Cronaca

Strage di Stazzema, 78 anni fa l’eccidio nazifascista con 560 vittime. Mattarella: “Testimonianza di ideologie perverse”

"La memoria dell’eccidio di Sant'Anna di Stazzema è, per l’intera Europa, una spinta costante a mantenere al primo posto il tema del rispetto della vita delle persone, della pace come orizzonte storico necessario, della partecipazione a comuni prospettive di vita e di sviluppo", ha proseguito il Capo dello Stato. Fra le vittime anche molti bambini: il più giovane aveva 20 giorni, come ricorda il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani

“Sono trascorsi 78 anni dai giorni dell’eccidio nazifascista compiuto nelle frazioni di Stazzema. L’orrore ha colpito le nostre terre, la nostra gente, a testimonianza degli effetti di ideologie perverse nemiche della dignità e della libertà delle persone”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’anniversario della strage del 12 agosto 1944. “Gli assassini, ufficiali e militari delle SS, che compirono la strage aiutati da fascisti della zona manifestarono fino in fondo inconcepibile disumanità, colpendo centinaia di persone innocenti, trucidando anziani, donne e bambini – sterminati con ferocia – e lasciando corpi martoriati e bruciati. La memoria dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema è, per l’intera Europa, una spinta costante a mantenere al primo posto il tema del rispetto della vita delle persone, della pace come orizzonte storico necessario, della partecipazione a comuni prospettive di vita e di sviluppo. Il segno profondo di un orrore così grande è inciso a caratteri indelebili nella coscienza della Repubblica. Dalla reazione a quell’abisso scaturì il riscatto morale e civile del nostro popolo, il secondo Risorgimento del nostro Paese. Da qui hanno preso le mosse le radici di una civile convivenza che ha trovato nella Costituzione i suoi architravi.

“Gli italiani”, prosegue il capo dello Stato, “devono grande riconoscenza ai pochi testimoni sopravvissuti, ai familiari delle vittime, a quanti si sono impegnati negli anni a ricostruire circostanze ed eventi, a ricomporre le storie individuali. La loro testimonianza è stata preziosa, contribuendo a costruire un memoriale vivente, intimamente connesso ai valori e ai principi che regolano la vita della nostra comunità: monito permanente alle generazioni che si succedono”. Anche il presidente della regione Toscana Eugenio Giani ha ricordato quanto accaduto nel 1944: “Sant’Anna di Stazzema. La vittima più giovane, Anna Pardini aveva solo 20 giorni. 560 persone tra cui molti bambini, donne e anziani persero la vita in una delle più drammatiche stragi nazifasciste della storia del nostro Paese. La Toscana non dimentica”.