Il presidente russo Vladimir Putin e Mohammed Bin Salman hanno avuto diversi colloqui più volte dall'inizio della guerra. Entrambi i paesi hanno lavorato insieme all'interno del gruppo dei produttori di petrolio Opec+ per gestire l'offerta di greggio. L'Arabia, primo esportatore di petrolio al mondo, ha di recente acquistato carichi di petrolio russo approfittando dei prezzi al di sotto di quelli di mercato
Kingdom Holding, fondo saudita controllato dal principe Alwaleed Bin Talal ha investito 500 milioni di dollari (493 milioni di euro) nelle tre principali compagnie energetiche russe ossia Gazprom, Rosneft e Lukoil. Lo riporta l’agenzia Reuters che segnala come le operazioni siano state completate tra febbraio e marzo scorsi ovvero a guerra in Ucraina già iniziata. Il fondo Kingdom è partecipato al 16,9% dal fondo sovrano saudita guidato dal principe ereditario Mohammed Bin Salman. Di recente Bin Salman, che la Cia ha indicato come il mandante dell’assassino del giornalista dissidente Kamal Khashoggi nel 2018, ha incontrato il presidente statunitense Joe Biden in visita in Arabia. Biden ha sollecitato un incremento della produzione di petrolio saudita per arginare la risalita dei prezzi del greggio favorito anche dalla guerra. Sinora la risposta di Riyad è stata però tiepida.
Come altri stati del Golfo anche l’Arabia cerca di mantenere una posizione di equidistanza nel nuovo scenario. Per ora sembra anzi in qualche modo sostenere Mosca come dimostra da ultimo l’investimento di Kingdom Holding. Il presidente russo Vladimir Putin e Mohammed Bin Salman hanno avuto diversi colloqui più volte dall’inizio della guerra. Entrambi i paesi hanno lavorato insieme all’interno del gruppo dei produttori di petrolio Opec+ per gestire l’offerta di greggio. L’Arabia, primo esportatore di petrolio al mondo, ha di recente acquistato carichi di petrolio russo approfittando dei prezzi al di sotto di quelli di mercato. Il petrolio russo è stato usato per alimentare centrali elettriche, liberando ulteriori quantità di greggio saudita per la raffinazione e la vendita all’estero. Il fondo Kingdom possiede partecipazioni anche nelle aziende statunitensi Uber, Twitter e nella banca Citigroup ed è stato uno dei primi azionisti di Apple. Ha partecipazioni nella francese Total, nel gruppo australiano Bhp. Nel frattempo gli incassi record garantiti dai prezzi energetici hanno consentito al fondo sovrano saudita di investire altri 7,5 miliardi di dollari in azioni di compagnie statunitensi come Amazon, JPMorgan , Google (Alphabet), BlackRock e Microsoft Corp. Ogni investimento vale tra i 400 e i 500 milioni di dollari.