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New York, operazione contro il gioco d’azzardo illegale: arrestati otto presunti mafiosi e un detective. “Gestivano il racket delle bische”

Le accuse sono di racket, cospirazione per riciclaggio di denaro, gioco d’azzardo illegale e ostruzione alla giustizia. Tra gli indagati c'è pure Carmelo "Carmine" Polito, il presunto boss della famiglia dei Genovese, che insieme ai Bonanno avrebbe orgaizzato tavoli di poker illegali e slot machine nel Queens, a Valley Stream e West Babylon. Mentre il poliziotto è accusato di aver organizzato raid in bische concorrenti in cambio di denaro

Otto presunti mafiosi e un poliziotto di Long Island (New York) sono stati arrestati ieri in un’operazione sul gioco d’azzardo. Secondo quanto riporta il New York Post citando i federali, in un insolito accordo i membri delle famiglie Bonanno e Genovese hanno lavorato insieme per gestire l’attività fuori dal bar Gran Caffe di Lynbrook a partire dal maggio 2012. Inoltre, le due famiglie della criminalità organizzata avrebbero anche gestito tavoli di poker illegali e slot machine nel Queens, a Valley Stream e West Babylon.

Le accuse sono di racket, cospirazione per riciclaggio di denaro, gioco d’azzardo illegale e ostruzione alla giustizia. Tra gli indagati c’è pure CarmeloCarminePolito, il presunto boss ad interim dei Genovese, incriminato anche per aver gestito un’operazione illegale di scommesse sportive online attraverso un sito web chiamato Pgw Lines. Mentre il detective della polizia della contea di Nassau Hector Rosario, 49 anni, è accusato di aver organizzato raid della polizia in bische concorrenti in cambio di denaro dai Bonanno, di aver ostacolato un’indagine del gran giurì e di aver mentito all’Fbi.

“Gli arresti di oggi dimostrano che la mafia continua a inquinare le nostre comunità con il gioco d’azzardo illegale, l’estorsione e la violenza mentre utilizza il nostro sistema finanziario al servizio dei loro schemi criminali”, ha affermato Breon Peace, procuratore per il distretto orientale di New York. Mentre la procuratrice distrettuale della contea di Nassau, Anne Donnelly, ha aggiunto: “Questo caso è un’ulteriore prova che la criminalità organizzata è viva e vegeta nelle nostre comunità. Questo atto d’accusa invia un forte messaggio che ci impegniamo a sradicare la corruzione e la criminalità organizzata”.