Il limite dei due mandati per tutti i partiti e non solo per il Movimento 5 stelle. Poi una legge sul conflitto d’interessi, lo stop ai cambi casacca in Parlamento, l’introduzione della sfiducia costruttiva e il voto ai 16enni. Sono questi alcuni dei punti centrali del programma M5s. Sul fronte economico, le proposte vanno dal cashback fiscale alla cancellazione definitiva dell’Irap, dal taglio del cuneo fiscale al salario minimo, passando per il “rafforzamento del reddito di cittadinanza” e la sperimentazione della “riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario”. Sul piano internazionale viene ribadita la “solida collocazione dell’Italia nell’alleanza atlantica e nell’Unione europea” ma con “un atteggiamento proattivo e non fideistico“, così come il “no alla corsa al riarmo”. E per l’ambiente, si propone il rilancio del superbonus edilizio, a cui aggiungere un superbonus energia per le imprese. Da questi temi Giuseppe Conte, alla vigilia delle votazioni online per le parlamentarie che decideranno le liste, intende far partire la campagna elettorale del Movimento. Lo slogan scelto è: “Dalla parte giusta, cuore e coraggio per l’Italia di domani”. “Vogliamo portare a termine il lavoro che abbiamo iniziato”, scrivono. E rivolgendosi agli ex alleati del Partito democratico: “A finte alleanze, matrimoni di comodo e balletti abbiamo preferito la serietà”.
Fisco – Il primo punto che compare nel documento pubblicato sul sito del Movimento 5 stelle è appunto quello che riguarda il fisco. Si parte con l’illustrazione del cosiddetto “cashback fiscale”. Ovvero: “l’introduzione di un meccanismo che permetta l’immediato accredito su conto corrente delle spese detraibili sostenute con strumenti elettronici. In questo modo semplifichiamo la vita dei contribuenti e contrastiamo l’evasione”. Quindi la “cancellazione definitiva dell’Irap”, il “taglio del cuneo fiscale per imprese e lavoratori” così, si legge, “da ridurre più incisivamente la differenza fra il costo del lavoratore per l’impresa e il netto percepito in busta paga dallo stesso lavoratore”. Poi si cita “la cessione crediti fiscale strutturale” per “stabilizzare l’innovativo meccanismo che ha decretato il successo del Superbonus”. Infine la “maxirateazione delle cartelle esattoriali” per “dare ossigeno a contribuenti e imprese
anche dal lato della riscossione”.
Lavoro – Al secondo punto ci sono le misure su lavoro e welfare. Innanzitutto “il salario minimo”, tema sul quale il Movimento spinge da sempre e sul quale è avvenuta l’ultima rottura con Mario Draghi. La proposta è quella di introdurre il limite minimo legale di nove euro lordi “per dire stop alle paghe da fame e dare dignità ai lavoratori che oggi percepiscono di meno”. Poi “contrasto del precariato“, tramite il rafforzamento delle misure del decreto dignità. Quindi “lo stop a stage e tirocini gratuiti” con l’introduzione di “un compenso minimo per i tirocinanti e il riconoscimento del periodo di tirocinio ai fini pensionistici”. E ancora: la “stabilizzazione di decontribuzione Sud” per creare posti di lavoro nel Mezzogiorno; la riforma dello Statuto dei lavoratori per dare a dipendenti e autonomi “gli stessi diritti e le stesse tutele”; la riforma degli ammortizzatori sociali in senso universale (quindi anche per autonomi e partite Iva).
Per quanto riguarda la misura bandiera del Movimento, il Reddito di cittadinanza, il Movimento 5 stelle ne chiede il rafforzamento: servono, si legge “misure per rendere più efficiente il sistema delle politiche attive. Monitoraggio delle misure antifrode”. Poi si propone la “riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario”: sarebbe una sperimentazione e le imprese che aderiscono possono ottenere “esonero, crediti e incentivi”. A proposito della riforma delle pensioni, la proposta è quella di “evitare il ritorno alla legge Fornero attraverso l’ampliamento delle categorie dei lavori gravosi e usuranti e con meccanismi di uscita flessibile”. Infine “rafforzamento della sicurezza e istituzione di una procura nazionale del lavoro”.
Donne – Per migliorare la condizione delle donne lavoratrici, il Movimento 5 stelle propone: “parità salariale”, “equiparazione dei tempi di congedo di paternità e maternità”, “proroga di opzione donna per l’uscita anticipata dal lavoro”, “pensione anticipata per le mamme lavoratrici”, “proroga dello sgravio contributivo al 100% per l’assunzione di donne disoccupate”, “rafforzamento del fondo per l’imprenditoria femminile” e “sgravi per l’assunzione delle donne in gravidanza”.
