Nella perizia inviata agli inquirenti si spiega che l'arma impugnata dall'attore "non poteva esplodere il colpo senza che il grilletto fosse premuto". Allo stesso tempo si dice anche che "resta confermata la natura accidentale dello sparo"
Si sono concluse le indagini dell’Fbi sull‘incidente mortale sul set del film Rust. Lo scorso 21 ottobre Alec Baldwin fece partire accidentalmente un colpo di pistola, che credeva caricata a salve, colpendo a morte la direttrice della fotografia, Halyna Hutchins, e ferendo il regista Joel Souza. L’Fbi ha realizzato diverse perizie, a cominciare da quelle sull’arma da fuoco impugnata dall’attore che aveva sostenuto di non aver mai premuto il grilletto e che il colpo era partito per in modo accidentale. L’Fbi però smentisce Baldwin. Nella perizia inviata agli inquirenti, infatti, si spiega che l’arma impugnata dall’attore “non poteva esplodere il colpo senza che il grilletto fosse premuto”. Allo stesso tempo si dice anche che “i dati a disposizione non permettono di stabilire se la pistola fosse stata caricata intenzionalmente con veri proiettili” e che “resta confermata la natura accidentale dello sparo“. A questo punto la palla passa agli inquirenti competenti per territorio. Saranno loro a decidere se formulare accuse contro Alec Baldwin o contro altri operatori responsabili del set.