Il 28 ottobre 2021 un rinvio per difetto di notifica. Il 13 gennaio 2022 un secondo rinvio perché alcuni avvocati avevano contratto il Covid. Il 19 maggio scorso il terzo rinvio, questa volta di 7 mesi, perché il giudice per l’udienza preliminare è in via di trasferimento e ci sarà un nuovo giudice. Stenta a essere definito il procedimento per frode fiscale nei confronti del deputato del Movimento Cinque Stelle Riccardo Tucci che, nel frattempo, si è autocandidato in Calabria alle politiche del 25 settembre. A più di un anno dalla richiesta di rinvio a giudizio della procura di Vibo Valentia, infatti, l’udienza preliminare di fatto non si è mai tenuta e il prossimo 15 dicembre il parlamentare grillino tornerà in aula dove il gup dovrà decidere se mandarlo a processo o proscioglierlo. Nel giugno del 2021, la Cassazione aveva già dichiarato inammissibile il ricorso del deputato contro il provvedimento del gip che, nel gennaio dello stesso anno, aveva disposto il sequestro preventivo di 9mila euro finalizzato alla confisca. Tucci, interpellato da ilfattoquotidiano.it, ha dichiarato: “Il M5s nel 2017 ha modificato il Codice etico e per non essere candidabile è necessaria una condanna in primo grado. Io non sono neanche stato rinviato a giudizio. Inoltre, da due anni, ho consegnato tutti i documenti sulla mia situazione ai vertici del Movimento ed evidentemente hanno valuto anche loro la mia posizione”.
Il parlamentare uscente è accusato di aver consentito al suo ex socio di evadere le tasse emettendo fatture per 701.500 euro per “operazioni oggettivamente inesistenti”. Complessivamente sono cinque gli imputati nei confronti dei quali i pm hanno esercitato l’azione penale. Tra questi pure Adriano Tucci, cugino del deputato grillino e Vincenzo Maria Schiavello, ritenuto il personaggio principale dell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Concettina Iannazzo. Il parlamentare è imputato in qualità di “legale rappresentante della cooperativa ‘Assistenza servizi telematici satellitari’”. Per la Guardia di finanza, la sua era una società cartiera rientrante in “una complessa e insidiosa ed articolata frode fiscale” che, stando alle indagini, sarebbe stata ideata da Vincenzo Maria Schiavello, titolare della “Autoelettrosat” ed ex socio di Riccardo Tucci. A seguito di una verifica fiscale sull’azienda di Schiavello, che nel gennaio 2021 ha subito un sequestro di 775mila euro, i finanzieri guidati dal maggiore Giuseppe Froio “hanno acclarato la verosimile esistenza – è scritto nel decreto del gip – di un complesso meccanismo di frode fiscale messo in atto attraverso l’utilizzo di società ‘cartiere’, apparentemente terze rispetto alla società verificata”.
Una di queste era la cooperativa “Assistenza servizi telematici satellitari”, di proprietà del deputato Tucci. Diventato quest’ultimo parlamentare, il cugino Adriano ha assunto la carica di amministratore unico della società che, per gli inquirenti, ha continuato a prestare “i relativi servizi esclusivamente in favore della società verificata e della ditta individuale di Schiavello”. “Gli accertamenti espletati dalla Guardia di Finanza – aveva sottolineato il gip nel provvedimento di interdizione e sequestro – rassegnano con palmare evidenza la sussistenza di un’unica realtà imprenditoriale, avente quale effettivo dominus Schiavello Vincenzo Maria, che, grazie allo schermo di società formalmente terze, mediante emissione di fatture per operazioni inesistenti e le conseguenti fraudolente dichiarazioni, ha acquisito profitti illeciti”.
Lo scopo sarebbe stato, secondo gli inquirenti, quello di permettere alla società di Schiavello e alla sua ditta individuale di dedurre, ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap, l’imponibile delle fatture emesse dalle cooperative. In questo modo, inoltre, l’ex socio di deputato del M5S poteva detrarre, ai fini dell’Iva, l’imposta relativa alle suddette fatture e aumentare i costi al fine di ridurre il reddito fiscale da sottoporre a tassazione. Uno stratagemma al quale, secondo i pm, Riccardo Tucci si sarebbe prestato dall’ottobre 2014 al febbraio 2018, quando è stato eletto alla Camera. Il parlamentare grillino così avrebbe anche evaso le tasse con la sua società. Nel capo di imputazione contenuto nel provvedimento di sequestro emesso dal gip nel gennaio 2021, infatti, c’è scritto che Riccardo Tucci “nella sua qualità di rappresentante legale dell’‘Assistenza servizi telematici satellitari’ fino al 19 marzo 2018, al fine di evadere le imposte aumentando i costi da portare in deduzione del reddito e in detrazione dell’imposta sul valore aggiunto, dopo aver fatto annotare nella contabilità della società la fattura n. 411 del 10.03.2015 emessa dalla ‘Autoelettrosat Srl’ relativa ad operazioni oggettivamente inesistenti, la utilizzava nelle dichiarazioni delle imposte dirette e dell’Iva dell’anno2015, ed in tal modo evadeva le imposte per un ammontare pari a 9.900,00 euro”. Dopo tanti rinvii, l’udienza preliminare è fissata per il 15 dicembre.