisione dell'Asl 1, presa per il contrasto alla peste suina. Ma non sono animali destinati alla produzione di alimenti
Gli animali della “Sfattoria degli Ultimi” saranno abbattuti. La notizia arriva direttamente dall’associazione di 200 volontari che si occupa di salvare e curare circa 140 animali tra maiali e i cinghiali recuperati tra le vie di Roma, vittime di maltrattamenti, oppure in condizione di disabilità. Il motivo va ricercato nel rigetto del ricorso della Sfattoria nei confronti della decisione dell’Asl 1, presa per il contrasto alla peste suina.
Era l’8 agosto quando l’azienda sanitaria locale aveva notificato l’avviso di abbattimento alla Sfattoria, dal momento che gli animali “si trovano in zona rossa” per quanto riguarda la peste suina, ma non si tratta di un allevamento. Così l’associazione li ha contestati, sostenendo che: “Tutti gli animali sono tutti controllati, microchippati, assolutamente sani e iscritti alla Banca Dati Nazionale del Ministero della Salute come Pet ovvero come animali di affezione e, per questo, non possono essere abbattuti“. Sono stati infatti regolarmente vaccinati, come previsto dalla legge, e inoltre sono state adottate misure di biosicurezza stringenti da parte dell’associazione, come accessi su calce, doppie recinzioni, utilizzo di calzari e tute per l’ingresso in stalla. Secondo la Sfattoria, il Tar del Lazio (decreto numero 5347 del 12/08 2022), che destina all’ellettroshock i 140 animali, rappresenta un “episodio di malagiustizia” e “non rispetta i diritti degli animali tutelati dalla Costituzione”.
A questo punto, quindi, Paola Samaritani, rappresentante di Sfattoria, si appella alle “coscienze civili” perché venga impedito “un vero e proprio sterminio”. Nella giornata di oggi, 12 agosto, verrà quindi effettuato l’estremo tentativo per “superare la decisione del giudice amministrativo e salvare la vita ai maiali e ai cinghiali”, invocando l’intervento del Consiglio di Stato. Intanto si è alzato un muro di solidarietà intorno alla Sfattoria degli Ultimi e sui social si leggono migliaia di frasi a supporto dell’associazione: “Salviamo gli animali del rifugio”. Nella mattinata del 9 agosto oltre 50 attivisti si erano piazzati davanti al rifugio, mentre Earth e Gruppo Randagio, che hanno incontrato (purtroppo, senza riuscire a portare a casa uno stop effettivo) esponenti del ministero della Salute, hanno annunciato una pesante e immediata battaglia legale. Con loro anche la Lav e l’Oipa: “Il diffondersi della peste suina africana, una malattia virale che colpisce i suini domestici e selvatici, non si trasmette all’uomo e dunque non sussiste alcun pericolo per la salute umana” ha spiegato il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. Inoltre è partita una petizione su Change.org: “Nonostante la normativa vigente escluda categoricamente gli animali non Dpa (ovvero non destinato alla produzione di alimenti) dall’abbattimento contro la diffusione della peste suina, la Asl procederà all’abbattimento di questi animali”. Il 9 agosto la petizione aveva superato le 40mila firme.
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Roma, 26 gen (Adnkronos) - "Ormai Giorgia Meloni non fa passare un solo giorno senza smentire sé stessa". E' il post del Pd sulla visita della premier in Arabia Saudita condiviso da Elly Schlein su Instagram.
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "Con squilli di fanfara il governo Meloni ha firmato accordi per miliardi con l’Arabia Saudita. Quel regime contro cui Giorgia Meloni si scagliava perché diceva negli anni passati che ‘c’era la pena di morte per apostasia, per adulterio, per omosessualità e zero diritti per le donne. Una Nazione fondamentalista ecc.' Immagino che tutto ciò sia stato risolto prima della sua visita. Giusto presidente Meloni?". Lo scrive su Twitter Nicola Fratoianni, di Avs.
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "Meloni ha un tono molto elevato, alza sempre il torno ma se vuoi durare il tono deve essere a bassa voce, deve avere una sua continuità. Non si può pensare di saltare sempre più in alto, questo la Meloni sta facendo". Lo ha detto Romano Prodi a In altre parole.
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "L'articolo della Bild su Sinner mi ha fatto venire in mente il trattamento di Unicredit per Commerzbank. C'è ancora tensione in Europa, c'è ancora da fare, ma bisogna farlo, no abbiamo altre speranze". Lo ha detto Romano Prodi a In altre parole.
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "Elly Schlein ha recuperato una valanga di voti ma non potrà mai vincere da sola. Il problema partito è risolto, il problema governo no". Lo ha detto Romano Prodi a In altre parole.
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "Ci vuole il coraggio di qualcuno che sappia mettere insieme tutti. La ledership si conquista, ma oggi nei partiti non c'è il desiderio di diventare leader ma di conservare quel poco che si ha. Così non si vince". Lo ha detto Romano Prodi a In altre parole parlando del centrosinistra.
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "Un tempo si diceva che l'unione fa la forza. L'dea che la disunione fa la forza può essere un gioco, ma uno può governare quando si armonizzano i programmi, si fanno esaminare da esperti, si discutono con le persone e si va di fronte all'elettorato con una linea comune". Lo ha detto Romano Prodi, a 'In altre parole', commentando l'intervista di Dario Franceschini sul centrosinistra.
"Devi avere un programma comune, un obiettivo forte, devi dire voglio riformare questo e questo. Quando io ho fatto il programma ho discusso un anno intero, poi mi hanno accusato perché era troppo articolato. Ma questa è la democrazia", ha spiegato l'ex premier.
"D fronte agli elettori si deve andare con una linea comune, poi ci possono essere delle idee diverse, ma non nella direzione in cui si marcia", ha sottolineato Prodi.