È morto a 63 anni, all’ospedale San Raffaele di Milano dov’era ricoverato, il senatore Niccolò Ghedini. Nato a Padova nel 1959, è stato lo storico avvocato penalista di Silvio Berlusconi, e dal 2001 parlamentare con Forza Italia. Era da tempo in cura per una forma di leucemia, ed era stato sottoposto nei mesi scorsi – sempre al San Raffaele – a un trapianto di midollo. A quanto si è appreso, la morte è sopraggiunta per una complicanza, una polmonite probabilmente contratta per il suo stato paziente immunodepresso.

Il post di B. – A darne l’annuncio è stato lo stesso ex presidente del Consiglio con un post su Facebook: “Ci ha lasciato il nostro Niccolò. Non ci sembra possibile ma purtroppo è così. Il nostro dolore è grande, immenso, quasi non possiamo crederci: tre giorni fa abbiamo lavorato ancora insieme. Cosa possiamo dire di lui? Un grande, carissimo amico, un professionista eccezionale, colto e intelligentissimo, di una generosità infinita. Ci mancherai immensamente, e ci domandiamo come potremo fare senza di te. Niccolò caro, Niccolò carissimo, ti abbiamo voluto tanto bene, te ne vorremo sempre. Addio, ciao. Per noi sei sempre qui, tra noi, nei nostri cuori. Un forte, fortissimo abbraccio”.

La carriera – Laureato in Giurisprudenza a Ferrara, Ghedini ha iniziato la carriera nello studio legale del padre Giuseppe, noto penalista padovano, che dopo la morte di questi era condotto dalle sorelle maggiori. Poi l’ingresso nello studio dell’avvocato Piero Longo, l’altro storico legale di Berlusconi, che diventerà suo socio. Ha cominciato a fare politica negli anni settanta nel Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento sociale italiano, passando poi al Partito liberale. È a metà degli anni Novanta che si avvicina a Forza Italia e al suo fondatore, di cui diventa in breve l’avvocato più fedele, pronto a ricorrere a qualsiasi mezzo – compresi i meno ortodossi – per difenderlo nei processi e soprattutto dai processi. È stato deputato con il partito azzurro per due legislature (2001-2006 e 2008-2013) e senatore per tre (2006-2008 e 2013-2022). Era il parlamentare più ricco di tutti, con un reddito complessivo di 2 milioni 689mila euro l’anno, e anche uno dei più assenteisti. A lui resterà legata la stagione delle leggi ad personam che ha difeso in Parlamento per oltre un decennio, ai tempi dei governi del suo cliente più importante: il legittimo impedimento, il lodo Alfano, la legge Cirami, la legge ex Cirielli e le leggi sulle intercettazioni.

I processi – Ha difeso l’ex premier in tutti i procedimenti penali più significativi, a partire dal processo diritti tv Mediaset – l’unico concluso con una condanna definitiva – ma anche nei processi Sme, Mills e Ruby (in cui fu protagonista di violenti scontri in aula con la pm Ilda Boccassini), nel processo Tarantini a Bari per il caso escort nonché in quello per la presunta corruzione dei senatori. Nel processo Ruby ter è finito anche indagato insieme all’uomo di Arcore per corruzione in atti giudiziari, ma il gip ha archiviato la sua posizione e quella di Longo scrivendo che “pur avendo raccolto numerosi elementi indiziari che indicano come, forse, in diverse occasioni i legali abbiano superato il limite imposto dalla deontologia professionale, non si è giunti all’acquisizione di prove certe, o quanto meno ad indizi univoci e concordanti di un ruolo attivo di concorso in corruzione”. È lui ad aver coniato l’espressione “utilizzatore finale” per argomentare la non punibilità di B. nei processi per prostituzione.

I messaggi – Messaggi di cordoglio da tutto il centrodestra sono arrivati già mercoledì sera. “Un dolore grande la scomparsa di Ghedini che lascia tutti noi sgomenti, pur sapendo che da tempo combatteva con la malattia. Un abbraccio alla famiglia e ai suoi cari. Ciao Niccolò, ci mancherai. Sei e rimarrai amico di una vita”, scrive su Twitter il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. Il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani: “Se ne va un grande amico con il quale abbiamo condiviso tante battaglie importanti per il Paese. Rimarrà per sempre il suo grande contributo a migliorare la giustizia in Italia. Ciao Niccolò, riposa in pace”. “Addio a Niccolò Ghedini. Mi stringo al dolore della famiglia e di quanti gli hanno voluto bene”, scrive il segretario della Lega Matteo Salvini. “Una delle persone più disinteressate che siano state accanto a Berlusconi. Ha lottato come un leone, scompare in campagna elettorale, come un combattente indomito che cade sul campo”, commenta il deputato azzurro Gianfranco Rotondi. “A nome mio e di Fratelli d’Italia desidero esprimere cordoglio per la scomparsa del senatore Niccolò Ghedini. Alla sua famiglia e ai suoi cari la nostra vicinanza”, scrive la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Il leader del Pd Enrico Letta ha twittato giovedì mattina: “Le condoglianze più sentite alla famiglia del Senatore Niccolò Ghedini. Un pensiero di particolare vicinanza da tutti noi alla sua comunità politica e al Gruppo di Forza Italia”. “Un pensiero alla famiglia di Niccolò Ghedini, ai suoi amici e alla comunità politica di Forza Italia”, scrive su Twitter il leader di Italia viva, Matteo Renzi, che aggiunge: “Chi in queste ore sparge odio sui social per la morte di un uomo di 62 anni si qualifica per quello che è: un miserabile. Che la terra ti sia lieve, avvocato”.

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