Oggi, 16 agosto, è il giorno dei funerali di Piero Angela. Il feretro è arrivato verso le 10.40 in Campidoglio, dove alle 11.30 nella sala della Protomoteca è stata aperta la camera ardente. Ad accoglierlo il sindaco di Roma Roberto Gualtieri con accanto il figlio del giornalista Alberto Angela. Presente la moglie Margherita accompagnata in carrozzina e il figlio Alberto con i suoi figli, due dei cinque nipoti dello scienziato e divulgatore venuto a mancare sabato.
IL DISCORSO DI ALBERTO ANGELA – Il figlio Alberto Angela ha preso la parola poco dopo le ore 11: “Non è facile per me questo discorso. Sono abiutato ad andare a braccio. Un discorso difficile. Le persone che amiano non dovrebbero mai lasciarci. Vorrei partire dall’ultimo comunicato di papà. Quelle sono state le sue ultime parole. Un discorso non ufficiale, è come qualcuno che parla agli amici. Siamo rimasti colpiti dal ritorno social della notizia, da quante persone lo amassero. Il sentimento è qualcosa che rimane. E i valori sono eterni. Ci ha insegnato attraverso trasmissioni, libri. L’ultimo insegnamento me l’ha fatto non con le parole, ma con l’esempio. Questi ultimi giorni mi ha insegnato a non aver paura della morte. Quando ha saputo che era venuto il suo tempo, ha concluso le trasmissioni, ha inciso l’ultimo disco jazz. Una forza increbile. Non ho mai visto qualcosa del genere. Aveva un approccio razionale e scientifico alla vita, per questo gli è stato possibile. Mi è sembrato a volte di avere Leonardo da Vinci in casa. Aveva una capacità di sintesi e analisi che metteva tutti d’accordo. Amava questo aforisma: siccome una giornata lieta dà lieto dormire, una vita ben usata dà lieto morire. Mio padre è un esempio per i ragazzi che cercano l’eccellenza. Sarà vivo in tutte le persone che cercano di unire e non disunire, che cercano la curiosità e la bellezza della natura. Che cercano di assaporare la vita. Era una persona con grande umorismo, capace di mettersi a suonare il pianoforte. Era bravo anche nel disegno. Cercherò anche io di fare la mia parte”.
LE PAROLE DEL SINDACO DI ROMA – Il sindaco di Roma Roberto Gualtier, nell’accogliere il feretro di Piero Angela, ha commentato: “Lascia un’eredità straordinaria. Ha fatto conoscere la scienza e il valore scientifico a milioni di italiani. Roma gli è grata, ha spiegato in modo dolce e gentile la conoscenza. Bellissimo il suo messaggio: ‘C’è da unire il Paese rimanendo fermi sulle proprie convinzioni'”. Intorno al Campidoglio una fila lunghissima di persone che desiderano dare il proprio saluto a Piero Angela; tra questi, tantissimi giovani, alcuni dei quali ricordano il divulgatore come “Il prof che avremmo tutti voluto avere. Ci ha insegnato tanto e fatto capire quello che volevamo fare da grandi. È stato come perdere un nonno”.