Giovani – Per quanto riguarda invece i giovani e la partecipazione nel mondo del lavoro, il M5s elenca una serie di misure. Si parte dalla “pensione garanzia giovani” per aiutare “i giovani con carriere intermittenti che fanno fatica ad avere una pensione”. Poi: “Riscatto gratuito della laurea”, “incentivi all’imprenditoria giovanile e sburocratizzazione delle startup”. Quindi “stabilizzazione degli sgravi per l’acquisto della prima casa degli under 36” (bonus introdotto dal governo Draghi proprio su proposta del M5s) e “proroga dello sgravio per l’assunzione degli under 36 da parte delle imprese”.
Casa – Sul fronte delle politiche abitative, mentre il Pd ha proposto la costruzione di 500mila alloggi popolari, il Movimento 5 stelle si concentra su “un piano di edilizia residenziale pubblica” con “riqualificazione degli edifici esistenti senza consumo di suolo”. Poi: “mutui agevolati per acquisto prima casa“, “mutuo salva casa” per “permettere alle persone sovraindebitate, con l’immobile oggetto di procedure esecutive, di riacquistarlo tramite mutui a lungo termine, agevolati dallo Stato”. Infine “affitto salva casa” per “consentire alle persone sovraindebitate, con la casa oggetto di procedure esecutive, di rimanere in affitto nella propria abitazione con la possibilità in futuro di poterla riacquistare”.
Ambiente – In materia di ambiente, il programma pentastellato rispolvera uno dei principali cavalli di battaglia del M5s come il superbonus edilizio: “Stabilizzazione delle agevolazioni edilizie per permettere la pianificazione degli investimenti sugli immobili”, si legge, “e continuare a migliorare i livelli di risparmio energetico e di conseguenza risparmiare sulle bollette. Sbloccare e far circolare i crediti d’imposta per evitare il fallimento delle imprese che ancora oggi non riescono a trasformarli in liquidità per pagare fornitori e dipendenti”. Viene poi aggiunto un nuovo superbonus “energia imprese”, sempre basato sulla circolazione dei crediti fiscali. Si propone inoltre di lavorare per una “società 2000 Watt”, ovvero “tendere a un modello sostenibile di consumo energetico per ridurre le emissioni annue di gas serra”. Poi: “Sburocratizzazione per favorire la creazione di impianti di energia rinnovabile”, “il completamento della carta geologica” per “prevenire i dissesti”, “il contrasto al carobollette” con “la revisione del sistema di formazione del prezzo del gas favorendone lo sganciamento dal mercato olandese TTF. E infine “lo stop a nuove trivellazioni e a nuovi inceneritori”.
Nell’ambito poi del cosiddetto “sviluppo sostenibile”, il M5s propone una “economia rigenerativa, per un sistema non più fondato solo sulla crescita ma anche sulla rigenerazione sociale, del territorio, dei consumi”, “stop a tecnologie obsolete per i rifiuti (realizzazione di impianti completamente compatibili con le richieste dell’Europa e non inquinanti, finalizzati a migliorare le prestazioni ambientali)” e “promozione del vuoto a rendere”.
Riforme “per garantire disciplina e onore” nelle funzioni pubbliche – Per quanto riguarda le riforme, i 5 Stelle ripropongono l’introduzione della “sfiducia costruttiva”: “Un governo”, si legge, “non può essere sfiduciato se contestualmente non si vota la fiducia a un altro esecutivo”. Stessa proposta compare anche nel programma Pd votato ieri dalla direzione nazionale. Poi si aggiunge: “Potere del presidente del consiglio di revocare i ministri”, “estensione ai 16enni del diritto di voto”, “legge sul conflitto di interessi”, “legge sulle lobby”, stop ai “cambi di casacca” in Parlamento e “limiti alla decretazione d’urgenza”. Nell’elenco delle misure compare anche l’estensione del limite dei due mandati “a tutti i partiti”, tema caro al garante del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo.
Legalità – Altro capitolo centrale per il M5s, è quello della legalità. Nel programma si fa riferimento al “contrasto alle mafie”, con un “potenziamento degli strumenti di contrasto già esistenti”. Poi si cita il “completamento della riforma in tema di ergastolo ostativo”. E la “tutela dei principali presìdi antimafia come il 41 bis, le misure di prevenzione personali e patrimoniali”. Per quanto riguarda la lotta alla corruzione, prioritaria vengono considerate “la trasparenza e il controllo dei fondi del Pnrr”, così come “l’implementazione delle tutele per il lavoratore che denuncia (‘whistleblowing’) e per i testimoni di giustizia”. Si parla anche di “contrasto a agromafie ed ecomafie” con “un efficace sistema di repressione delle attività della criminalità organizzata e dei reati ambientali”. Viene messo nel capitolo legalità anche la “regolamentazione della coltivazione della Cannabis per uso personale”: obiettivo è “contrastare il business della criminalità organizzata e superare le criticità connesse alla produzione limitata di cannabis per uso terapeutico”. Si cita anche il “potenziamento delle misure di contrasto a ogni forma di violenza contro le donne, attraverso la formazione degli operatori, l’obbligatorietà e l’implementazione dei braccialetti elettronici e percorsi di recupero per i soggetti maltrattanti”. Infine “la riforma della disciplina degli affidi”. E per quanto riguarda il controverso e complesso sistema dell’improcedibilità penale introdotto dalla riforma Cartabia, se ne propone il “superamento”.
