di Emiliano Gotelli
Un venditore convince abilmente un pollo che la macchinaccia che sta comprando è in realtà un gran mezzo, moderno, affidabile e nato per lui. Questa è la politica italiana da non pochi decenni. Guardateli: recitano come dei piccoli premi Oscar, della realtà di noi poveri straccioni (nel mio caso straccione vigilante a 5,7 euro l’ora) non gliene frega una mazza. Loro le bollette non le aprono nemmeno, lo fa la colf, loro la benzina non la mettono, lo fa l’autista… e il loro braccio armato sono i sindacati farlocchi, la famosa triplice truffa (Cgil, Cisl, Uil) apparati autoreferenziati con strutture mantenute in piedi dai servizi (patronati, Caf, uffici vertenze) ma di lotta sindacale il nulla cosmico. Sono la versione meno ricca dei politici sopracitati. Uguali. Supercazzole umane.
Nessuno che mette mano alla nostra realtà… bollo auto, assicurazioni, benzina, passaggi di proprietà (furto totale), marche da bollo per un documento inutile ma fondamentale (per loro ovviamente), bollette nemmeno a dirlo e mille altre schifezze tutte italiane. C’è un paese tenuto in piedi dalle proprietà dei vecchi, dalle loro pensioni e in molti casi anche dalle loro braccia (orde di pensionati con i nipoti in braccio, in macchina per portarli a calcio alle sei di mattina e pure qualcuno che li va a prendere alle tre di notte in discoteca, follia). Forse è per questo che le strade sono libere da orde di gente incazzata… c’è il nonno… smettiamo di farci prendere in giro almeno.