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Bolletta della luce sul menù e la pizza margherita vola a 10 euro. La provocazione del ristoratore: “O passo da ladro o chiudo l’attività”

Un ristoratore di Roncadello lancia il grido d'allarme dopo aver ricevuto l'ultima - salatissima - bolletta, e spiega che non gli resta altra scelta che aumentare i prezzi della pizza se vuole continuare a tenere aperta l'attività

“Perché Margherita è un sogno, perché Margherita è il sale” cantava Riccardo Cocciante. E in effetti sì: la storia che vi stiamo per raccontare è un mix tra sogno e realtà. Ci troviamo a Roncadello, una piccola frazione di Casalmaggiore situata nella provincia di Cremona. Nella piazza centrale del paese si trova la rinomata pizzeria “Funky Gallo”, famosa per essere riuscita sempre ad offrire al suo pubblico pizze ad un prezzo mediamente più basso rispetto alla concorrenza (e le numerose recensioni online ne danno conferma). Poi, tutto d’un tratto, la storia cambia. Complice la pandemia, la guerra e i conseguenti aumenti della materia prima e delle bollette, i ristoratori devono prendere una decisione mettendoci la faccia. Ne è l’esempio Alberto Rovati, gestore della pizzeria in questione. L’imprenditore si è trovato costretto a render conto ai suoi clienti delle spese che affronta mensilmente, tanto da esporre l’ultima bolletta ricevuta in vetrina. Ecco cosa ha raccontato Rovati al Corriere Della Sera: “La bolletta dell’energia elettrica mi è arrivata domenica scorsa: la sera stessa ho deciso di esporla. Non l’ho certo fatto per spaventare i clienti, dato che loro sono affezionati e credo che arriveranno ancora. Ma per essere molto trasparente. E per lanciare una forte protesta: così non si va avanti.” Un vero e proprio grido d’aiuto che vuole essere un monito per far luce su questo e evidenziare, di fatto, le conseguenze inevitabili delle cifre folli ricevute in bolletta: “Meglio mettere la pizza margherita a 10 euro e passare da ladro, oppure chiudere l’attività?”.

A questa domanda il ristoratore ha cercato di dare una risposta: “Il parallelo immediato va fatto con la stessa bolletta, per la medesima fornitura, di un anno prima, sempre a luglio, un mese nel quale storicamente lavoriamo bene, nonostante Roncadello, in piena campagna, non sia affatto una località turistica. All’epoca spendemmo 1.350 euro: in dodici mesi il rincaro è stato del 300%”. Ebbene sì: la bolletta di luglio 2022 ha un valore di 4058 euro e nove centesimi. La beffa nella beffa insomma. “Aggiungo che a giugno di quest’anno, dunque un mese prima, eravamo arrivati a 2.200 euro, e già la cifra mi sembrava alta. È vero che a luglio abbiamo fatto qualche pizza in più, ma si parla da un mese con l’altro del doppio della spesa” si sfoga Rovati. Tutto questo ha portato ad una conseguenza, per il gestore inevitabile: l’aumento dei prezzi delle pizze. A colpo d’occhio fa effetto vedere una pizza margherita dai 5/6 euro iniziali ai 10 euro attuali sul menù: una soluzione dolorosa per evitare la chiusura e sostenere i costi delle materie prime. La giustificazione del ristoratore non tarda ad arrivare: “Ho arrotondato ma non siamo così lontani da una proiezione reale. Chi lavora, lo fa per avere un guadagno, anche minimo, non per andare in pari, altrimenti non ci sarebbe spirito imprenditoriale. Se io oggi mettessi una margherita a 8-9 euro, probabilmente pareggerei tutte le spese. Da lì la prospettiva di farla pagare 10 euro. Se non altro credo di essere stato onesto e trasparente coi miei clienti. Senza dimenticare che negli ultimi due anni, tra lockdown e limitazioni di vario genere, l’unica stagione davvero buona per lavorare in continuità è sempre stata l’estate. E pure questo aspetto va considerato nel ragionamento complessivo”.

Una polemica che accende la miccia da mesi e divide pizzaioli e ristoratori. Tra loro anche Gino Sorbillo e l’imprenditore Flavio Briatore e la sua “Crazy pizza”. “Perché Margherita è dolce” cantava Cocciante. Da oggi, con il prezzo attuale, un po’ meno.