Cronaca

Nuova frana sulla Marmolada: una massa si stacca da Cima Uomo. Esclusa la presenza di escursionisti

Il crollo è avvenuto sul versante che dà verso la Val di Fassa. Il boato e la nube di detriti sono stati avvertiti distintamente anche a valle. Continua il monitoraggio

Una frana di volume compreso tra i 100 ed i 200 metri cubi si è staccata a Cima dell’Uomo, nel gruppo della Marmolada sul versante rivolto verso la Val di Fassa, in Trentino. Da un sopralluogo aereo della Protezione civile con gli esperti del servizio geologico per verificare le condizioni della parete e l’eventuale presenza di persone è emerso che non ci sono escursionisti coinvolti. Il boato si è sentito in tutta la zona e la nube di polvere e detriti si è alzata per diversi metri, ben visibile anche a valle. Una grossa frana è crollata a valle da Cima dell’Uomo nel Gruppo della Marmolada sul versante che dà verso la Val di Fassa.

La situazione, riporta l’Ansa, non è particolarmente problematica dal punto di vista geologico, anche se sono possibili altri crolli nei prossimi giorni. La causa è difficile da stabilire, considerando che non ci sono stati recenti sbalzi di temperature. Anche la fascia sopra i 2.800 metri, normalmente quella in cui le rocce sono soggette a severe escursioni termiche, è comunque influenzata dal caldo estivo delle ultime settimane.

La Cima dell’Uomo è la vetta più alta della zona meridionale del gruppo della Marmolada. In passato era presente anche una via ferrata che risaliva il versante nord-ovest dalla Forcella dell’Uomo e che è stata smantellata perché troppo pericolosa per la roccia friabile e la caduta di sassi.

Lo scorso luglio, cinque alpinisti francesi sono stati recuperati proprio sulla Marmolada dal Soccorso alpino della stazione Alta Fassa, dopo essere rimasti bloccati sul ghiacciaio. Una squadra del Soccorso alpino della zona, trasferita in quota con l’elicottero, ha recuperato gli alpinisti, che non sapevano dell’ordinanza di chiusura di tutta l’area del ghiacciaio. Il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, infatti, il 26 luglio scorso ha firmato un’ordinanza urgente in cui si amplia l’area in cui vige il divieto di accesso sulla Marmolada, comprendendo anche la sponda di Fedaia che si trova in corrispondenza del seracco crollato lo scorso 3 luglio che ha causato la morte di 10 persone e 7 feriti.