Continua l’offensiva russa in Ucraina. Questa mattina le sirene d’allarme hanno risuonato a Odessa dove sono stati sferrati attacchi missilistici che, secondo quanto riportato dal capo dell’amministrazione militare regionale, Serhii Bratchuk, hanno ferito tre civili, ma le operazioni s salvataggio sono ancora in corso. I raid hanno causato “distruzione e un incendio in un centro ricreativo e di diversi edifici privati nelle vicinanze”, ha aggiunto Bratchuk.
Nella notte, invece, un nuovo bombardamento è stato registrato a Mykolaiv. Il sindaco della città, Oleksander Sienkevych, ha riferito su Telegram che due missili hanno colpito l’edificio dell’Università Nazionale del Mar Nero intitolata a Peter Mohyla. “Pochi giorni fa ho pubblicato un video e ho mostrato che lì non c’è una base militare e che vi lavorano impiegati universitari”, ha precisato, “e ieri sera sono arrivati due missili russi.” Al momento del bombardamento solo la guardia di sicurezza era all’interno dell’università e che non è stata ferita, ma le schegge e l’onda d’urto hanno danneggiato le case di fronte all’istituto. Anche Kharkiv è stata colpita dall’artiglieria russa nella tarda serata di ieri, come ha riferito su Telgram il sindaco della città, Ihor Terechov. L’attacco ha provocato molti danni in particolare ad un edificio residenziale, ma non ci sarebbero feriti. Il sindaco della città proprio ieri sera aveva avvertito gli abitanti della città del pericolo di bombardamenti, entrati ormai da sei mesi nella vita quotidiana dei cittadini ucraini. “Abbiamo davanti a noi la notte, il solito orario degli attacchi su Kharkiv. State attenti!”. Ancora incerte, invece, le cause del crollo di un edificio di tre piani nella città di Lisichansk, nell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk, nel Donbass, che ha ucciso cinque persone. L’incidente è avvenuto ieri e a renderlo noto è stata l’agenzia di stampa russa Tass che ha aggiunto che sono state avviate le ricerche dei dispersi. Quattro persone, infatti, potrebbero essere ancora sotto le macerie.
Il fronte diplomatico – Mentre sul campo continuano a parlare le armi, sul fronte diplomatico il dialogo continua. Non fra le parti in conflitto in questo caso, ma fra “alleati”. Il segretario americano alla Difesa, Lloyd Austin, infatti ha avuto una nuova conversazione telefonica con il suo omologo ucraino, Oleksii Reznikov. Nel corso del colloquio, si legge sull’account Twitter di Austin, si è parlato del sostegno statunitense all’ Ucraina, mentre Reznikov ha aggiornato Austin sulla situazione sul campo di battaglia. I due hanno poi parlato della prossima riunione del Gruppo di Contatto sull’Ucraina, iniziativa nata sotto la spinta degli Stati Uniti- e, in parte, del Regno Unito- con una forte “presenza Nato” al suo interno ma che si è allargato anche ad altri Paesi, includendone alla fine 47. Lo scopo del gruppo è quello di organizzare e coordinare al meglio l’invio di aiuti militari all’Ucraina. Se da un lato si rafforza l’asse Washington-Kiev, dall’altro il presidente russo Vladimir Putin ha incassato il sostegno del leader della Corea del Nord, Kim Jong Un. Secondo quanto riportato dal Guardian nei giorni scorsi, Putin avrebbe inviato una lettera al presidente nordcoreano lo scorso 15 agosto in occasione dell’anniversario della liberazione del Paese dall’occupazione giapponese avvenuta nel 1945. Il presidente russo ha colto l’occasione per affermare che i due Paesi “amplieranno le relazioni bilaterali globali e costruttive attraverso sforzi comuni”. Inoltre, sempre nella missiva il capo del Cremlino ha spiegato che legami più stretti sarebbero nell’interesse di entrambi i Paesi e contribuirebbero a rafforzare la sicurezza e la stabilità della penisola coreana e della regione asiatica nord-orientale.
Proseguono, invece, le partenze delle navi ucraine cariche di cereali. “Questa mattina, altre quattro navi che trasportano farina, olio di semi di girasole e mais sono partite dai porti ucraini di Odessa e Chornomorsk”. A renderlo noto è stato il ministero della Difesa turco in un comunicato secondo cui “le spedizioni di grano dai porti dell’Ucraina continuano come previsto”. Dopo l’accodo di Istanbul firmato lo scorso 22 luglio da Mosca e Kiev con la supervisione di Ankara e delle Nazioni Unite, le esportazioni di cereali dall’Ucraina sono riprese. Come riportato dalla delegazione dell’Onu che partecipa al coordinamento al centro di Istanbul creato per garantire il passaggio sicuro delle navi e prevenire il traffico di armi, nei primi 15 giorni di agosto 36 navi sono state autorizzate a partire dai porti ucraini o a raggiungerli per caricare grano e altri prodotti alimentari. Le navi partite dall’Ucraina sono in tutto 21 e il loro carico complessivo ammonta a 563,317 tonnellate di cereali e prodotti alimentari simili.