Diritti – In tema di diritti, le proposte del M5s sono molto simili a quelle del Partito democratico. Innanzitutto si propone l’introduzione del matrimonio egualitario e l’approvazione della legge contro l’omotransfobia. Quest’ultima, il cosiddetto ddl Zan, è stata affossata dalle destre a Palazzo Madama, proprio a un passo dal via libera definitivo. Poi i 5 stelle propongono l’introduzione di “educazione sessuale e affettiva nelle scuole” e la riforma della cittadinanza, ovvero l’introduzione dello “Ius scholae” “per riconoscere la cittadinanza al minore straniero, che sia nato in Italia o vi abbia fatto ingresso, qualora abbia completato regolarmente uno o più cicli di studi”.
Scuola – Per quanto riguarda l’istruzione, i 5 stelle chiedono “l’adeguamento degli stipendi degli insegnanti ai livelli europei”. Una proposta che, nei giorni scorsi, è stata avanzata anche dal Pd. Poi l’attenzione sul “benessere a scuola” per “più psicologi e pedagogisti”. Viene poi proposta l’introduzione di “una scuola dei mestieri” per recuperare “la tradizione dell’artigianato italiano”. Quindi si chiedono “l’aumento dei fondi per l’università”, “l’accesso aperto ai risultati delle ricerche”, “la riduzione del numero chiuso per l’accesso all’università”.
Beni comuni – Altro capitolo centrale per il M5s è quello della tutela dei beni comuni. E per questo si propone “una legge per disciplinarli”. Poi “una legge sull’acqua pubblica”, altro tema fondamentale per la storia del Movimento. Poi si chiede di “incrementare gli investimenti nel settore idrico” per ridurre la dispersione idrica nelle reti, per completare gli invasi d’acqua, per implementare l’utilizzo delle risorse idriche sotterranee e per garantire la depurazione degli scarichi fognari e industriali”. Poi si chiede la “promozione del citizen empowerment“, ovvero “il processo di emancipazione e acquisizione di consapevolezza da parte dei cittadini. Incentivare percorsi e strumenti di amministrazione partecipata”. Infine si parla di “promozione del referendum consultivo“.
Animali – Una parte del programma è dedicata anche alla difesa degli animali: tra le proposte troviamo la “progressiva abolizione della caccia” a partire dal divieto di accesso ai terreni privati e il “cashback veterinario” per ottenere direttamente su conto corrente “le detrazioni connesse alle spese veterinarie e per farmaci”.
Politica internazionale – Sul fronte internazionale, viene ribadita la posizione tenuta dal M5s negli ultimi mesi. Ovvero “solida collocazione dell’Italia nell’alleanza atlantica e nell’Unione europea”, ma “con un atteggiamento proattivo e non fideistico, che renda l’Italia protagonista nell’ambito dei vari consessi”. Viene poi ribadito il “no alla corsa al riarmo”, mentre “sì al progetto di difesa comune europea per la pace e la sicurezza”. Quindi si chiede “l’istituzione di un energy recovery fund” “alimentato dall’emissione di debito comune europea, sulla scia del Next generation Eu”. Per quanto riguarda l’Unione europea si chiede di “rendere permanente l’emissione di debito comune come strumento a sostegno degli obiettivi europei”. Poi si parla di “riforma del patto di stabilità e crescita” e si chiede di “scorporare gli investimenti verdi dal computo del deficit“. Sull’immigrazione: “Adozione di un meccanismo comunitario per la gestione dei flussi migratori”. Infine “lotta alla tratta di esseri umani”.
Rai – L’ultimo punto del programma M5s è anche uno dei temi da sempre più cari a Beppe Grillo e i suoi, ovvero la “riforma del sistema radiotelevisivo”. La riforma della Rai, in modo che non dipenda dalle dinamiche politiche e dei partiti, è tra le prime proposte mai formulate dal Movimento e anche quella che non sono mai riusciti a realizzare. L’obiettivo, si legge ancora nel testo, è quello di istituire una “nuova governance che tenga fuori i partiti e assicuri il pieno recupero della sua funzione sociale con garanzia di correttezza e pluralismo dell’informazione”.