Dakota Cooke dopo anni passati a radersi la faccia per la vergogna, ha iniziato ad accettarsi e ora è diventata una star sui social: "Ero sprofondata in una spirale di vergogna in cui cercavo di nascondere la mia faccia nelle foto e facevo cerette ogni settimana"
Si chiama Dakota Cooke, ha 30 anni, si definisce non binaria, ed è una star tra gli utenti americani di TikTok. Il segreto del suo successo sta nella barba. Dakota infatti ha notato per la prima volta una insolita crescita dei peli sul viso quando aveva 13 anni. La sua infanzia è stata segnata da questa circostanza che la spingeva a tagliarsi la barba due volte al giorno. Tanti i medici interpellati, ma il motivo di questa anomalia è dovuto a problemi ormonali: le sue ghiandole surrenali producono alti livelli di testosterone. Ora però, a 30 anni, la tiktoker sta avendo la sua rivincita: ha deciso di non tagliare più i peli e “Mi sento più sexy che mai” ha raccontato al Daily Mail.
Ricordando gli anni in cui doveva tagliare la barba, spiega: “Era super scomodo e all’epoca non sapevo nemmeno radermi le gambe. Sono cresciuta in un periodo in cui le donne con i peli sul viso erano così stigmatizzate che le donne del salone mi dicevano che le ragazze non dovrebbero farsi crescere i peli del viso. Mi è rimasto impresso, perché per i successivi dieci anni sono semplicemente sprofondata in una spirale di vergogna in cui cercavo di nascondere la mia faccia nelle foto e facevo cerette ogni settimana. Sono arrivata a un punto, quando ho cominciato uno dei miei primi lavori, che mi radevo la faccia due volte al giorno, una al mattino e poi durante la pausa perché i peli erano così visibili e stavo lavorando nel reparto trucco dove non era accettabile essere nient’altro che una donna stereotipata”.
Nel 2015 la svolta: Dakota ha imparato ad accettarsi e ha iniziato a far crescere la barba senza più alcuna vergogna: “La mia famiglia e i miei amici sono stati di grande supporto durante il mio viaggio di accettazione di me stessa […] Anche i miei follower su TikTok sono stati fantastici e adoro rispondere alle loro domande, oltre a ricevere parole di supporto […]”.