Ministro tecnico sì, parlamentare no. “Sono contento di fare il medico e il professore universitario. Non mi candidato, appeno ho detto che avrei dato la disponibilità per fare il tecnico mi hanno sparato addosso” e sull’ipotesi per fare il ministro della Salute “vedremo cosà succederà dopo il 25 settembre, chi sarà il premier. La politica qualche volta ha paura dei professionisti e dei tecnici, io sono contento di fare il mio lavoro”. Così all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, chiude la porta alla sua candidatura alle elezioni politiche ma lascia aperta forse quella per essere chiamato eventualmente al ministero della Salute”.
Bassetti commenta la scelta di due colleghi che sono scesi in campo. Ho visto che Andrea Crisanti e Pier Luigi Lopalco si sono candidati. È una scelta rispettabile e anche utile per la comunità. Per loro c’è un problema anagrafico, entrambi credo che siano vicini alla pensione e fanno una scelta per il futuro. Hanno fatto tanto per la scienza e ora potranno portare quello che hanno fatto in Parlamento”. Lopalco per un periodo è stato assessore alla Sanità della Puglia: si era dimesso lo scorso novembre per divergenze con il governatore Michele Emiliano. “Sto osservando che il centrodestra non parla di Covid. Mentre il centrosinistra candida Crisanti e Lopalco. Mi pare un po’ un errore non parlare delle strategie Covid, di cosa si farà dopo il 25 settembre. Affidandosi agli esperti – aggiunte Bassetti – si può parlare di questo e pensare a cosa si farà con l’emergenza pandemica”.