Elezioni politiche 2022

La sinistra verde che accetta di tutto in nome della lotta alle destre, anche gli inceneritori

Per favore, risparmiateci altre buffonate, tipo Enrico Letta che va in giro su un autobus elettrico a dimostrazione del suo amore per la transizione ecologica. Sì, si tratta proprio di quello stesso Enrico Letta che pochi giorni prima aveva accolto a braccia aperte quel Carlo Calenda che, insieme a Matteo Renzi, vorrebbe riempire l’Italia di inceneritori, rigassificatori e centrali nucleari e che si è sfilato dall’alleanza temendo che l’avvento di Verdi e Sinistra potesse intaccare questi suoi propositi. In verità, se avesse aspettato qualche giorno, avrebbe visto che i suoi timori erano infondati, visto che il verde Bonelli si è dichiarato molto “pragmatico”, accettando, di fatto, anche se obtorto collo, l’inceneritore romano di Gualtieri in nome della lotta alle destre.

Il fatto più grave, però, è che in questo modo non ci si capisce più niente. Né aiutano i vari programmi che, almeno per ora, sono molto generici. E, anche quando richiamano la solita “sostenibilità” e la transizione ecologica, si guardano bene dal fornire dettagli, date e riferimenti concreti. Ciò è dovuto anche al fatto che, come sempre, l’impegno per l’ambiente è visto come accessorio (che si aggiunge “anche”) rispetto agli altri e non come impegno principale da cui far dipendere tutti gli altri punti programmatici, ad iniziare dalle scelte dell’economia e del lavoro. Se appare ormai del tutto evidente che stiamo rapidamente andando verso un punto di non ritorno, occorre, invece, con assoluta urgenza e come primo punto, incentivare in modo massiccio le energie rinnovabili, agendo di conseguenza senza se e senza ma, anche a costo di scontentare qualcuno. E se si riesce a capire che non si tratta di una questione tecnica ma di nuove scelte di produzione e di vita, occorre programmare contestualmente queste scelte, rendendole evidenti a tutti.

Altrimenti, si andrà avanti come al solito, con qualche spolveratina “ecologica” che non cambia niente nella torta di questo insano sviluppo i cui guasti sono ogni giorno più visibili. Per fortuna, siamo nell’Unione europea. E per fortuna non è un caso che in Europa, pur con tutti suoi limiti, la transizione ecologica vada di pari passo con il Pnrr. E quindi, se vogliamo i finanziamenti del Pnrr, dobbiamo adeguarci ai suoi impegni. Certo, non sarà sufficiente, ma, in questa italica confusione è già qualcosa. L’importante è non interpretare la normativa europea all’italiana, dove le priorità per i rifiuti sono state identificate negli inceneritori, dimenticando che invece, nella gerarchia europea, questi si trovano, come residuali, al terzo posto, dopo la riduzione dei rifiuti e il riciclaggio.