Salman Rushdie è stato staccato dal respiratore ed è ora di nuovo in grado di parlare. Lo scrittore 75enne è stato accoltellato venerdì 12 agosto durante il suo intervento ad un festival letterario nello Stato di New York e le sue condizioni di salute sono apparse subito gravi: il suo agente, Andrew Wylie, aveva parlato di danni al fegato, ai nervi di un braccio e soprattutto del rischio che Rushdie potesse perdere un occhio. Adesso rimane ricoverato con ferite gravi ma il collega Aatish Taseer ha twittato nella serata di sabato che era “stato staccato dal ventilatore e stava parlando (e scherzando)”.
Intanto sono in corso le indagini della polizia per ricostruire quanto accaduto: il procuratore distrettuale Jason Schmidt ha riferito che Salman Ruschdie è stato colpito con tre coltellate alla parte anteriore destra del collo, 4 allo stomaco e una all’occhio. Inoltre, lo scrittore angloindiano ha riportato nell’aggressione anche una lacerazione alla coscia destra. L’attacco è stato “mirato e premeditato”: dai primi accertamenti è infatti emerso che l’aggressore era arrivato un giorno prima dell’evento al quale doveva intervenire lo scrittore al Chautauqua Institution e si era presentato con un documento d’identità falso.
Il procuratore non lo ha precisato ma è probabile che il documento falso sia la patente che è stata trovata addosso Hadi Matar intestata ad un ‘martire’ degli Hezbollah. L’avvocato d’ufficio dell’aggressore, Nathaniel Barone, si è lamentato con il procuratore che il cliente è stato lasciato ammanettato in una stazione di polizia per troppo tempo, prima di essere portato davanti a un giudice dove si è professato innocente. “Ha diritto alla presunzione di innocenza”, ha detto il legale secondo quanto riportato dall’Associated Press. Il giudice ha stabilito per Matar l’arresto senza cauzione.