A 12 giorni di distanza dalla visita della speaker della Camera Nancy Pelosi a Taiwan, cinque rappresentanti del Congresso americano sono atterrati a Taipei per una visita di due giorni nell’isola. La delegazione guidata dal senatore democratico del Massachusetts Ed Markey, incontrerà alti dirigenti per discutere delle relazioni Usa-Taiwan, della sicurezza regionale, del commercio, di investimenti e altre questioni. Con Markey, ci sono i deputati democratici John Garamendi, Alan Lowenthal e Don Beyer, e la deputata repubblicana Aumua Amata Coleman Radewagen. A riferire della visita dei delegati del Congresso americano è stata l’ American Institute in Taiwan (Ait), ambasciata americana de facto che ha sottolineato l’importanza anche di questa visita nel quadro dei rapporti bilaterali fra Washington e Taipei.
Intanto, il ministero della Difesa di Taiwan ha confermato l’avvicinamento di sei navi da guerra e almeno 29 aerei militari cinesi alla linea mediana dello stretto che separa l’isola dal territorio cinese. Almeno 13 aerei hanno superato la linea mediana, entrando in quella che Taipei considera la sua zona di sicurezza aerea e che per il vice ministro degli Esteri cinese, Ma Zhaoxu, “non esiste”. La risposta di Taiwan è stata immediata, mettendo in allerta la propria difesa e intimando alle forze cinesi di allontanarsi dall’aerea.
Il 10 agosto scorso, Pechino ha dichiarato concluse le manovre militari attorno a Taiwan, proseguendo l’attività di controllo dell’aerea con normali pattugliamenti. “Le truppe terranno d’occhio i cambiamenti della situazione nello Stretto di Taiwan, continueranno a svolgere addestramento e preparativi militari, organizzeranno regolarmente pattuglie di prontezza al combattimento e difenderanno risolutamente la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”, ha dichiarato il Comando del teatro orientale delle forze armate cinesi dopo l’annuncio della fine delle manovre.
Pechino continua a considerare Taiwan parte integrante del territorio cinese. Lo ha ribadito ufficialmente nel libro bianco su Taiwan redatto dall’Ufficio per gli affari di Taiwan del Consiglio di Stato cinese, e diffuso attraverso l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua proprio il giorno dopo la fine delle manovre militari. Nel documento intitolato “La questione di Taiwan e la riunificazione della Cina nella nuova era”, Pechino ripropone il progetto di riunificazione di Taiwan alla Cina sulla base del modello un Paese due sistemi. Taipei continua, dal canto suo a respingere questo progetto rivendicando la propria indipendenza.