Milioni di migranti sono stati arrestati alla frontiera tra Usa e Messico. Durante il corrente anno fiscale, che va dallo scorso ottobre fino alla fine di settembre 2022, il numero di arresti ha superato il record del 2021, quando furono fermati 1,66 milioni di clandestini. Ad ora, infatti, il numero si aggira intorno a 1,82 milioni e, per la prima volta, potrebbe superare i due milioni entro la fine dell’anno fiscale.
A riportare la notizia è il Wall Street Journal, che ha comunicato dati e previsioni della polizia doganale e di frontiera. Il confine tra Messico e Stati Uniti rappresenta da anni uno dei luoghi caldi per la cronaca internazionale, con ondate di flussi migratori che continuano a mettere in crisi l’amministrazione Biden. Cinque anni fa, l’allora presidente Donald Trump firmò l’ordine esecutivo 13767, intitolato “Miglioramenti nella sicurezza delle frontiere e nell’applicazione dell’immigrazione”, per rilanciare la costruzione del controverso muro in quella parte di territorio che separa gli Stati Uniti dal Messico e tagliare le sovvenzioni federali per la protezione dei migranti. Appena giunto a Washington, Biden promise che avrebbe adottato un approccio “più umano” al problema dell’immigrazione, riferendosi soprattutto alle immagini dei minori tenuti in gabbia insieme ai loro familiari dopo aver varcato il confine.
Nonostante questo, la politica di Biden continua ad essere accusata da diversi fronti. Da una parte, i Repubblicani rimproverano alla Casa Bianca di aver lasciato “passare” troppi migranti, creando una “crisi” al confine meridionale. Dall’altra, l’ala più radicale del partito Democratico accusa Biden di non aver cambiato l’approccio di Trump, mantenendo invariate le politiche migratorie della precedente amministrazione. Una polemica questa che si è riaccesa quando Kamala Harris, la vicepresidente degli Stati Uniti che da fine marzo ha ricevuto l’incarico di gestire la questione migranti, durante la sua prima visita ufficiale in Centro America, aveva rivolto un appello ai potenziali migranti illegali, spingendoli a “non venire” perché “sareste rispediti indietro”. Intanto però dalla fine di giugno 2022, la Corte Suprema ha stabilito che Joe Biden può abrogare le misure varate dal predecessore Donald Trump per porre un limite all’arrivo dei migranti dal Messico, il cosiddetto “Remain in Mexico”. Denunciato dallo stesso presidente, il provvedimento obbligava i richiedenti asilo a restare in patria fino a che le loro pratiche non fossero state espletate e, secondo Biden questo esponeva i migranti ad una situazione di rischio.