di Emiliano Gotelli
Una delle grandi e numerose bugie dei “progressisti” è quella del “puoi farcela”, quella della meritocrazia stile anglosassone… bugie che per anni hanno illuso molti giovani (ora non più, scappano appena possono): li hanno fatti studiare, esaurirsi di esami e di rapporti ignobili con certi “baroni” universitari, insopportabili nella loro altezzosità. Tutto per arrivare ad uno stage schifoso e mal pagato.
Le classi sociali tali erano e tali restano. I “figli di”, se vogliono, avranno lo studio in centro, volendo anche il palazzo e clienti pronti. Avranno contatti che altri si sognano e diranno che loro si sono “fatti sa soli”.
Il problema vero non è tanto la distinzione sociale che sempre esisterà, ma l’abbandono da parte della sinistra delle classi storicamente difese. Essere proletario oggi è uno schifo, una quotidianità fatta di rabbia e ignoranza (perché, caro progressista, dopo una giornata di sfruttamento e gastrite, la sera, non si studia, fidati. Al massimo ci si sbronza per non sentire il malessere). La destra italiota è esperta nel cavalcare tali sentimenti, si nutre di essi, ama gli ignoranti incazzati… sono tavole pronte per essere incendiate. Persino io, che mai ho considerato mentalmente abili i destrorsi italioti, in alcuni frangenti dopo una giornata orrenda o dopo aver letto la misera busta paga, vedere la Meloni urlacchiare a difesa (verbale) degli italiani mi ha quasi portato a pensare di votarla… fortuna che la mia intelligenza lavora ancora bene e mi ha rapidamente ricordato chi è tale politicante, tutta chiacchiere e teatro, mai lavorato e con esponenti del suo partito pronti per essere rinchiusi (scegliete voi se per Tso o carcere).
Quindi? alla fine che si fa? Il Pd difende i suoi elettori in zona Parioli e loft vari, la sinistra è atomo elettorale e Conte… Conte… anche lui un benestante, molto “lord”, amante dell’atlantismo, perbacco la sua parolaccia quando è arrabbiato… fatica… fatica… ma almeno pare non scordarsi degli ultimi, pare… il reddito di cittadinanza è loro e il salario minimo, se mai arriverà, pure. Fatica ma credo che darò l’ultima possibilità. Perbacco.