Mondo
Ucraina, nuovo bombardamento russo su Odessa. Nella notte missili su Kharkiv e Mykolaiv. Colpito l’edificio di un’ università
Nel frattempo, il segretario americano alla Difesa, Lloyd Austin, infatti ha avuto una nuova conversazione telefonica con il suo omologo ucraino, Oleksii Reznikov. Nel corso del colloquio, si è parlato del sostegno statunitense a Kiev, mentre Reznikov ha aggiornato Austin sulla situazione sul campo di battaglia. I due hanno poi parlato della prossima riunione del Gruppo di Contatto sull'Ucraina
Continua l’offensiva russa in Ucraina. Questa mattina le sirene d’allarme hanno risuonato a Odessa dove sono stati sferrati attacchi missilistici che, secondo quanto riportato dal capo dell’amministrazione militare regionale, Serhii Bratchuk, hanno ferito tre civili, ma le operazioni s salvataggio sono ancora in corso. I raid hanno causato “distruzione e un incendio in un centro ricreativo e di diversi edifici privati nelle vicinanze”, ha aggiunto Bratchuk.
Nella notte, invece, un nuovo bombardamento è stato registrato a Mykolaiv. Il sindaco della città, Oleksander Sienkevych, ha riferito su Telegram che due missili hanno colpito l’edificio dell’Università Nazionale del Mar Nero intitolata a Peter Mohyla. “Pochi giorni fa ho pubblicato un video e ho mostrato che lì non c’è una base militare e che vi lavorano impiegati universitari”, ha precisato, “e ieri sera sono arrivati due missili russi.” Al momento del bombardamento solo la guardia di sicurezza era all’interno dell’università e che non è stata ferita, ma le schegge e l’onda d’urto hanno danneggiato le case di fronte all’istituto. Anche Kharkiv è stata colpita dall’artiglieria russa nella tarda serata di ieri, come ha riferito su Telgram il sindaco della città, Ihor Terechov. L’attacco ha provocato molti danni in particolare ad un edificio residenziale, ma non ci sarebbero feriti. Il sindaco della città proprio ieri sera aveva avvertito gli abitanti della città del pericolo di bombardamenti, entrati ormai da sei mesi nella vita quotidiana dei cittadini ucraini. “Abbiamo davanti a noi la notte, il solito orario degli attacchi su Kharkiv. State attenti!”. Ancora incerte, invece, le cause del crollo di un edificio di tre piani nella città di Lisichansk, nell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk, nel Donbass, che ha ucciso cinque persone. L’incidente è avvenuto ieri e a renderlo noto è stata l’agenzia di stampa russa Tass che ha aggiunto che sono state avviate le ricerche dei dispersi. Quattro persone, infatti, potrebbero essere ancora sotto le macerie.
Il fronte diplomatico – Mentre sul campo continuano a parlare le armi, sul fronte diplomatico il dialogo continua. Non fra le parti in conflitto in questo caso, ma fra “alleati”. Il segretario americano alla Difesa, Lloyd Austin, infatti ha avuto una nuova conversazione telefonica con il suo omologo ucraino, Oleksii Reznikov. Nel corso del colloquio, si legge sull’account Twitter di Austin, si è parlato del sostegno statunitense all’ Ucraina, mentre Reznikov ha aggiornato Austin sulla situazione sul campo di battaglia. I due hanno poi parlato della prossima riunione del Gruppo di Contatto sull’Ucraina, iniziativa nata sotto la spinta degli Stati Uniti- e, in parte, del Regno Unito- con una forte “presenza Nato” al suo interno ma che si è allargato anche ad altri Paesi, includendone alla fine 47. Lo scopo del gruppo è quello di organizzare e coordinare al meglio l’invio di aiuti militari all’Ucraina. Se da un lato si rafforza l’asse Washington-Kiev, dall’altro il presidente russo Vladimir Putin ha incassato il sostegno del leader della Corea del Nord, Kim Jong Un. Secondo quanto riportato dal Guardian nei giorni scorsi, Putin avrebbe inviato una lettera al presidente nordcoreano lo scorso 15 agosto in occasione dell’anniversario della liberazione del Paese dall’occupazione giapponese avvenuta nel 1945. Il presidente russo ha colto l’occasione per affermare che i due Paesi “amplieranno le relazioni bilaterali globali e costruttive attraverso sforzi comuni”. Inoltre, sempre nella missiva il capo del Cremlino ha spiegato che legami più stretti sarebbero nell’interesse di entrambi i Paesi e contribuirebbero a rafforzare la sicurezza e la stabilità della penisola coreana e della regione asiatica nord-orientale.
Proseguono, invece, le partenze delle navi ucraine cariche di cereali. “Questa mattina, altre quattro navi che trasportano farina, olio di semi di girasole e mais sono partite dai porti ucraini di Odessa e Chornomorsk”. A renderlo noto è stato il ministero della Difesa turco in un comunicato secondo cui “le spedizioni di grano dai porti dell’Ucraina continuano come previsto”. Dopo l’accodo di Istanbul firmato lo scorso 22 luglio da Mosca e Kiev con la supervisione di Ankara e delle Nazioni Unite, le esportazioni di cereali dall’Ucraina sono riprese. Come riportato dalla delegazione dell’Onu che partecipa al coordinamento al centro di Istanbul creato per garantire il passaggio sicuro delle navi e prevenire il traffico di armi, nei primi 15 giorni di agosto 36 navi sono state autorizzate a partire dai porti ucraini o a raggiungerli per caricare grano e altri prodotti alimentari. Le navi partite dall’Ucraina sono in tutto 21 e il loro carico complessivo ammonta a 563,317 tonnellate di cereali e prodotti alimentari simili.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.