“Devo evolvermi, andare oltre il tennis”. Andare “oltre” è stato il segno distintivo di tutta la carriera di Serena Williams che dopo 27 anni sul campo ha annunciato il ritiro al termine dei prossimi US Open. A quasi 41 anni “The Queen” potrà tracciare un bilancio definitivo della sua storia tennistica. Fantasticare su un addio da vincente nel torneo “di casa” è qualcosa che ha immediatamente solleticato gli appassionati che si sono fiondati al botteghino: 13 mila biglietti venduti in una giornata, di cui 4.500 per la serata di apertura del 29 agosto. Segno tangibile che in tanti vorranno applaudire per l’ultima volta l’atleta e accogliere la donna, l’imprenditrice, la moglie e madre che rinuncia al tennis per “concentrarsi su cose più importanti”.

Il tennis è stato tutto per Serena che non rinnega lo sport che l’ha resa grande, forse, la più grande di questo sport nonostante quello Slam mancante che la relega al secondo posto fra le donne più vincenti dietro a Margareth Court Smith. È riuscita ad andare “oltre” l’ossessione del record già quando ha scelto di diventare madre di Olympia, cinque anni fa. Era incinta di due mesi quando ha sollevato l’ultimo trofeo Slam, l’Australian Open nel 2017, tanto, troppo forse per una abituata a vincere, a dare il massimo, sempre. Andare “oltre” significherebbe non dover sacrificare la famiglia che vorrebbe allargare, le piacerebbe regalare una sorellina a Olympia senza l’incubo di vivere una gravidanza da atleta. “O sei dentro o sei fuori dal tennis!”.

La vita dopo il “ritiro” fa paura anche a chi ha asfaltato generazioni di avversarie con aggressività, grinta e potenza, ma il campo non è la vita e quella di Serena ha già tante altre versioni di sé con cui misurarsi. Annunciare il ritiro potrebbe sembrare una chiamata alle armi per il pubblico che sarà tutto dalla sua parte, e per se stessa che giocherà ogni punto come se fosse l’ultimo, anche perché davvero, stavolta, un punto sarà quello definitivo.

Che sia al primo turno o quello vincente in finale potrebbe cambiare qualcosa? Serena ha già detto che non pensa a un addio struggente, niente di memorabile, eppure sono certo che lo sarà. Tutti gli spettatori che avranno in sorte la possibilità di assistere dal vivo a quell’istante, quel preciso istante in cui deporrà la racchetta per l’ultima volta, la dovranno sostenere nel difficile passo oltre. Anche se si è definita terribile nel salutare, una sua frase racchiude già il tormento e la visione del futuro, del suo essere già tante altre cose, che accompagnerà questo momento: “Mi mancherà questa versione di me, quella ragazza che giocava a tennis, ma io vorrei che la gente pensasse: Serena è tutto questo e inoltre è stata una grande tennista”.

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